domenica 28 novembre 2021

 

Giudizio di idoneità del lavoratore alla mansione specifica

Il medico competente, in base al risultato della visita medica di cui all’art. 41, comma 2 del Decreto 81, esprime un giudizio di idoneità alla mansione specifica.

Quali giudizi di idoneità alla mansione lavorativa può esprimere il Medico Competente

I giudizi di idoneità alla mansione di un lavoratore possono essere diversi.

Vediamo le diverse tipologie:

  1. giudizio di idoneità per la quale, il lavoratore viene giudicato idoneo all’espletamento dell’attività lavorativa, senza che siano necessari interventi correttivi su ambiente, organizzazione del lavoro o sull’uomo;
  2. giudizio di non idoneità temporanea o permanente determinata da condizioni patologiche che impediscono lo svolgimento della mansione lavorativa. Nel caso di non idoneità temporanea vanno precisati i limiti temporali di validità (art. 41, comma 7).
  3. giudizio di idoneità con prescrizioni nel caso in cui l’esposizione ai rischi può essere consentita al lavoratore che ha particolare suscettibilità verso quei rischi, solo con particolari precauzioni, ad es. mediante l’uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI);
  4. giudizio di idoneità parziale, temporanea o permanente, con prescrizioni o limitazioni quando vengono esclusi alcuni compiti previsti nella mansione;

Modalità di espressione del giudizio di idoneità del lavoratore

Il giudizio di idoneità del medico competente deve essere espresso per iscritto, fornendone una copia al lavoratore e al datore di lavoro

Si può ricorrere contro il giudizio di idoneità?

Verso il giudizio del medico competente è ammesso ricorso entro 30 giorni dalla comunicazione del giudizio, ad opera sia del lavoratore che del datore di lavoro, all’organo di vigilanza territorialmente competente che dispone, dopo eventuali accertamenti, la conferma, la modifica o la revoca del giudizio stesso.
Si può ricorrere anche in caso di 
giudizio di idoneità piena.

mercoledì 24 novembre 2021

Anestesia generale, come funziona e come ci si risveglia

 

Anestesia generale, come funziona e come ci si risveglia

Questa puntata di "Pillole di Salute quotidiana" ci spiega cosa accade durante l'anestesia generale

Anestesia generale, come funziona e come ci si risveglia

Federico MeretaGIORNALISTA SCIENTIFICOLaureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Gli interventi non sono tutti uguali e questo vale anche per l'anestesia per cui ci possono essere approcci leggermente diversi. Le fasi però dell'anestesia generale restano sempre più o meno le stesse.

Anestesia generale, le fasi

Una volta fatti gli esami preoperatori infatti arriva il momento di entrare nella sala dove verrà eseguito l'intervento. Prima di iniziare quello che è il vero passaggio chirurgico, si fa la cosiddetta preanestesia.

La preanestesia serve fondamentalmente per tranquillizzare il paziente prima che venga introdotto nel blocco operatorio. Questa fase precede l'anestesia vera e propria e in questo periodo l'anestesista può somministrare un farmaco analgesico per iniziare a combattere il dolore.

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sabato 13 novembre 2021

 

Superbonus 110%: nuovi controlli per prevenire le truffe

Il Governo pensa a nuove misure per evitare truffe legate al Superbonus 110%: ecco quali sono le novità, come evitare sanzioni e gestire le procedure correttamente

12-11-2021
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L’aumento di richieste per il Superbonus 110% e altre agevolazioni per la casa ha causato la diffusione di numerose frodi in materia. Per esempio, per ottenere l’agevolazione vengono dichiarati interventi inesistenti oppure molte imprese fanno lievitare i prezzi degli interventi per avere più soldi. Per fronteggiare questo fenomeno, il Governo ha elaborato il nuovo Decreto Legge “Misure urgenti per il contrasto alle frodi nel settore delle agevolazioni fiscali ed economiche” che prevede una serie di controlli e altre iniziative per prevenire, intercettare e bloccare le truffe. Le misure nascono in seguito a una ricerca dell’Agenzia delle Entrate che ha scoperto circa 800 milioni di euro di pagamenti inesistenti. Ma quali sono le decisioni del Governo: cosa farà per stanare i furbetti del Superbonus 110%? Facciamo subito chiarezza.

Bonus casa: le misure anti-frode del Governo

Il Governo ha pensato a una serie di azioni per contrastare le truffe. Innanzitutto, si è concentrato per bloccare il rincaro dei prezzi da parte delle ditte. Infatti, potendo avere subito il pagamento, grazie allo sconto in fattura e cessione del credito, molte imprese aumentano i prezzi in modo che il bonus sia più consistente. Lo stesso Presidente Mario Draghi ha quindi deciso di stabilire un listino prezzi degli interventi ammessi per evitare casi di falsi crediti. Ciò eviterebbe che le fatture lievitino senza controllo.

controlli saranno eseguiti dall’Agenzia delle Entrate. In particolare, l’ente si occuperà di controllare tutte le voci e i relativi prezzi quando un contribuente opta per sconto in fattura e cessione del credito. In caso di irregolarità, prezzi e interventi poco chiari l’Agenzia potrà bloccare la concessione del bonus ed effettuare degli approfondimenti.

Un’altra misura è rappresentata dai cosiddetti controlli preventivi. Questa attività già esiste ed è affidata

  • allo Sportello Unico per l’Edilizia (Sue) che si attiva nel caso in cui il richiedente non presenti la CILA o comunicazione di inizio lavori e tutta la documentazione necessaria relativa all’edificio da ristrutturare.
  • all’ENEA che verifica i dati sulle riqualificazioni energetiche (incluso tutto ciò che ha a che fare con le fonti rinnovabili e il risparmio energetico) e quelli sul Bonus Facciate.

In futuro i controlli saranno ancora più attenti e in caso di rilascio di dichiarazioni false e truffe si prevedono salate sanzioni che vanno da 2 mila a 15 mila euro.

Obbligo del visto di conformità: in cosa consiste

Per poter beneficiare dei Bonus Casa diversi dal Superbonus 110% servirà il Visto di Conformità anche nel caso in cui si scelga la cessione del credito o lo sconto in fattura. Chi, invece, ha richiesto il Superbonus dovrà presentarlo anche se sceglie di usare l’agevolazione sotto forma di detrazione nella dichiarazione dei redditi. Ma non è necessario nel caso in cui il contribuente presenti la dichiarazione autonomamente usufruendo della precompilata all’interno del sito dell’Agenzia delle Entrate. Attualmente, il Visto è richiesto solo se si opta per sconto in fattura e cessione del credito.

Cessione del credito o sconto in fattura: cambia la procedura

Per poter beneficiare del bonus tramite cessione del credito o sconto in fattura, il beneficiario deve inviare una comunicazione online all’Agenzia delle Entrate in cui dichiara di aver ottenuto la cessione del credito e che il concessionario lo ha accettato nella piattaforma messa a disposizione dall’Agenzia. L’ente potrà sospendere la procedura in attesa di poter fare ulteriori controlli sulla sua regolarità.

Queste novità mirano a controllare in modo più accurato che il Superbonus 110% sia gestito correttamente e garantirà a chi è in regola di gestire in modo facile e veloce le pratiche. Anche tu vuoi richiedere questo bonus per ristrutturare casa? Grazie a Pagine Gialle Casa puoi chiedere subito un preventivo a tutte le ditte della tua zona.

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