mercoledì 17 dicembre 2014

Prezzo del petrolio al minimo



Cala il prezzo del petrolio. Negli ultimi sei mesi è passato da 115 a 70 dollari al barile, ma il prezzo ai distributori è ancora troppo alto.

I capiscioni, come vengono chiamati a Roma quelli che sanno tutto di tutti e di più, capaci di dare risposte esaustive su ogni argomento parlano del male prodotto dalle accise, ma nessuno di loro ci racconta una volta per tutte quali sono e che consistenza economica hanno.

Del DEBITO PUBBLICO ogni tanto ci arriva in cifre lo stato di salute facendoci preoccupare. Il rapporto DEFICIT PIL però per essere in salute deve attestarsi sul 3%. Superando questo rapporto si racconta di inflazione, se il PIL è negativo si va in deflazione che è ugualmente da evitare.

Torna alla mente quello che mi raccontò un conduttore di Generatori  di vapore dei castelli che da quando si era indebitato per comprasi casa si sentiva meglio in salute e i suoi creditori lo tenevano in grande considerazione per la sua puntualità e voglia di fare.

Oltre alla casa, comprò una vigna e poi non so cos'altro, invece i nostri soci in europa non fanno altro che mandarci sotto, screditarci con la scusa che i provvedimenti adottati non sono quelli specifici per risolvere i nostri guai economici.

Oltre che indebitarsi bisogna produrre ricchezza, ma i ricchi mi sembra che non ne hanno più voglia. 
Le industrie a carattere familiare, nate per fare qualcosa di diverso dai privilegi che la casta non produceva a sufficienza, dopo l'Unità d'Italia, incominciarono ad intraprendere la strada del produrre beni di consumo, ma col mutare dei tempi hanno colto poco del nuovo spirito che governava e governa la crescita industriale che non può svilupparsi all'infinito, ma quanto meno specializzarsi, diversificarsi utilizzando il sapere che amplia sempre di più il proprio orizzonte.

Pregare gli investitori per farli arrivare in Italia bisogna più che incentivare pretendere vincoli ed impegni
con ampi margini di manovra per allontanarli dal territorio appena diventano pericolosi. Restituzione degli incentivi e dei brevetti acquisiti. Verifiche periodiche sulle motivazioni e gli obiettivi con risoluzioni in danno dell'investotore.

Se potessi comprerei petrolio, basta poco per farlo ricrescere come rendita.

Definizioni per acquisire un linguaggio professionale: Regolamento per l'esecuzione della L. 13 luglio 1966, n. 615 , recante provvedimenti contro l'inquinamento atmosferico, limitatamente al settore degli impianti termici (2).

D.P.R. 22 dicembre 1970, n. 1391 (1).
Regolamento per l'esecuzione della L. 13 luglio 1966, n. 615 , recante provvedimenti
contro l'inquinamento atmosferico, limitatamente al settore degli impianti termici (2).
3. Terminologia.
[3.1. Agli effetti delle presenti norme valgono le seguenti definizioni:
Accesso - Vano nelle pareti delimitanti un ambiente, destinato al passaggio di persone o di
cose.
Aria comburente - Aria atmosferica che interviene nel processo di combustione.
Bocca del camino - Sezione terminale retta del camino.
Bruciatore - Dispositivo che consente di bruciare combustibili liquidi, gassosi o solidi
macinati, previo mescolamento con aria comburente.
Camera di calma - Dispositivo atto a separare dai fumi, essenzialmente per effetto della
forza di gravità, le particelle in essi contenute.
Camini - Porzioni ascendenti dei canali da fumo atte a determinare un tiraggio naturale nei
focolari ed a scaricare i prodotti della combustione nell'atmosfera.
Canali da fumo - Insieme delle canalizzazioni attraversate dai fumi prodotti dalla
combustione.
Cenere - Residui solidi della combustione completa di sostanze combustibili.
Ciclone - Dispositivo atto a separare dai fumi, per effetto della forza centrifuga, le
particelle in essi contenute.
Combustibili - Sostanze atte a mantenere una combustione in presenza di aria atmosferica.
Combustione - Processo di ossidazione con formazione di fiamma e sviluppo di calore.
Concentrazione - Quantità di sostanze solide, liquide o gassose contenute in un volume
unitario di gas riferito a determinate condizioni di temperatura e di pressione.
Conduttore di impianto termico non automatico - Persona munita di patentino che, anche
se presente presso l'impianto in modo non continuativo, provvede direttamente all'insieme
degli interventi e delle regolazioni rivolte ad assicurare la corretta combustione nel o nei
focolari e l'adeguamento del regime dell'impianto termico alla richiesta di calore.
Conduttore di impianto termico automatico - Persona munita di patentino che, anche se
presente solo saltuariamente, è tecnicamente in grado di effettuare interventi sui dispositivi
automatici di un impianto termico al fine di assicurare la corretta combustione nel o nei focolari
e l'adeguamento del regime dell'impianto termico alla richiesta di calore. L'accensione e lo
spegnimento di un impianto avente potenzialità non superiore a 600.000 kcal/h non richiedono
l'intervento del conduttore.
Conduzione di un impianto termico - Insieme di tutte le operazioni occorrenti per
mantenere in funzione un impianto termico.
Depuratore di fumi - Dispositivo atto a trattare fumi ed emissioni in genere al fine di
ricondurne la composizione entro determinati limiti.
Emissioni - Prodotti che comunque vengono immessi nell'atmosfera.
Focolare o camera di combustione - Parte di un impianto termico nella quale brucia il
combustibile. Ogni focolare costituisce una unità termica.
Fumi - Prodotti della combustione immessi nell'atmosfera.
Griglia - Dispositivo statico o mobile che consente di bruciare combustibili solidi nei
focolari, assicurandone il contatto con l'aria comburente, e lo scarico delle ceneri.
Impianto termico - Installazione in una parte della quale si verifichi un processo di
combustione entro una o più camere comunicanti in modo permanente con l'atmosfera.
Impianto termico automatico - Impianto termico nel o nei focolari del quale l'accensione, lo
spegnimento o la regolazione della fiamma possa normalmente avvenire anche senza
interventi manuali.
Inquinamento atmosferico - Stato dell'aria atmosferica conseguente alla immissione nella
stessa di sostanze di qualsiasi natura in misura e condizioni tali da alterare la salubrità dell'aria
e da costituire pregiudizio diretto o indiretto per la salute dei cittadini o danno ai beni pubblici
o privati.
Locale per combustibili - Ambiente specificamente destinato a contenere solidi o liquidi da
impiegare in impianti termici.
Locale per focolari - Ambiente specificamente destinato a contenere apparecchiature nelle
quali si svolgono i processi di combustione.
Mitria o comignolo - Dispositivo posto alla bocca del camino atto a facilitare la dispersione
dei prodotti della combustione nell'atmosfera.
Misura dell'inquinamento atmosferico - Rilevamento della concentrazione delle sostanze
derivate da emissioni per un intervallo di tempo definito ed in un punto dell'aria atmosferica.
Potenzialità di un impianto termico - Quantità di calore che può essere sviluppata in un'ora
nella o nelle camere di combustione di un impianto termico.
Registro - Dispositivo inserito in una sezione dei canali da fumo che consente di regolare il
tiraggio.
Serbatoio - Recipiente idoneo al contenimento di combustibile liquido.
Sezione dei canali da fumo - Area della sezione retta minima dei canali da fumo.
Tiraggio - Movimentazione dei fumi prodotti da un focolare.
Tiraggio forzato - Tiraggio attivato per effetto di un dispositivo meccanico attivo, inserito
sul percorso dell'aria o dei fumi.
Tiraggio naturale - Tiraggio determinato da un camino unicamente per effetto della
differenza di densità esistente tra i fumi (caldi) e l'aria atmosferica circostante.
Trasformazione di un impianto termico - Modifica dell'impianto termico che comporti,
anche a parità di qualità di combustione usato, un aumento della potenzialità termica
dell'impianto, ovvero, a parità di quest'ultima, una variazione del volume dei fumi non inferiore
al 20 per cento.
Velocità dei fumi - Velocità che si riscontra in un punto di una determinata sezione retta
dei canali da fumo.
Viscosità. - La viscosità è la proprietà dei fluidi di opporsi al moto relativo delle loro particelle]
(5).
(5) Il presente decreto è stato abrogato dall'art. 289, D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, con i limiti

indicati nel successivo art. 290.

Tu si que vales n. 3)


mercoledì 10 dicembre 2014

Infortuni e malattie professionali, metodologia operativa 2.0, Inail


ROMA – Infortuni e malattie professionali – Metodologia operativa 2.0. Pubblicato da Inail un volume che ne riassume e riordina la metodologia applicata finora e che ripercorre l’evoluzione dell’attività sanitaria dell’Istituto a partire dal DPR 1124/65. Un volume, in seconda edizione dopo la prima apparizione nel 1998, destinato alla consultazione per la conoscenza dell’evoluzione normativa e organizzativa dell’Ente e destinato al sostengo dell’attività dei medici dell’Istituto stesso.
Così nella prefazione il dg Inail Giuseppe Lucibello: “Per dare pienezza operativa alla mission in favore degli infortunati e dei tecnopatici l’Inail ha, dunque, rimodulato la propria struttura sanitaria, al passo con i tempi, per potenziarla e per  fornire prestazioni sempre più efficaci a vantaggio dei lavoratori. Il nuovo modello sanitario vuole  declinare un rapporto più funzionale con tutti gli attori che operano nella sanità perché sia realizzata appieno la tutela integrata dell’infortunato.
L’accordo-quadro del febbraio 2012 tra Stato, Regioni e Province autonome, per definire le modalità di erogazione delle prestazioni di assistenza sanitaria da parte dell’Inail, attribuisce all’Istituto, all’interno del sistema sanitario nazionale, un ruolo di spicco per l’assistenza agli infortunati e tecnopatici, garantendone la presa in carico per il completo reinserimento nella vita  socio-lavorativa”.
Partendo dall’evoluzione storica dell’assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali, la pubblicazione passa ad affrontare, l’evento infortunio (normativa, nozione, modulistica, circolari), la valutazione del danno biologico e tematiche particolari come l’aggravamento della malattia professionale con variazione in peius, la rettifica per errore, ex art. 9 D.lgs. 38/2000 ed ex art. 55, comma 5, della L. 88/1989, il contenzioso amministrativo e giudiziario, il referto medico.
Quindi l’evento malattia professionale (tutele speciali, silice, assicuazione medici), la criteriologia della valutazione del danno specialistico, con temi come le “menomazioni dell’apparato respiratorio: criteriologia e valutazione medico-legale”, le menomazioni dell’apparato visivo: criteriologia e valutazione medico-legale; le menomazioni dell’apparato cutaneo: criteriologia e valutazione medico-legale”.
“La finalità è quella di fornire a chi legge un approccio sintetico, snello, certamente non esaustivo, ma chiaro e concreto, con immediati risvolti operativi. Il taglio e i contenuti diversi, come detto dalla trattatistica ufficiale, in quanto si è voluto sviluppare un discorso soprattutto di metodo, e quindi sulla “metodologia” da applicare in sede assicurativa
Inail, sia sul riconoscimento dell’an che sul quantum” – Adriano Ossicini, autore dell’opera.
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Il quaderno tecnico sulle reti di sicurezza

Il quaderno tecnico sulle reti di sicurezza

Le reti di sicurezza contribuiscono a ridurre gli effetti di una possibile caduta dall’alto e sono una protezione collettiva. In Italia non vengono utilizzate frequentemente nei cantieri temporanei o mobili* ma esistono applicazioni come la bonifica delle coperture in amianto o il rifacimento delle strutture secondarie dei tetti in legno in cui i benefici derivanti dal loro utilizzo sono evidenti.
I vantaggi di questo tipo di protezione collettiva sono legati alla facilità di posa e alle ridotte azioni sul corpo che il lavoratore subisce in caso di caduta.
Così apre un altro dei Quaderni tecnici dell’Inail (Reti di sicurezza) che indica, tra l’altro, questi documenti ai quali occorre fare riferimento per il corretto approccio alla gestione delle reti:
  • TU 81/08 – Attuazione dell’art. 1 della L.123/2007, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro;
  • DLgs 206/05 – Codice del consumo, a norma dell’art. 7 della L. 229/03;
  • Circolare del Ministero del lavoro 20 gennaio 1982 n. 13 (Sicurezza nell’edilizia, sistemi e mezzi anticaduta, produzione e montaggio di elementi prefabbricati, manutenzione delle gru;
  • Uni En 1263-1: 2003: Reti di sicurezza – requisiti di sicurezza, metodi di prova;
  • Uni En 1263-2: 2003: Reti di sicurezza – requisiti di sicurezza per i limiti di posizionamento.
È proprio l’UNI EN 1263-1: 2003 che classifica le reti di sicurezza in base a due parametri, per classe e per sistema.
La classe definisce le dimensioni della maglia e la resistenza della rete mentre il sistemaindica la tipologia del supporto della rete e la diversa modalità d’impiego.
Sotto quest’ultima classificazione le reti di sicurezza vengono divise in quattro sistemi, due per l’impiego orizzontale (Sistema S e Sistema T) e due per l’impiego verticale (Sistema U e Sistema V).
Marcatura. La rete di sicurezza come prescritto dalla Uni En 1263-1, deve riportare
fra l’altro, il sistema, la classe,la tipologia e le dimensioni della maglia, le dimensioni della rete, le modalità di controllo della produzione.
Il quaderno tecnico riporta anche le indicazioni essenziali per la scelta, il montaggio, l’uso e lo smontaggio delle reti di sicurezza.
Con riferimento al montaggio, prima di eseguire le relative operazioni, è necessario verificare – l’idoneità della struttura di ancoraggio (tipologia del materiale base, dimensioni, spessore); le condizioni della superficie di lavoro (presenza di ghiaccio, scivolosità); le condizioni atmosferiche; l’applicabilità della procedura o delle istruzioni di montaggio; l’idoneità dei dispositivi di ancoraggio (meccanici, chimici) per l’uso previsto; l’idoneità del Sistema e della Classe per l’uso previsto; l’integrità di tutti i componenti della rete di sicurezza (materiali e saldature, assenza di corrosione, deformazioni o ammaccature, tagli, lacerazioni, abrasioni, deterioramento).
* “Le reti di sicurezza non vanno utilizzate nei casi in cui lo spazio vuoto sotto le stesse sia limitato o in quelli in cui è possibile che su di esse cada del materiale, come quello incandescente, che ne possa causare il facile danneggiamento”.
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martedì 2 dicembre 2014

Tu si que vales n. 1) - la prevenzione infortuni non è di moda sotto certe latitudini

Forse siamo in provincia di Napoli.

In assenza di ogni opera provvisionale.

Tu si que vales...

Sicurezza Alberghi, prevenzione incendi, Haccp e rischi


Gli alberghi come tutte le strutture ricettive devono soddisfare precisi requisiti che garantiscano:
  • Sicurezza sul lavoro per i dipendenti dell’albergo
  • Sicurezza per la tutela della salute degli ospiti dell’albergo
Gli adempimenti inerenti la sicurezza negli alberghi, in quanto luoghi deputati ad accoglie- re un vasto numero di persone (non solo i turisti ma anche il personale interno alla struttura ) , sono molteplici e a carico del titolare della struttura ricettiva che deve garantire ai propri dipendenti e agli ospiti una struttura a norma di legge per quanto riguarda:
  1. prevenzione incendi
  2. sicurezza e igiene alimentare
  3. gestione dei rischi lavorativi 

Prevenzione incendi negli Alberghi

La normativa della prevenzione incendi negli alberghi prevede unadistinzione che si basa sul numero dei posti letto (nel numero dei posti letto devono essere computati solo quelli a disposizione degli ospiti dell’albergo).
Le differenze sono molteplici, per citarne solo alcune, nel caso diimpianto di estinzione incendi reti idriche a naspi o idranti fino a 100 posti letto la tipologia deve essere Naspi DN 25.
Per quanto riguarda le scale e la sicurezza antincendio ovvio che una forte distinzione si basa proprio sulla grandezza dell’albergo:
  • Alberghi con piani fuori terra tra 3 e 6: le scale devono essere “protette”
  • Alberghi con piani fuori terra oltre 6: le scale a prova di fumo e di larghezza non inferiore a 1,20 metri
Per quanto riguarda gli impianti di estinzione, che devono essere presenti per legge in tutte le attività, quel che cambia in base alla capienza dell’albergo è la capacità estinguente.
Altre distinzioni si applicano poi nella prevenzione incendi negli alberghi con numero posti letto maggiori o uguali a 25.


HACCP e sicurezza alimentare

Negli Alberghi vi è solitamente la possibilità, oltre del pernottamento, anche della ristorazione e in generale è sempre prevista la possibilità della prima colazione.
La normativa sull’autocontrollo alimentare HACCP prevede, anche nel caso degli alberghi, la necessità di dotare il personale addetto alla cucinadel ristorante interno alla struttura o mensa, di adeguata formazione HACCP.
Garantire la sicurezza alimentare e l’igiene alimentare agli ospiti di un albergo non è a discrezione del titolare ma è previsto dalla normativa vigente, quindi, sanzionabile qualora l’albergo si trovasse sprovvisto di tale certificazione.


Approfondimenti sul manuale HACCP per alberghi

I rischi sul lavoro, negli Alberghi

La valutazione dei possibili rischi interni a un albergo è la prima attività da compiere sia per la sicurezza dei lavoratori sia per la sicurezza degli ospiti.
Gli alberghi sono strutture che richiedono una valutazione specifica dei rischi che in altre strutture può non essere necessaria, all’interno delle strutture ricettive infatti possono esservi “ambienti a maggior rischio in caso di incendio”.
Nello specifico si pensi a:
  • rischio elettrico per la presenza di impianti elettrici nei luoghi di pubblico spettacolo e di intrattenimento
  • Sistema di illuminazione
  • Rischio lavoro notturno (si pensi alla presenza dei portieri)
  • ecc.

Approfondimenti sui rischi sul lavoro

Consulenza e formazione dedicata

Se sei titolare di un Albergo la prima cosa che devi sapere (oltre al fatto che si tratta di tutelare al salute delle persone) è che molto più conveniente essere in regola con quanto dispone la normativa sulla sicurezza sul lavoro piuttosto che incorrere in pesanti sanzioni.
A tal proposito puoi richiedere una consulenza completa sulla sicurezza sul lavoro, svolta da professionisti che conoscono perfettamente il settore turistico alberghiero e le implicazioni inerenti la sicurezza.
Inoltre puoi formare i tuoi dipendenti con corsi online gratuiti e ottenere un attestato valido a tutti gli effetti.
CONTATTACI per ulteriori informazioni oppure scopri tutto sui  Corsi sulla sicurezza sul lavoro.

lunedì 1 dicembre 2014

Iniziative per la promozione della sicurezza stradale, bando Regione Lazio


ROMA – Pubblicato il 2 settembre nel Bollettino ufficiale della Regione Lazio, un Bando per la selezione di iniziative in materia di promozione della sicurezza stradale da realizzarsi a cura di Associazioni operanti sul territorio della Regione Lazio.
“La Regione Lazio, in data 2 dicembre 2010ha sottoscritto la Carta europea della sicurezza stradale, strumento con il quale la Commissione europea, al fine di ridurre il numero di vittime per incidenti stradali e il costo sociale degli stessi, ha invitato ad intraprendere azioni concrete per diffondere tra la società civile l’importanza di una cultura della sicurezza stradale”.
Possono partecipare al bando tutte le associazioni senza scopo di lucro che operano nel settore della sicurezza stradale. 495mila euro il fondo a disposizione. Il contributo erogato dalla regione coprirà il 100% delle spese sostenute per la realizzazione di progetti. Il massimo contributo erogabile per ogni singolo progetto corrisponde a 15mila euro. 
Le domande di partecipazione dovranno essere inviate entro e non oltre il 1° ottobre.

Scuola e sicurezza stradale, dal 1° dicembre nuove guide Mit su Portale automobilista


ROMA – Pubblicata dal Ministero dei Trasporti una nota nella quale segnala che a partire da lunedì 1 dicembre 2014 potranno essere scaricati dal sito Il portale dell’automobilista dei nuovi materiali relativi ai progetti di educazione stradale per scuole di ogni ordine e grado.
I materiali realizzati dalla Direzione generale per la sicurezza stradale saranno:
  • “La buona strada della sicurezza (scuola primaria);
  • Studenti di oggi, cittadini di domani: lezioni di mobilità e sicurezza in strada (scuola secondaria di primo grado);
  • La prevenzione degli incidenti: conoscenze, abitudini ed emozioni (scuola secondaria di secondo grado);
  • Il sogno di Brent (scuola secondaria di secondo grado)”. 
Per utilizzare le guide gli istituti scolastici dovranno registrarsi al Portale attraverso il profilo Impresa. Una volta registrati potranno accedere ai progetti e scaricare il materiale didattico.