venerdì 21 ottobre 2016

Microclima

Sicurezza    by Amministratore Commenti chiusi

Documento di Ing. Luigi Carlo Chiarenza

Microclima

sicurezza_lavoroIl confort e il discomfort, il calcolo degli indici PMV e PPD, il benessere termico, le norme tecniche, gli ambienti moderati e gli ambienti severi.
Il microclima di un ambiente di lavoro, cioè quel complesso di parametri fisici (temperatura dell’aria, temperatura media radiante, velocità dell’aria, umidità relativa) che insieme a parametri quali attività metabolica ed abbigliamento caratterizzano gli  scambi termici tra ambiente e lavoratori, è un elemento molto importante di ogni valutazione dei rischi. Infatti l’ambiente termo-igrometrico in cui opera un lavoratore non solo può comprometterne la sicurezza e salute, ma può essere non adeguato alla attività e creare vere e proprie sensazioni di disagio (discomfort).
All’interno dei rischi di tipo fisico, oggetto della valutazione dei rischi aziendali così come descritti nell’art 180 (Titolo VIII, Capo I) del D.Lgs 81/08, rientra anche il discorso legato al microclima. Spesso, soprattutto in passato ed almeno fino all’avvento della normativa 626/94, le situazioni di disagio all’interno dei luoghi di lavoro legate alle condizioni microclimatiche (livelli di temperatura, umidità, correnti e sbalzi d’aria), sono state sottovalutate se non addirittura ignorate; in realtà i disagi derivanti possono avere un impatto anche significativo sia sulla salute fisica che sul benessere psicologico dei lavoratori, con ricadute non trascurabili sull’economia aziendale se poi si riflettono, come può accadere, in giorni di assenza o di malattia.
Una componente importante da considerare in fase di valutazione dei rischi da inadeguato microclima, è poi quella dell’affollamento del luogo di lavoro; per esempio ambienti in cui lavorano tante persone contemporaneamente (come call center o grandi open space aziendali) espongono a rischi diretti di natura microclimatica (adeguati ricambi d’aria) che a rischi indiretti di natura più soggettiva e psicologica (stress da affollamento, sensazione di mancanza d’aria, rischio biologico da trasmissione interpersonale, rischio da rumore).
L’organismo    umano  può  essere  paragonato  ad  una  macchina  termica alimentata   da   combustibili   sotto   forma   di   alimenti che   vengono trasformati parte in lavoro(10-20 %) parte in calore (80-90%). Ne consegue che l’individuo per essere in grado di mantenere costante la sua  temperatura  interna,  deve  essere  di  dissipare  il  calore  metabolico prodotto in eccesso nell’ambiente. Quindi per  mantenere la condizione di equilibrio stabile è necessario che il Bilancio Termico sia nullo, cioè la quantità di calore prodotta e assunta dall’organismo deve essere uguale a quella dissipata
Ricordiamo che un ambiente si trova in condizioni termicamente confortevoli "quando una elevata percentuale di persone poste all’interno dello stesso, soggette ad analoghe condizioni di vestiario ed attività fisica, non è in grado di dire se preferirebbe una temperatura più alta o più bassa".
A questo proposito si elencano le condizioni di benessere in periodi invernali (con riscaldamento) e con riferimento ad attività leggere, fondamentalmente sedentarie.
Ne riprendiamo brevemente alcune:
- la “temperatura operativa deve essere compresa tra 20 °C e 24 °C”;
- “la differenza verticale di temperatura dell’aria tra 1,1 m e 0,1 m dal pavimento (livello testa e caviglia) deve essere minore di 3 °C;
- la temperatura superficiale del pavimento normalmente deve essere compresa tra 19 °C e 26 °C, ma si possono progettare sistemi di riscaldamento a pavimento a 29 °C”;
- “l’asimmetria della temperatura radiante dovuta a finestre o ad altre superfici fredde verticali deve essere minore di 10 °C (rispetto ad un piccolo elemento piano verticale posto a 0,6 m dal pavimento);
- l’asimmetria della temperatura radiante dovuta ad un soffitto caldo (riscaldato) deve essere minore di 5 °C (rispetto ad un piccolo elemento piano orizzontale posto a 0,6 m dal pavimento);
- l’umidità relativa deve essere compresa tra il 30% e il 70%”.
E riguardo alle condizioni di benessere estive, con riferimento alle stesse attività:
- la “temperatura operativa deve essere compresa tra 23 °C e 26 °C”;
- “la differenza verticale di temperatura dell’aria tra 1,1 m e 0,1 m dal pavimento (livello testa e caviglia) deve essere minore di 3 °C”;
- “l’umidità relativa deve essere compresa tra il 30% e il 70%”.
In entrambi i casi è necessario anche tener conto della velocità media dell’aria (secondo quanto riportato nelle tabelle nel documento).
Il documento da scaricare è stato presentato nell'ambito del progetto formativo, rivolto specificatamente alle professioni deputate alla sicurezza nelle strutture sanitarie, nasce dalla collaborazione tra l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e l’Università degli Studi Roma Tre, coinvolgendo tra i propri partner Enti ed Istituzioni di prestigio quali: Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL), Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, Università Cattolica del Sacro Cuore, Luiss Business School.

Al via l’attività dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro

giovedì 29 settembre 2016

Al via l’attività dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro

Generale    by Marcello Parrella Commenti chiusi

Min.Lavoro: cir. 29/2016

Al via l’attività dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro

ministero del lavoroLa Direzione Generale per l’Attività Ispettiva, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha emanato la circolare n. 29 del 26 settembre 2016,  con la quale comunica l’inizio delle attività dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, così come previsto nella convenzione sottoscritta il 14 settembre tra lo stesso Ispettorato del Lavoro ed il Ministero del Lavoro.
La convenzione, in attesa che vengano definiti gli ultimi provvedimenti che daranno piena autonomia all’Agenzia, consentirà all’Ispettorato di avvalersi delle strutture del Ministero per emanare le prime indicazioni volte ad uniformare tutta l’attività ispettiva esercitata dal personale ispettivo di provenienza ministeriale, INPS e INAIL.
In questa fase, l’Ispettorato si avvarrà, prevalentemente, della Direzione Generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del lavoro, alla quale restano comunque affidati gli ulteriori compiti concernenti, fra l’altro, il cosiddetto diritto di interpello.
Il 15 settembre si sono inoltre insediati il Consiglio di Amministrazione dell’Ispettorato – composto dal Dott. Ugo Menziani (Presidente) e dal Dott. Romolo De Camillis in rappresentanza del Ministero del Lavoro, dal Dott. Flavio Marica in rappresentanza dell’INPS e dal Dott. Agatino Cariola, in rappresentanza dell’INAIL- e il Collegio dei Revisori, che hanno iniziato a lavorare sui provvedimenti di competenza.

In mostra l'arte della sicurezza sul lavoro "Manifesto del maestro Vincenzo Schirripa di Roma"


Anmil in occasione della giornata nazionale delle vittime sul lavoro

La sicurezza sul lavoro è una priorità e costituisce il banco di prova dell'efficienza di un Paese

Sicurezza    by Amministratore Commenti chiusi

Anmil in occasione della giornata nazionale delle vittime sul lavoro

"La sicurezza sul lavoro è una priorità e costituisce il banco di prova dell'efficienza di un Paese. Sul tema non è accettabile alcun calo di attenzione da parte delle istituzioni e delle forze sociali". Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio all'Anmil in occasione della giornata nazionale delle vittime sul lavoro.

giornata nazionale delle vittime sul lavoro"Qualsiasi incidente sul lavoro - aggiunge - è infatti intollerabile, e anche una sola vittima infligge al corpo sociale una ferita non rimarginabile". Tema essenziale per la prevenzione è l'effettività delle norme "Un Paese moderno si misura anche dalla capacità di creare e conservare ambienti di lavoro sicuri: morire sul lavoro, ammalarsi per una causa professionale o restare invalidi o mutilati a seguito di un infortunio sul lavoro non è accettabile in un contesto industriale avanzato", scrive il presidente della Repubblica. "Giornate come questa nel ricordare le vittime degli incidenti sul lavoro, forniscono l'occasione di riflettere su un dramma che non vede fine", e contribuiscono "a diffondere quella cultura della prevenzione che è la base per la creazione di condizioni di lavoro che prevengano rischi e incidenti". "Un tema essenziale in questo senso - prosegue Mattarella - è quello dell'effettività delle norme. Non è sufficiente dotarsi di una legislazione sofisticata, occorre altresì che essa venga concretamente attuata, anche nella disciplina di dettaglio". Mattarella si rivolge quindi alle autorità presenti al convegno Anmil di Venezia, per un invitarle ad adoperarsi "affinche' vuoti di legislazione non si traducano in assenze di tutele per i lavoratori e in incertezze applicative per i datori di lavoro". "L'attuazione dei provvedimenti sulla sicurezza sul lavoro, a partire da quelli che discendono dal testo unico promulgato nel 2008 - conclude - deve assumere un significato prioritario".

Ricordiamo che, calano gli infortuni sul lavoro nel 2015 ma, dopo un decennio, tornano ad aumentare i morti. In totale, riferisce l'Inail, l'anno scorso si sono avute 632.665 denunce, con una riduzione del 3,9% rispetto al 2014. Le denunce di infortunio mortale sono state invece 1.172, contro le 1.009 di un anno prima.
I settori più a rischio Il maggior incremento di denunce si è registrato nei settori fabbricazione dei macchinari (da 4 a 15), costruzioni (da 106 a 132), trasporto e magazzinaggio (da 74 a 91) attività dei servizi di alloggio e ristorazione.
Se dovesse proseguira la tendenza al rialzo degli infortuni sul lavoro, "dopo un decennio ininterrotto di contrazione delle morti sul lavoro, l'anno in corso vedrà segnare una preoccupante inversione nell'andamento del fenomeno come non si verificava dal 2006". Lo ha affermato il presidente Anmil Franco Bettoni che ha anche sottolineato come gli infortuni sul lavoro restano "un'emergenza". Nei primi 8 mesi di quest'anno infatti le denunce di infortuni mortali arrivate all'Inail sono sono aumentate, 752 contro le 652 dello stesso periodo del 2014 (+15%), secondo i dati dell'Anmil.

lunedì 17 ottobre 2016

Impianti di protezione contro le scariche atmosferiche

Valutazione del rischio e verifiche INAIL 2016

Impianti di protezione contro le scariche atmosferiche

Pubblicazione realizzata da INAIL Dipartimento Innovazioni Tecnologiche e Sicurezza degli Impianti, Prodotti ed Insediamenti Antropici

Valutazione del rischio e verifiche INAIL 2016Secondo quanto definito dal Testo Unico sulla Sicurezza del lavoro (d.lgs. 81/08 e s.m.i, artt. 80 e 84) è fatto obbligo al datore di lavoro di provvedere affinché gli edifici, gli impianti, le strutture e le attrezzature, siano protetti dagli effetti dei fulmini. A tal fine redige un documento di valutazione del rischio fulmini e predispone, se del caso, un impianto di protezione contro le scariche atmosferiche. Ai sensi del DPR 462/01 e della legge 30 luglio 2010, n. 122, all’INAIL è assegnato il compito di verifica a campione della prima installazione degli impianti di protezione contro le scariche atmosferiche nei luoghi di lavoro.
Le norme per la valutazione del rischio sono state recentemente (2013) emesse in seconda edizione e sono state pubblicate altre novità normative che possono avere un certo impatto sugli adempimenti per essere in regola (in particolare abrogazione della guida CEI 81-3 ed emissione delle guide CEI 81-29 “Linee guida per l’applicazione delle Norme CEI EN 62305” e CEI 81-30 “Protezione contro i fulmini - Reti di localizzazione fulmini (LLS) - Linee guida per l’impiego di sistemi LLS per l’individuazione dei valori di NG di cui alla Norma CEI EN 62305-2” - quest’ultima guida nazionale sarà presto sostituita dalla norma armonizzata EN 62858:2015 “Lightning density based on lightning location systems - General principles”).
L’INAIL ha preso parte all’evoluzione della normativa e svolge attività di ricerca e di formazione sulla valutazione del rischio di fulminazione.
Il presente lavoro ha lo scopo di presentare:
• la procedura per la valutazione del rischio di fulminazione di una struttura, e
• le indicazioni per lo svolgimento delle verifiche.
Il d.p.r. 462/01 disciplina i procedimenti relativi alle installazioni e ai dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche nei luoghi di lavoro. In particolare prevede l’invio all’Ispesl (oggi Inail), da parte del datore di lavoro, della dichiarazione di conformità ai requisiti essenziali di sicurezza dell’impianto di protezione contro le scariche atmosferiche.
Con la legge 30 luglio 2010, n. 122 di conversione con modificazioni del d.l. 78/2010, è stato stabilito che la comunicazione sia indirizzata all’Inail cui sono state attribuite le funzioni in precedenza svolte dall’Ispesl. Il successivo d.lgs. 9 aprile 2008, n.81 e s.m.i. (Testo Unico sulla Sicurezza del lavoro, di seguito indicato come d.lgs. 81/08) ha lasciato ferme le disposizioni del d.p.r. 462/01 in materia di “verifiche periodiche”, e ha introdotto, con l’art. 86, un ulteriore regime di “controllo” degli impianti elettrici e degli impianti di protezione contro le scariche atmosferiche a carico del datore di lavoro.

Germania - Basf : esplosioni in fabbrica




mercoledì 12 ottobre 2016

Defibrillatore Semiautomatico per le società sportive amatoriali


Il 30 novembre 2016 è la nuova scadenza

Defibrillatore Semiautomatico per le società sportive amatoriali

Decreto 19 luglio 2016Il ruolo determinante di un defibrillatore semiautomatico all’interno di un centro sportivo, nel caso una persona sia colpita da arresto cardiaco, è ormai riconosciuto da tutti. Proprio a conferma dell’importanza della presenza di un DAE in loco, il Governo italiano ha emanato un apposito decreto che obbliga per legge le società sportive a dotarsi di defibrillatori semiautomatici.
Secondo quanto sancito dal Decreto Balduzzi, le società sportive, sia dilettantistiche sia professionistiche, hanno l’obbligo di dotarsi di defibrillatori entro tempi stabiliti. Per le società sportive professionistiche il limite massimo entro il quale adeguarsi alla normativa è di 6 mesi dall’entrata in vigore del decreto. Le società sportive dilettantistiche, invece, hanno 30 mesi di tempo per uniformarsi alla legge, sempre a decorrere dall’entrate in vigore dello stesso decreto. Sono per il momento escluse dell’obbligo di legge attività sportive a ridotto impegno cardiocircolatorio, come bocce, biliardo, golf, pesca sportiva di superficie, caccia sportiva, sport di tiro, giochi da tavolo e simili.
Il Decreto Balduzzi contiene anche specifiche linee guida inerenti alla dotazione e all’utilizzo di un defibrillatore. Il decreto prevede tra le altre cose la presenza sul posto di personale formato all’utilizzo del DAE pronto a intervenire in caso una persona venga colpita da arresto cardiaco. Il defibrillatore dovrà, inoltre, essere posizionato in un luogo facilmente accessibile, essere adeguatamente segnalato, e naturalmente dovrà essere perfettamente funzionante.
Il 30 novembre 2016 è la nuova scadenza entro la quale le società sportive amatoriali e non agonistiche devono dotarsi del Defibrillatore Semiautomatico (DAE) e del personale formato per l’utilizzo di tale apparecchio salvavita per mezzo di corsi BLS-D.
Il Ministero della Salute, infatti, ha recentemente emanato il Decreto 19 luglio 2016 che modifica nuovamente la scadenza dell’obbligo suddetto, inizialmente prevista al 20/01/2016 dal cosiddetto “Decreto Balduzzi”. La scadenza era stata dapprima prorogata di 6 mesi da parte del Decreto 11 gennaio 2016, ed ora viene ulteriormente posticipata di 4 mesi e 10 giorni, individuando il giorno 30/11/2016, come giorno della scadenza.

professioni tecniche verso il futuro della salute e sicurezza sul lavoro


Reti, sinergie, appropriatezza, innovazione Atti del 9° Seminario Contarp

professioni tecniche verso il futuro della salute e sicurezza sul lavoro

5-7 ottobre 2016 - Centro Congressi Porto Antico, Genova Edizione 2016
professioni tecniche sicurezza sul lavoroIl mondo del lavoro è in tumultuoso cambiamento: la globalizzazione finanziaria e dei mercati, così come i nuovi cicli produttivi e le nuove tecnologie, sempre più orientate verso l’innovazione digitale e l’hi-tech, mutano le relazioni, i rapporti di lavoro e il concetto stesso di lavoro. Si parla sempre più di nuove tipologie contrattuali (smart working, lavoratori flessibili, crowdsourcing, ecc.), di programmi di strategia hi-tech che promuovono l’informatizzazione delle industrie tradizionali e hanno come obiettivo la fabbrica intelligente, o Smart Factory, di cambiamenti demografici della stessa forza-lavoro. In un contesto così mutevole e di fronte a nuove sfide che vanno colte, gli aspetti di prevenzione e di tutela assicurativa mantengono in pieno la loro importanza e possono anzi rappresentare uno strumento indispensabile per la competitività del sistema produttivo nazionale. Gli ultimi anni hanno visto la contrazione del numero degli infortuni sul lavoro, con un trend importante ma che non consente di abbassare la guardia, e l’incremento delle denunce di malattia professionale. Le politiche e le strategie dell’Inail, ormai avviato, con l’integrazione dell’Ispesl e dell’Ipsema, a diventare il polo nazionale salute e sicurezza sul lavoro, ampliano le attività prevenzionali e di riabilitazione e reinserimento, mentre quelle tipicamente assicurative si confrontano con questo quadro mutevole e puntano al rinnovamento. La Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione (Contarp) è chiamata a fornire il proprio supporto tecnico e professionale in modo sempre più appropriato all’evoluzione del mondo del lavoro in tutti i suoi aspetti, mettendo a disposizione dell’Istituto, e dunque di aziende e lavoratori, competenze e strumenti che le sono propri: valutazione del rischio nell’ambito del rapporto assicurativo, indicazioni di soluzioni tecniche, organizzative e procedurali al passo con l’evoluzione scientifica e tecnologica, trasmissione del patrimonio conoscitivo attraverso nuove modalità di formazione ed informazione. L’appropriatezza delle valutazioni e del proprio operato è un tema tradizionale per l’attività della Consulenza che trova oggi nuova applicazione nelle attività di sostegno economico alle attività di prevenzione delle imprese, così come in quelle più tradizionali, quali la trattazione delle richieste di indennizzo o di inquadramento dei processi aziendali ai fini dell’applicazione del premio assicurativo. L’apporto professionale e tecnico della Consulenza risulta di importanza crescente nelle valutazioni che consentono la corretta attribuzione di benefici e risorse. In ogni sua attività la Contarp opera in maniera sempre più integrata nel modello organizzativo Inail e nel sistema delle relazioni con il mondo delle istituzioni, delle aziende, dei lavoratori, della comunità scientifica e professionale, in un’ottica di dinamica proiezione verso il futuro della tutela della salute e sicurezza sul lavoro. In tale contesto, la Contarp propone il suo 9° Seminario di aggiornamento, organizzato congiuntamente alla Sovrintendenza sanitaria dell’Istituto, con il comune auspicio di approfondire temi fondamentali per la tutela della salute e sicurezza, quale ad esempio quello dell’appropriatezza, trattato nella sessione congiunta di apertura. L’evento si svilupperà successivamente in sessioni parallele, per poi tornare a tracciare in comune i risultati dei lavori di un evento che, nel rendere conto delle esperienze maturate, si propone di delineare ulteriori obiettivi e nuove attività per raggiungere traguardi importanti per la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, coltivando il sogno di “zero infortuni”.
professioni tecniche verso il futuro della salute e sicurezza sul lavoroprofessioni tecniche verso il futuro della salute e sicurezza sul lavoro

ott 8 assicurazione degli addetti alla navigazione marittima e alla pesca marittima Generale    by Ing. A Ruggiero Commenti chiusi circolare n.35 del 4 ottobre Inail manuale utenti assicurazione degli addetti alla navigazione marittima e alla pesca marittima Con circolare n. 35 del 4 ottobre 2016 sono state definite le modalità operative per l'integrazione dei servizi relativi al settore della navigazione marittima e della pesca con le altre gestioni assicurative affidate all’Inail. Dal 3 ottobre 2016 la gestione dei rapporti assicurativi del settore navigazione e pesca marittima, sia per quanto riguarda i premi che le prestazioni assicurative, è ricondotta ai criteri di ripartizione della competenza territoriale applicati alle altre gestioni assicurative. Tutte le posizioni assicurative sono individuate, oltre che dal certificato, anche da un numero di Posizione Assicurativa Navigazione (Pan, di 8 cifre). Sono stati previsti Pan e certificati, corrispondenti a quelli esistenti nel sistema Ipsema, e precisamente PAN Nave, PAN Ruolo Unico, PAN Comandata, PAN Tecnici e Ispettori, PAN Concessionari servizi di bordo, PAN Appalti servizi di officina e PAN Prove in mare. In occasione dell'integrazione sono stati revisionati tutti i modelli del settore navigazione e della pesca marittima precedentemente in uso. I moduli possono essere consultati nella relativa sezione del portale istituzionale. Con il servizio Denuncia di iscrizione, corrispondente al preesistente servizio “Denunce di prima iscrizione”, l’armatore/soggetto assicurante si iscrive per la prima volta all’INAIL. All’iscrizione consegue il rilascio del codice ditta e del numero di PAN/certificato per l’assicurazione di: - Equipaggi di navi di prima iscrizione; - Equipaggi di navi armate per la prima volta dell’armatore stesso ma che in precedenza sono state armate da altri soggetti (certificato già presente negli archivi). Il servizio in questo caso prevede la ricerca della nave già censita in modo che l’armatore verifichi l’attualità dei dati presenti nell’archivio dell’Istituto, mantenendo il numero di certificato abbinato alla nave; - Altre tipologie di personale, nello specifico Personale di comandata, Concessionari di bordo, Personale addetto alle prove in mare, Tecnici e ispettori, Appalti servizi di officina. Sono stati previsti i seguenti tipi di PAN e certificati, corrispondenti a quelli esistenti nel sistema Ipsema: PAN Nave; PAN Ruolo Unico; PAN Comandata; PAN Tecnici e Ispettori; PAN Concessionari servizi di bordo; PAN Appalti servizi di officina; PAN Prove in mare”.

Generale    by Ing. A Ruggiero Commenti chiusi

circolare n.35 del 4 ottobre Inail manuale utenti

assicurazione degli addetti alla navigazione marittima e alla pesca marittima

assicurazioneCon circolare n. 35 del 4 ottobre 2016 sono state definite le modalità operative per l'integrazione dei servizi relativi al settore della navigazione marittima e della pesca con le altre gestioni assicurative affidate all’Inail. Dal 3 ottobre 2016 la gestione dei rapporti assicurativi del settore navigazione e pesca marittima, sia per quanto riguarda i premi che le prestazioni assicurative, è ricondotta ai criteri di ripartizione della competenza territoriale applicati alle altre gestioni assicurative. Tutte le posizioni assicurative sono individuate, oltre che dal certificato, anche da un numero di Posizione Assicurativa Navigazione (Pan, di 8 cifre). Sono stati previsti Pan e certificati, corrispondenti a quelli esistenti nel sistema Ipsema, e precisamente PAN Nave, PAN Ruolo Unico, PAN Comandata, PAN Tecnici e Ispettori, PAN Concessionari servizi di bordo, PAN Appalti servizi di officina e PAN Prove in mare. In occasione dell'integrazione sono stati revisionati tutti i modelli del settore navigazione e della pesca marittima precedentemente in uso. I moduli possono essere consultati nella relativa sezione del portale istituzionale.
Con il servizio Denuncia di iscrizione, corrispondente al preesistente servizio “Denunce di prima iscrizione”, l’armatore/soggetto assicurante si iscrive per la prima volta all’INAIL.
All’iscrizione consegue il rilascio del codice ditta e del numero di PAN/certificato per l’assicurazione di:
- Equipaggi di navi di prima iscrizione;
- Equipaggi di navi armate per la prima volta dell’armatore stesso ma che in precedenza sono state armate da altri soggetti (certificato già presente negli archivi). Il servizio in questo caso prevede la ricerca della nave già censita in modo che l’armatore verifichi l’attualità dei dati presenti nell’archivio dell’Istituto, mantenendo il numero di certificato abbinato alla nave;
- Altre tipologie di personale, nello specifico Personale di comandata, Concessionari di bordo, Personale addetto alle prove in mare, Tecnici e ispettori, Appalti servizi di officina.
Sono stati previsti i seguenti tipi di PAN e certificati, corrispondenti a quelli esistenti nel sistema Ipsema:
  1. PAN Nave;
  2. PAN Ruolo Unico;
  3. PAN Comandata;
  4. PAN Tecnici e Ispettori;
  5. PAN Concessionari servizi di bordo;
  6. PAN Appalti servizi di officina;
  7. PAN Prove in mare”.

venerdì 7 ottobre 2016

Settimana europea sicurezza lavoro, guida gestione sicurezza ora in italiano

Settimana europea sicurezza lavoro, guida gestione sicurezza ora in italiano







SCRITTO DA  IL


BILBAO – Settimana per la sicurezza sul lavoro. Come di consueto e contestuale alla campagna Ambienti di lavoro sani e sicuri che per il biennio 2016-2017 è sul tema Ad ogni età, Eu-Osha annuncia che si svolgerà dal24 al 28 ottobre la “Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro”, appuntamento basilare del calendario dell’Agenzia europea, fissato sempre ad ottobre, quarantatreesima settimana dell’anno.

Eventi

Gli appuntamenti, gli incontri organizzati da enti e focal point di tutti i Paesi europei vengono raccolti da Eu-Osha in una pagina dedicata.
Il tema portante della Settimana e degli eventi sarà ovviamente Ambienti di lavoro sani e sicuri ad ogni età. Ovvero l’invecchiamento in buona salute, lavoro sostenibile in ogni fase della vita lavorativa, prevenzione e comprensione delle diverse esigenze derivanti dall’età dei lavoratori.

Guida

In occasione della Settimana per la sicurezza, Eu-Osha comunica di aver tradotto in trenta lingue europee, tra le quali l’italiano, la Guida elettronica multilingue sulla gestione della sicurezza e della salute sul lavoro per una forza lavoro che invecchia, ovvero lo strumento online e interattivo che aiuta a comprendere e gestire l’evoluzione delle età sul lavoro, l’invecchiamento.
“La presente guida è strutturata in quattro sezioni, che presentano i diversi aspetti dell’invecchiamento al lavoro e forniscono suggerimenti in merito alla gestione della salute e della sicurezza e alle relative criticità per una forza lavoro in costante invecchiamento. Inoltre ogni sezione include esempi di buone pratiche e link per ulteriori approfondimenti”.
La consultazione della guida parte dalla possibilità offerta all’utente di scegliere tra quattro profili, che sono: datore di lavoro, lavoratore, responsabile risorse umane, esperto di salute e sicurezza.
Una volta all’interno, approfondimenti e pratiche su invecchiamento e lavoro, luoghi di lavoro sani e sicuri per tutte le età, promozione della salute sul lavoro, ritorno al lavoro. Sapevi che?. Glossario.

Inps, applicazione congedo paternità per padre lavoratore autonomo

Inps, applicazione congedo paternità per padre lavoratore autonomo









 IL

ROMA – Applicazione telematica invio domanda paternità. Con messaggio n.3980 del 3 ottobre 2016 Inps comunica che l’applicazione per le domande di maternità è stata integrata con l’acquisizione delle domande di congedo di paternità per padre lavoratore autonomo. Congedo “ai sensi della circolare 128 11/07/2016(articoli 5, 15 e 16 del decreto legislativo n. 80 del 15 giugno 2015)”.

Il 16 novembre la quinta Conferenza nazionale sul Regolamento Reach 0

Il 16 novembre la quinta Conferenza nazionale sul Regolamento Reach 

A breve verranno pubblicati programma e modalità di partecipazione.
Temi chiave saranno: scadenza Reach 2018; sostanze chimiche ed economia circolare.

Leggi

DEMETRIO Per le tue feste


giovedì 6 ottobre 2016

CONSORZIO Promos Ricerche

cciaa na rev1
Promos Ricerche è un Consorzio senza fini di lucro, attivato nel 1989 come "Consorzio Napoli Ricerche" e come tutti gli altri Consorzi della rete Città Ricerche, è nato da un'intesa tra IRI, Camere di Commercio e Università, articolata per aree regionali (Milano, Padova, Verona, Pisa, Roma, Catania, ecc.).
Attualmente il Consorzio è costituito da Enti pubblici (Camera di Commercio di Napoli, Consiglio Nazionale delle Ricerche e sei Università della Campania) e dal CEINGE scarl (a sua volta costituito da Università di Napoli Federico II, Comune di Napoli, provincia di Napoli, Camera di Commercio di Napoli e Regione Campania).
L'autorevolezza dei suoi "stakeholder" e la "customer care" costituiscono per il Consorzio Promos Ricerche una priorità, documentata da una certificazione di qualità ISO 9001 conseguita, già dal 2003, per garantire l'affidabilità dei servizi erogati, oltre alla correttezza e il rigore delle procedure operative, per altro assicurati dall'adozione, nel 2001 del Codice Etico.
Considerata l'eterogeneità dei Consorziati numerosi sono i settori e i campi di attività di cui Promos Ricerche si è occupato, maturando, tra l'altro, una notevole esperienza nella realizzazione di pubblicazione, di diffusione e promozione.
CONSORZIO PROMOS RICERCHE
nato come Napoli Ricerche, è un Consorzio senza fini di lucro.

NATURA GIURIDICA: CONSORZIO CON ATTIVITA’ ESTERNA
CAPITALE: € 154.937,00

Data costituzione 15/02/1989
SCOPO
La promozione e l’introduzione dell’innovazione in qualsiasi forma e settore, “il coordinamento ed il potenziamento di attività di ricerca e sviluppo e lo svolgimento di servizi innovativi in favore di Consorziati, Enti ed Imprese, attraverso la promozione e la realizzazione di studi e ricerche in settori scientifici e industriali, su tecnologie innovative e strategiche, nonché la promozione di una cultura della qualità, sicurezza e ambiente, il coordinamento di contratti di ricerca, la realizzazione di attività di formazione e riqualificazione professionale, l’attivazione di accordi di collaborazione fra Enti nazionali ed internazionali con i sistemi scolastici, universitari, della ricerca, ecc…” (estratto dallo Statuto).

martedì 4 ottobre 2016

indicatori del clima in Italia nel 2015

indicatori del clima in Italia nel 2015

Generale    by Matteo Puppo Commenti chiusi

stima delle variazioni climatiche negli ultimi decenni in Italia

indicatori del clima in Italia nel 2015 Ispra 2016

indicatori del clima in Italia nel 2015L’istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e le persone che agiscono per conto dell’Istituto non sono responsabili per l’uso che può essere fatto delle informazioni contenute in questo rapporto. Luglio 2016
L’ XI rapporto della serie “Gli indicatori del clima in Italia” illustra l’andamento del clima nel corso del 2015 e aggiorna la stima delle variazioni climatiche negli ultimi decenni in Italia. Il rapporto si basa in gran parte su dati, statistiche, indici e indicatori climatici derivati dal Sistema nazionale per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione di dati Climatologici di Interesse Ambientale (SCIA, www.scia.isprambiente.it), realizzato dall’ISPRA in collaborazione e con i dati degli organismi titolari delle principali reti osservative presenti sul territorio nazionale. Complessivamente, nel 2015 gli indicatori di temperatura e precipitazione sono stati derivati da circa 1100 stazioni distribuite sull’intero territorio nazionale. Lo studio della variabilità del clima presente e passato è di fondamentale importanza per valutare gli impatti e definire le strategie di adattamento ai cambiamenti climatici. Per questo motivo, anche questa edizione del rapporto riporta le stime delle tendenze climatiche nell’ultimo mezzo secolo, attraverso indicatori rappresentativi dell’andamento sia dei valori medi che degli estremi di temperatura e precipitazione.
Temperatura
Dopo il 2014, anche il 2015 ha segnato nuovi record della temperatura media, sia a scala globale che in Italia. A livello globale (terraferma e oceani) il 2015 è stato l’anno più caldo dal 1880 ad oggi. Sulla terraferma, l’anomalia della temperatura media globale rispetto al trentennio climatologico di riferimento 1961-1990 è stata di +1.23°C ed è la più alta della serie a partire dal 1961; dal 1986 l’anomalia termica media globale sulla terraferma è stata sempre positiva. Tutti gli anni successivi al 2000 ed il 1998 sono i più caldi dell’intera serie storica. In Italia, il valore della temperatura media nel 2015 è stato il più elevato dell’intera serie dal 1961, appena superiore a quello del 2014. L’anomalia media annuale è stata di +1.58°C e va attribuita a tutte e quattro le stagioni, con l’anomalia più marcata in estate (+2.53°C). L’anomalia della temperatura media annuale del 2015 va attribuita leggermente di più alle temperature massime rispetto alle temperature minime. Dall’analisi della serie storica dell’ultimo mezzo secolo, all’inizio degli anni ’80 prende avvio il periodo con rateo di riscaldamento più elevato. La stima aggiornata del rateo di variazione della temperatura media in Italia dal 1981 al 2015 è +0.33 ± 0.06°C / 10 anni, a cui corrisponde, nello stesso periodo, un aumento di 1.12 ± 0.20°C; quello della temperatura minima è +0.30 ± 0.05°C / 10 anni, quello della temperatura massima di +0.37 ± 0.08°C / 10 anni. Distinguendo tra macro-aree geografiche, l’anomalia della temperatura media annuale è stata in media di +2.07°C al Nord, +1.70 al Centro e +1.28°C al Sud e sulle Isole. Tutti i mesi del 2015 sono stati più caldi della norma, ad eccezione di settembre al Nord e febbraio al Sud e sulle Isole; al Centro le anomalie sono state positive in tutti i mesi del 2015. Ovunque il mese più caldo rispetto alla norma è stato luglio, con un’anomalia media di +4.31°C al Nord, +4.27°C al Centro e +2.88°C al Sud e sulle Isole. Il mese meno caldo rispetto alla norma è stato settembre al Nord (-0.11°C), febbraio al Centro (+0.36°C) e al Sud e sulle Isole (-0.55°C). Anche gli indici degli estremi di temperatura caratterizzano il 2015 come uno degli anni più caldi dell’ultimo mezzo secolo. In particolare, il numero medio di notti tropicali, cioè con temperatura minima maggiore di 20°C, ha registrato nel 2015 il secondo valore più alto dell’intera serie dal 1961 (dopo il 2003), con una anomalia di +26 notti rispetto al valore normale. L’indice rappresentativo delle onde di calore (warm spell duration index, WSDI) colloca il 2015 al 4° posto della serie a partire dal 1961, con un’anomalia di +28 giorni nell’anno rispetto alla norma 1961-1990. Tra gli altri indici, il 2015 ha fatto registrare il secondo valore più basso di “notti fredde” (dopo il record registrato nel 2014) e il secondo valore più alto di notti calde dell’intera serie. Il 2015 si contraddistingue come l’anno più caldo dell’ultimo mezzo secolo anche per aver segnato il record della temperatura media annuale della temperatura superficiale dei mari che bagnano la nostra penisola: con un’anomalia media di +1.28°C, il 2015 si colloca infatti al 1° posto dell’intera serie dal 1961, superando i precedenti record del 2014 e del 2012. Negli ultimi 20 anni l’anomalia media è stata sempre positiva.


Commento.
Ognuno se ne serve per fare quello che gli pare.
I dati statistici che hanno una ricaduta sulla spesa dell'utenza dei vari servizi dove vanno ad inteferire dovrebbero essere garantiti da u soggetto responsabile  legalmente di quello che dice e giuridicamente riconosciuto come l'ISTAT.
I dati diventano moltiplicatori non occasionali di una spesa che indecentemente viene già gonfiata con calcoli stimati che guarda caso risultano sempre superiori al dato statistico  che scaturisce dai consumi dell'utenza con l'aggiunta di altri costi che indiscriminatamente gonfiano la spesa e sottraggono risorse da destinare ad altri aspetti del panorama dei consumi.

Gioacchino Ruocco  04.10.016 

lunedì 3 ottobre 2016

Prevenzione antincendio nei condomini

La prevenzione antincendio nel condominio: gli obblighi dell’amministratore

Prevenzione antincendio nel condominio
Prevenzione antincendio nei condomini: un aspetto che deve essere verificato e supervisionato con grande attenzione. A livello generale la materia relativa alla prevenzione antincendio e sicurezza è in continua evoluzione, sia con riferimento a normative centrali, sia per quanto concerne circolari e pareri del corpo dei Vigili del Fuoco, che trasferiscono il loro bagaglio di esperienza sul campo al fine di incrementare gli standard di prevenzione.
Un ulteriore aspetto è legato alla trasversalità del tema: infatti le norme di prevenzione incendi incidono sulle centrali termiche, sugli impianti elettrici, sulla sicurezza strutturale, essendo il fuoco un‘azione che invade con uniformità quanto è sul suo percorso. Risulta pertanto importante consultare un tecnico di provata esperienza per adeguarsi all’evolvere del quadro normativo ed ottemperare alle relative prescrizioni.
Ma quale ruolo e quali obblighi ha l’amministratore di condominio in mate- ria di antincendio? Questa figura deve: richiedere il rilascio del certificato di prevenzione incendi oppure provvedere al suo rinnovo prima della scadenza qualora sia già stato rilasciato. Deve inoltre mantenere in efficienzale attività i sistemi, gli impianti, i dispositivi e le attrezzature rilevanti ai fini della sicurezza antincendio e tutte le altre misure adottate a tal fine, oltre ad effettuare le verifiche di controllo e gli interventi di manutenzione in accordo alla regolamentazione vigente a quanto indicato nelle pertinenti norme tecniche. Infine, l’amministratore deve mantenere aggiornato e rendere disponibile un registro dei controlli.
Per approfondire il tema nei suoi dettagli più importanti basta rivolgersi alla letteratura pubblicata in merito. A partire dall’analisi delle novità più rilevanti sulla Riforma del Condominio e la corposa materia della sicurezza degli immobili condominiali, tenuto conto degli aspetti correlati ai luoghi di lavoro e soprattutto all’impiantistica a corredo dell’edificio.
L’amministratore anche se con mandato temporale limitato è il custode del bene in merito alle prescrizioni e agli adempimenti di buona pratica cui dovrà attenersi per i miglioramenti prestazionali degli immobili deve essere in grado di orientarsi nel vasto scenario tecnico, con qualche utile confronto economico per tenere sotto controllo l’andamento prevenzionistico con il quale deve fare i conti.
La nota dimentica le raccomandazioni e la possibili raccomandazioni da propinare ai condomini per l’esercizio in sicurezza dell’impianto del gas all’interno degli appartamenti e chiedere le certificazione di conformità rilasciate dagli esecutori ad ogni interventi che deve essere svolto da ditte con gli stessi requisiti tecnici richiesti dall’allegato XVII al DLgs. N. 81/2008 e s.m.ei. ai lavoratori autonomi.