martedì 30 gennaio 2018

DATORE DI LAVORO con incarico di RSPP

Il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro prevede che in ogni azienda sia presente un RSPP – Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione. 
In alcuni casi è consentito che tale ruolo venga ricoperto in prima persona dal datore di lavoro, che in tal caso deve seguire uno specifico corso di formazione per RSPP datore di lavoro, che si differenzia da quello dei lavoratori che vengono incaricati di tale mansione.
Il datore di lavoro può essere RSPP nelle seguenti tipologie di azienda:
  • artigiane e industriali che occupano fino a 30 dipendenti.
Ad esclusione delle aziende che si occupano di lavorazione con sostanze chimiche e biologiche pericolose o con sostanze cancerogene;
di lavorazione con presenza di esplosivi;
di lavorazione con presenza di sostanze radioattive; centrali termoelettriche e case di ricovero e cura.
  • ittiche, con un limite di 20 lavoratori;
  • agricole e zootecniche con un massimo di 30 lavoratori;
  • altri settori, fino a 200 dipendenti.

Il corso formativo per il datore di lavoro, stando a quanto stabilito dall’Accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011, deve essere composto di 4 moduli:
  • modulo 1 normativo
  • modulo 2 gestionale
  • modulo 3 tecnico
  • modulo 4 relazionale


Lo stesso Accordo prevede che i moduli 1 e 2 possano essere seguiti con un corso online riconosciuto e validato da un Ente Bilaterale.
Registrandosi alla piattaforma e-learning dell’ente bilaterale si potrà accedere a tutto il materiale formativo per i suddetti moduli, seguire il corso online e quindi sostenere i relativi test finali per l’apprendimento.
L’ ente bilaterale consente ai propri iscritti anche di completare il corso di formazione RSPP datore di lavoro con i moduli 3 e 4 erogati grazie all’aula virtuale, un innovativo modello didattico che consente l’interazione con il docente in tempo reale, ma senza essere presenti nello stesso spazio fisico. La durata dei moduli 3 e 4 è variabile e correlata al grado di rischio dell’azienda.
I moduli 1 e 2 che vengono erogati attraverso il corso online disponibile sulla piattaforma e-learning:
Modulo 1 – Normativo-Giuridico
  • Sistema legislativo in materia di sicurezza dei lavoratori
  • La responsabilità civile e penale e la tutela assicurativa
  • La responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni, anche prive di responsabilità giuridica (ex DLgs 231/2001)
  • Il sistema istituzionale della prevenzione
  • I soggetti del sistema di prevenzione aziendale secondo il DLgs 81/08: soggetti, obblighi e responsabilità
  • Il sistema di qualificazione delle imprese
Modulo 2 – Gestione ed organizzazione della sicurezza
  • I criteri e gli strumenti per l’individuazione e la valutazione dei rischi
  • La considerazione degli infortuni mancati e delle modalità di accendimento degli stessi
  • La considerazione delle risultanze delle attività di partecipazione dei lavoratoti
  • Il documento di valutazione dei rischi: contenuti, specificità e metodologia
  • I modelli di organizzazione e di gestione della sicurezza


Corso di formazione in un’aula virtuale dedicato al datore di lavoro che vuole assumere le funzioni di RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) ai sensi del comma 2, art 34 del D.Lgs n.81/2008 effettuando, così, i restanti moduli 3 (tecnico) e 4 (relazionale) in videoconferenza.
Il programma del corso che completa la formazione del datore prevede un Modulo Tecnico e un Modulo Relazione, così organizzati:

Modulo III Tecnico – individuazione e valutazione dei rischi
  • principali fattori di rischio, misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione
  • rischio stress lavoro correlato
  • rischi ricollegabili al genere, all’età e alla provenienza da altri paesi
  • DPI dispositivi di protezione individuale
  • sorveglianza sanitaria
Modulo IV Relazionale – formazione e consultazione dei lavoratori

  • informazione, formazione e addestramento
  • tecniche di comunicazione
  • sistema delle relazioni aziendali e della comunicazione in azienda
  • consultazione e la partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza
  • natura, funzioni e modalità di nomina o di elezione dei Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

lunedì 29 gennaio 2018

Incidenti ferroviari






Per quante procedure si possono redigere e per quanti controlli si possono mettere in atto sono convinto che, alla luce dell’ultimo incidente ferroviario verificatosi qualche giorno fa, ci sarà sempre il cretino di turno che le disattenderà o qualche dispositivo elettronico che non annoterà le malefatte nella maniera giusta da essere interpretate correttamente fino a quando non costruiremo una macchina in grado di impuntarsi e di rimuovere quello che l’uomo ha messo in atto non correttamente avvalendosi di tolleranze che superato il momento ammissibile si trasformerà in un innesco che provocherà incidenti mortali, fermate necessarie per riallineare la risoluzione ai termini di sicurezza per spingerli fin dove è possibile senza creare arresti inevitabili e intollerabili del traffico.

Il treno mostrato che effettua i controlli periodici non capisco se non se ne è accorto o non c’è mai passato.
E il conduttore del treno dov’era ? Ma un suo intervento su un tren con una parte di esso fuori controllo cosa poteva fare di buono ?
Questi i miei pensieri!
La prevenzione non deve essere effettuata una tantum specialmente sulle tratte dove le situazioni ambientali possono scardinarla ogni momento.
Bisognerà aumentare i controlli per annullare le improvvisazioni e le magagne nascoste che possono renderli vani assieme al lavoro di quelli efficienti.
Mi si diceva anni fa che i dispositivi di sicurezza dovevano essere realizzati a prova di cretino che, stranamente, a differenza delle persone logiche, seguono traettorie che sconfinando nell’assurdità degli atteggiamenti riescono qualche voltaa  scardinare quello che gli altri trovano invalicabile.

Gioacchino Ruocco

sabato 20 gennaio 2018

Sistema consuetudinario statunitense (storia)

Sistema consuetudinario statunitense di misura diffuso negli USA
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Il sistema consuetudinario statunitense di unità (in ingl. United States customary units) è un sistema di misura diffuso negli USA. Si è sviluppato dal sistema britannico in uso prima dell'indipendenza americana, ma si è differenziato da questo a seguito della revisione del 1824 che, cambiando le definizioni di alcune unità, ha definito il sistema imperiale. Pertanto, sebbene molte unità americane siano sostanzialmente simili alle loro controparti imperiali, ci sono delle differenze significative tra i sistemi.
La maggioranza delle unità statunitensi è stata ridefinita in funzione di metro e chilogrammo con il Mendenhall Order del 1893.[1] Queste definizioni sono state ridefinite dall'Accordo internazionale della iarda e libbra del 1959.[2] Gli statunitensi usano le unità consuetudinarie principalmente nelle attività commerciali, così come per uso personale e sociale. In scienza, medicina, molti settori dell'industria e alcuni del governo, si usano le unità metriche. Il sistema internazionale di unità (SI), forma moderna del sistema metrico, è preferito per usi molteplici dal National Institute of Standards and Technology (NIST).[3]
Storia
Il sistema di unità statunitense è simile a quello imperiale.[4] Entrambi derivano dalle unità inglesi, un sistema che si è evoluto nel corso dei secoli prima dell'indipendenza americana, e che aveva le sue radici in unità romane e anglosassoni.
Il sistema consuetudinario è stato sostenuto dall'Istituto Internazionale statunitense per la Conservazione e il Perfezionamento dei pesi e misure alla fine del XIX secolo e i sostenitori del sistema consuetudinario ritenevano il sistema metrico un sistema ateo.[5] All'epoca ci fu chi protestò scrivendo poesie contro il sistema metrico e incitando alla perfezione del pollice e della pinta.[5] Alcuni sostenitori del sistema consuetudinario arrivarono a dire che le unità tradizionali fossero: «un peso giusto e una misura giusta, le uniche accettabili dal Signore».[5]
Il governo degli USA approvò l'Omnibus Trade and Competitiveness Act del 1988, con cui rese il sistema metrico il «sistema di pesi e misure da preferire per il commercio e gli scambi in USA». La legislazione stabilisce che il governo federale ha la responsabilità di assistere l'industria che volontariamente si converte al sistema metrico, processo detto metrificazione, ciò appare particolarmente evidente sulle etichette dei prodotti alimentari, dove le misure del sistema internazionale sono sempre più frequenti accanto alle misure tradizionali. In accordo con il CIA Factbook, gli Stati Uniti sono uno dei soli tre paesi (essendo gli altri Liberia e Birmania) che non hanno ancora adottato il sistema metrico come loro sistema ufficiale di pesi e misure.[6]
Le unità consuetudinarie sono ampiamente usate nei prodotti di consumo e nell'industria manifatturiera, quelle metriche sono lo standard per le scienze, la medicina, così come molti settori dell'industria e del governo, incluse le forze armate.[6] Ci sono molte obiezioni aneddotiche sull'uso dell'unità metriche in carpenteria, in idraulica e nelle costruzioni, sulla base che è più facile ricordare un numero intero con una frazione che una misura in millimetri,[7] o che le misure in pollici/piedi sono più adatte quando le distanze sono frequentemente divise a metà, in tre parti o quattro, spesso contemporaneamente o ancora che il sistema metrico manchi di un equivalente del piede.[8]

Altri paesi hanno avuto delle proprie unità tradizionali, qualche volta molto simili a quelle statunitensi, dal momento che spesso condividono le stesse origini germaniche o romane. Comunque di frequente queste unità designano dimensioni abbastanza diverse. Ad esempio il miglio variava a seconda del paese da metà a cinque volte quello statunitense; piedi e libbre hanno avuto diverse definizioni. Questo articolo si occupa delle unità comunemente usate o ufficialmente definite negli Stati Uniti.

Storia "Sistema MKS"

Storia  "Sistema MKS"

Unità, terminologia e raccomandazioni del SI sono fissate dalla Conférence générale des poids et mesures (CGPM), "Conferenza generale dei pesi e delle misure", organismo collegato con il Bureau international des poids et mesures (BIPM), "Ufficio internazionale dei pesi e delle misure", organismi creati alla convenzione del Metro del 1875.
Il sistema nacque nel 1889 con la 1ª CGPM: allora si chiamava "Sistema MKS" perché comprendeva solo le unità fondamentali di lunghezza (metro), di massa (chilogrammo) e di tempo (secondo). Nel 1935, su proposta del fisico italiano Giovanni Giorgi, il sistema fu denominato "Sistema MKSΩ" e adottato dalla Commissione Elettrotecnica Internazionale, perché la quarta unità fondamentale introdotta era stato l'ohm, unità di misura della resistenza elettrica. Nel 1946, ancora su proposta di Giorgi, la CGPM approvò l'entrata dell'ampere come unità di misura fondamentale della corrente elettrica, in luogo della resistenza elettrica. Nacque così il "Sistema MKSA", chiamato anche "Sistema Giorgi", in onore del proponente. Nel 1954 la 10ª CGPM aggiunse il kelvin e la candela come unità di misura fondamentali. Nel 1961la 11ª CGPM sancì la nascita del Sistema internazionale (SI). Nel 1971 la 14ª CGPM aggiunse la mole fra le unità fondamentali. In Italia è il sistema legale di misura da adoperarsi obbligatoriamente a partire dal 1982 (D.P.R. n. 802/1982).
Quindi oggi il SI è basato su sette grandezze fisiche fondamentali e sulle corrispondenti unità di misura con le quali vengono definite le grandezze fisiche derivate e le corrispondenti unità di misura. Inoltre il SI definisce i prefissi da aggiungere alle unità di misura per identificare multipli e sottomultipli.
Il sistema internazionale è un "sistema coerente" in quanto le sue grandezze fisiche derivate si ricavano come prodotto e rapporto di grandezze fisiche fondamentali.[3]

Norme di scrittura[modifica | modifica wikitesto]

Per uniformare la grafia ed evitare errori di interpretazione il SI prevede alcune norme per la scrittura delle unità di misura e dei relativi simboli.

Scrittura delle unità[modifica | modifica wikitesto]

Le unità di misura dovrebbero essere scritte per esteso se inserite in un testo discorsivo; la scrittura deve essere in carattere tondo minuscolo e si devono evitare segni grafici come accenti o segni diacritici. Ad esempio si deve scrivere ampere e non ampère o Ampere.

Scrittura dei simboli[modifica | modifica wikitesto]

I simboli (senza prefisso) devono essere indicati con l'iniziale minuscola, con l'eccezione di quelli in cui l'unità di misura è eponima, ossia deriva dal nome di uno scienziato. Per esempio il simbolo dell'unità di misura della pressione, dedicato a Blaise Pascal, è Pa, invece l'unità di misura viene scritta per esteso in minuscolo pascal. Il secondo è s e non sec, il grammo g e non gr, il metro m e non mt. L'unica eccezione è per il litro il cui simbolo può essere sia l sia L.[4]
A differenza delle abbreviazioni, i simboli del SI non devono essere seguiti dal punto (per il metro: m e non m.); essi devono inoltre stare dopo il valore numerico (per esempio si scrive 20 cm e non cm 20) con uno spazio tra il numero e il simbolo: 2,21 kg, 7,3 × 102 . Nelle unità di misura composte (per esempio il newton metro: N m) i simboli delle unità devono essere separati da uno spazio o da un punto a mezza altezza, detto anche punto mediano (·).[5] Non è ammesso l'uso di altri caratteri, come il trattino: per esempio si può scrivere N m o N·m, ma non N-m. In caso di divisione fra unità di misura, si può usare il carattere /, o la barra orizzontale o un esponente negativo: per esempio J/kg o J kg−1 o J·kg−1.
Qualora necessario, gruppi di unità di misura possono essere messi tra parentesi: J/K mol o J/K·mol o J·K−1·mol−1 o J (K·mol)−1.
Per i simboli è opportuno evitare il corsivo e il grassetto allo scopo di differenziarli dalle variabili matematiche e fisiche (per esempio m per la massa e l per la lunghezza).

Scrittura delle cifre[modifica | modifica wikitesto]

Per raggruppare le cifre della parte intera di un valore a tre a tre partendo da destra bisogna utilizzare lo spazio. Ad esempio 1 000 000 o 342 142 (in altri sistemi si scrive 1,000,000 o 1.000.000). Come separatore tra parte intera e parte decimale si usa la virgola, ad esempio 24,51. Nel 2003 il CGPM concesse di usare il punto nei testi in inglese.[6]

Disposizioni di legge[modifica | modifica wikitesto]

Il SI è un riferimento per molti Stati, come l'Italia, dove l'uso è stato adottato per legge nel D.P.R. n. 802/1982[7] ai sensi della direttiva del Consiglio CEE del 18 ottobre 1971 (71/354/CEE), modificata il 27 luglio 1976 (76/770/CEE). Il suo uso è obbligatorio nella stesura di atti e documenti con valore legale, tant'è che in difetto gli atti potrebbero essere invalidati.

Le unità di misura del SI[modifica | modifica wikitesto]

Unità fondamentali[modifica | modifica wikitesto]

Ogni grandezza fisica e la relativa unità di misura è combinazione di due o più grandezze fisiche e la relativa unità di misura di base o il reciproco di una di esse. Tutte le unità sono definibili misurando fenomeni naturali, con l'eccezione del chilogrammo. Inoltre il chilogrammo è l'unica unità di misura di base contenente un prefisso: il grammo è un'unità di misura troppo "piccola" per la maggior parte delle applicazioni.

giovedì 18 gennaio 2018

Proroga antincendio strutture ricettive 25 posti, Legge bilancio 2018

Proroga antincendio strutture ricettive 25 posti, Legge bilancio 2018
SCRITTO DA CORRADO DE PAOLIS IL 3 GENNAIO 2018LEGGI

ROMA – Legge di bilancio 2018. È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.302 del 29 dicembre 2017 la Legge 27 dicembre 2017, n. 205 Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020. Legge approvata in via definitiva dal Senato il 23 dicembre 2017. È in vigore dal 1° gennaio 2018.

Antincendio strutture ricettive
La legge posticipa al 30 giugno 2019 l’adeguamento alle disposizioni di prevenzione incendi delle strutture ricettive e alberghiere che abbiano più di 25 posti letto.
Il provvedimento è all’articolo 1 comma 1122, i. “i) le attività ricettive turistico-alberghiere con oltre 25 posti letto, esistenti alla data di entrata in vigore del decreto del Ministro dell’interno 9 aprile 1994, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 95 del 26 aprile 1994, ed in possesso dei requisiti per l’ammissione al piano straordinario di adeguamento antincendio, approvato con decreto del Ministro dell’interno 16 marzo 2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 76 del 30 marzo 2012, completano l’adeguamento alle disposizioni di prevenzione incendi entro il 30 giugno 2019, previa presentazione, al Comando provinciale dei Vigili del fuoco entro il 1º dicembre 2018 della SCIA parziale”.
La possibilità di procrastinare l’adeguamento è concessa previa presentazione entro il 1° dicembre 2018 al Comando provincia dei VVF della Scia parziale che dimostri da regola tecnica specifica il rispetto di quattro prescrizioni tra: “resistenza al fuoco delle strutture; reazione al fuoco dei materiali; compartimentazioni; corridoi; scale; ascensori e montacarichi; impianti idrici antincendio; vie d’uscita ad uso esclusivo, con esclusione dei punti ove e’ prevista la reazione al fuoco dei materiali; vie d’uscita ad uso promiscuo, con esclusione dei punti ove è prevista la reazione al fuoco dei materiali; locali adibiti a deposito”.

Edilizia e bonus
Tra le decine di novità introdotte dalla nuova legge segnaliamo per quanto riguarda edilizia e sgravi fiscali: proroga al 31 dicembre 2018 e per ristrutturazioni iniziate dal 1° gennaio 2017 del bonus 50% per mobili ed elettrodomestici; conferma del 65% per il 2018 delle detrazioni per risparmio energetico, che viene ridotta al “al 50 per cento per le spese, sostenute dal 1º gennaio 2018, relative agli interventi di acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi, di schermature solari e di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A”.
“Sono esclusi dalla detrazione di cui al presente comma gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza inferiore alla classe di cui al periodo precedente. La detrazione si applica nella misura del 65 per cento per gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione di efficienza almeno pari alla classe A di prodotto prevista dal citato regolamento delegato (UE) n. 811/2013 e contestuale installazione di sistemi di
termoregolazione evoluti, appartenenti alle classi V, VI oppure VIII della comunicazione della Commissione 2014/C 207/02, o con impianti dotati di apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, assemblati in fabbrica ed espressamente concepiti dal fabbricante per funzionare in abbinamento tra loro, o per le spese sostenute all’acquisto e posa in opera di generatori d’aria calda a condensazione”.  (Articolo 1 comma 3). Confermata la possibilità dei casi di cessione delle detrazioni.
Detrazioni 50% impianti a biomassa, 65% micro-generatori. Parti condominiali: riduzione rischio sismico ed energia: 80% per una classe di rischio inferiore; 85% due classi di rischio.
Impianti calcistici Lega di serie B, alla Lega Pro e alla Lega nazionale dilettanti. Articolo 1 comma 352: “Al decreto legislativo 9 gennaio 2008, n. 9, sono apportate le seguenti modificazioni:  a) all’articolo 22, dopo il comma 3 e’ aggiunto il seguente:  «3-bis. Al fine di incentivare l’ammodernamento degli impianti calcistici, in regime di proprietà o di concessione amministrativa, in favore delle società appartenenti alla Lega di serie B, alla Lega Pro e alla Lega nazionale dilettanti che hanno beneficiato della mutualità è riconosciuto un contributo, sotto forma di credito d’imposta, nella misura del 12 per cento dell’ammontare degli interventi di ristrutturazione degli impianti medesimi, sino a un massimo di 25.000 euro, realizzati mediante l’impiego delle somme di cui al comma 1 entro il terzo periodo d’imposta successivo alla loro attribuzione”. Modalità dell’incentivo con decreto da adottare dal Ministero dell’Economia entro 90 giorni. Limite spesa annuale 4 milioni di euro.
Imprese
Formazione nella tecnologia, comma 46. A tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica,
dal settore economico in cui operano nonché dal regime contabile adottato, che effettuano spese in attività di formazione nel periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2017, e’ attribuito un credito d’imposta nella misura del 40 per cento delle spese relative al solo costo aziendale del personale dipendente per il periodo in cui e’ occupato in attività di formazione negli ambiti di cui al comma 48.
47. Il credito d’imposta di cui al comma 46 è riconosciuto, fino ad un importo massimo annuale di euro 300.000 per ciascun beneficiario, per le attività di formazione, negli ambiti richiamati al comma 48, pattuite attraverso contratti collettivi aziendali o territoriali.
48. Sono ammissibili al credito d’imposta solo le attività di formazione svolte per acquisire o consolidare le conoscenze delle tecnologie previste dal Piano nazionale Industria 4.0 quali big data e analisi dei dati, cloud e fog computing, cyber security, sistemi cyber-fisici, prototipazione rapida, sistemi di visualizzazione e
realtà aumentata, robotica avanzata e collaborativa, interfaccia uomo macchina, manifattura additiva, internet delle cose e delle macchine e integrazione digitale dei processi aziendali, applicate negli ambiti elencati nell’allegato A”.
30% per imprese creative per sviluppo e produzione servizi culturali e creativi (fondo di 500.000 euro per 2018, 1 milioni sia per il 2019 che per il 2020). Credito di imposta del 36% per le imprese su spese sostenute per acquisto plastiche miste riciclate, fino a 20 mila euro.
Deduzione integrale Irap lavori stagionali. Comma 116. “Per l’anno 2018, per i soggetti che determinano un valore della produzione netta ai sensi degli articoli da 5 a 9 del Decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, è consentita la piena deducibilità per ogni lavoratore stagionale impiegato per almeno centoventi giorni per due periodi d’imposta, a decorrere dal secondo contratto stipulato con lo stesso datore di lavoro nell’arco
temporale di due anni a partire dalla data di cessazione del precedente contratto, in deroga all’articolo 11, comma 4-octies, del medesimo decreto legislativo.
117. Al fine di promuovere forme di imprenditoria in agricoltura, ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali di cui all’articolo 1 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99, con eta’ inferiore a quaranta anni, con riferimento alle nuove iscrizioni nella previdenza agricola effettuate tra il 1º gennaio 2018 e il 31 dicembre 2018, e’ riconosciuto, ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche, per un periodo massimo di trentasei mesi, l’esonero dal versamento del 100 per cento dell’accredito contributivo presso l’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti. L’esonero di cui al primo periodo, decorsi i primi trentasei mesi, e’ riconosciuto per un periodo massimo di dodici mesi nel limite del 66 per cento e per un periodo massimo di ulteriori dodici mesi nel limite del 50 per cento”.
Enoturismo. Regime fiscale di cui all’articolo 5 della legge 30 dicembre 1991, n. 413. “Il regime forfettario dell’imposta sul valore aggiunto di cui all’articolo 5, comma 2, della legge n. 413 del 1991 si applica solo per i produttori agricoli di cui agli articoli 295 e seguenti della direttiva 2006/112/CE del Consiglio, del 28 novembre 2006”. “Con il termine enoturismo si intendono tutte le attività di conoscenza del vino espletate nel luogo di produzione, le visite nei luoghi di coltura, di produzione o di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione della vite, la degustazione e la commercializzazione delle produzioni vinicole aziendali, anche in abbinamento ad alimenti, le iniziative a carattere didattico e ricreativo nell’ambito delle cantine”. Linee guida e indirizzi qualitativi di settore da approvare con decreto Mipaaf Mibact e Conferenza Stato Regioni. Inizio attività con Scia.
Iper e super ammortamento per tutto il 2018. Istituita l’imposta del 3% sulle transazioni digitali. Comma 1011. Dove “si considerano servizi prestati tramite mezzi elettronici quelli forniti attraverso internet o una rete elettronica e la cui natura rende la prestazione essenzialmente automatizzata, corredata di un intervento umano minimo e impossibile da garantire in assenza della tecnologia dell’informazione”.
Istituito il Fondo per l’emergenza avicola: 15 milioni di euro 2018 e 5 milioni 2019. Verifica mancanze in caso di pagamenti della Pubblica Amministrazione anche su importi da 5.000 euro.
“A tutte le imprese e’ riconosciuto un contributo, sotto forma di credito d’imposta, nei limiti del 3 per mille dei ricavi annui, pari al 50 per cento delle erogazioni liberali in denaro fino a 40.000 euro effettuate nel corso dell’anno solare 2018 per interventi di restauro o ristrutturazione di impianti sportivi pubblici, ancorché destinati ai soggetti concessionari”.
Sistri rinviato al 31 dicembre 2018.
Famiglie
Bonus di 80 euro fino a 24.600 euro di reddito. Detrazione 19% sulle spese per abbonamenti ai trasporti pubblici fino a 250 euro e rimborsi del datore di lavoro che non concorrono a reddito. Proroga per il 2018 del bonus una tantum del 65% per strumenti musicali nuovi, fino esaurimento fondo di 10 milioni di euro.

mercoledì 17 gennaio 2018

Nestlé ha venduto a Ferrero la sua divisione dolciaria statunitense

·      ECONOMIA 
·      MARTEDÌ 16 GENNAIO 2018
Nestlé ha venduto a Ferrero la sua divisione dolciaria statunitense per 2,4 miliardi di euro

http://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2018/01/ferrero-400x174.jpg
La multinazionale svizzera Nestlé ha annunciato martedì che venderà all’italiana Ferrero la sua divisione di dolciumi attiva negli Stati Uniti. L’accordo è da 2,4 miliardi di euro, che Ferrero pagherà in denaro senza scambi azionari. La transazione sarà conclusa entro la fine del primo trimestre fiscale di quest’anno. La divisione dolciaria di Nestlé oggetto della vendita costituisce circa il 3 per cento delle vendite del gruppo svizzero negli Stati Uniti. Comprende diversi marchi molto conosciuti sul mercato statunitense come: Butterfinger, Crunch, BabyRuth, 100Grand, Raisinets e Chunky. Altri marchi, come KitKat, non fanno parte dell’accordo.

Ferrero, con sede ad Alba (Cuneo), è la più grande azienda dolciaria italiana e una delle società più grandi del settore a livello mondiale. Negli ultimi anni ha concluso diversi accordi per acquisire piccoli e medi concorrenti sul mercato europeo e statunitense. Da tempo si parlava di un suo interesse per alcune delle attività di Nestlé, impegnata nel rivedere alcuni settori ritenuti non più strategici.

Incidente di Milano, si indaga per omicidio colposo plurimo

Fa bene la Procura ad indagare. Ma le procedure in questa azienda esistono o non esistono ?


Incidente di Milano, si indaga per omicidio colposo plurimo

Sembra che i dispositivi di allarme, che hanno dei sensori per segnalare le fuoriuscita di monossido di carbonio e azoto, non abbiano funzionato.

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Operai morti intossicati, il luogo dell'incidente
La Procura di Milano indaga con l’ipotesi di omicidio colposo plurimo sull’incidente avvenuto alla Lamina, in via Rho, nel quale sono morti tre operai, mentre un quarto resta ricoverato in condizioni gravissime. Come atto dovuto, per il sequestro della fabbrica e per gli accertamenti, verranno iscritti nel registro degli indagati il responsabile legale dell’azienda e probabilmente altre figure, come i responsabili della sicurezza.
Durante le operazioni di manutenzione al forno nell’azienda, a causa delle esalazioni di un gas tossico, hanno perso la vita Marco Santamaria di 43 anni, Giuseppe Setzu, di 49, Arrigo Barbieri di 58. L’unico sopravvissuto è Giancarlo Barbieri, di 62 anni, fratello di Arrigo, che resta ricoverato in condizioni disperate. Migliorano invece quelle di Alfonso Giocondo di 48 anni e Costantino Giampiero di 45, i due colleghi che hanno dato l’allarme, intossicati in misura meno grave nel tentativo di salvare gli altri dipendenti.
All’arrivo del 118 le loro condizioni erano già disperate, sono morti poco dopo il trasporto in arresto cardiaco all’ospedale di Monza e al Sacco di Milano.
I carabinieri della compagnia di Milano Porta Monforte stanno lavorando con il personale dell’Ast per capire se ci siano stati errori umani o si sia trattato di un problema della strumentazione. Nella ditta erano in corso controlli di manutenzione. Dipendenti hanno riferito che l’azienda è sempre stata molto attenta all’aspetto sicurezza.

Le indagini del procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano, a capo del pool ‘ambiente, salute e lavoro’, e del pm Gaetano Ruta si stanno concentrando, in particolare, sul perché i dispositivi di allarme, che hanno dei sensori per segnalare le fuoriuscita di monossido di carbonio e azoto, non abbiano funzionato. Il fascicolo di indagine ipotizza il reato di omicidio colposo plurimo (ovviamente anche le lesioni colpose ai danni degli altri tre operai coinvolti). I pm, intanto, hanno effettuato già ieri un sopralluogo e sentito alcuni responsabili dell’azienda e poi disposto il sequestro della ditta per tutti gli accertamenti del caso. Accertamenti che comportano anche l’iscrizione ‘tecnica’ nel registro degli indagati del responsabile legale dell’azienda e probabilmente di altre figure, come gli addetti alla sicurezza.
Un mio collega ha gridato perché ha visto un uomo a terra. Io, seguendo la procedura, sono uscito fuori per aspettare i soccorsi. I primi sono arrivati dopo tanto tempo, almeno mezz’ora”. È il racconto drammatico di Pasquale Arcamone, uno degli operai della Lamina, l’azienda di Milano in cui si è verificato oggi l’incidente mortale. “Sono in questa azienda da 28 anni e non è mai successo nulla. L’azienda è sempre stata attenta alla salute, non capisco come sia potuto accadere. Un mese fa hanno fatto anche i controlli ai sensori. Ma oggi non è suonato nessun allarme. Il nostro titolare è molto attento alla sicurezza. Se qualcuno non indossa le protezioni prende un euro di multa che poi va in beneficenza”. Le campane in cui è avvenuto l’incidente, ha spiegato l’operaio, sono larghe due metri e alte circa quattro.
ANSA | 17-01-2018 13:18