“L’adozione dei parapetti provvisori* permette di ridurre gli effetti di una possibile caduta dall’alto e ben esprime il concetto di protezione collettiva”.
Questa l’introduzione al secondo quaderno tecnico dell’Inail (Parapetti provvisori) che fa riferimento alla linea di ricerca P24L02, “le problematiche delle Pmi dei cantieri temporanei o mobili riguardanti l’evoluzione legislativa e normativa connessa all’innovazione tecnologica del Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici”.
I parapetti provvisori sono dispositivi di protezione collettiva (Dpc) destinati alla protezione di persone e/o cose contro le cadute dall’alto.
Sono costituiti da almeno due montanti sui quali vengono fissati il corrente principale, il corrente intermedio e la tavola fermapiede realizzabili con diversi materiali (ad es. legno, acciaio ecc).
La tipologia dei dispositivi è quella indicata dalla Uni En 795**, secondo la quale i parapetti provvisori vengono divisi in tre classi in base alle prestazioni che soddisfano:
- Classe A: 1, sostenere una persona che si appoggi alla protezione e fornire
una presa quando la persona cammini a fianco alla protezione; 2, trattenere una persona che cammini o cada nella direzione della protezione; - Classe B: con le prestazione 1e 2 della classe A ed inoltre con quella di trattenere la caduta di una persona che scivoli o cada lungo una superficie inclinata;
- Classe C: con la prestazione di trattenere la caduta di una persona che scivoli o cada lungo una superficie molto inclinata.
La scheda Inail riporta nel dettaglio i requisiti dimensionali dei parapetti provvisori delle 3 classi.
Altra norma tecnica di riferimento è la Uni En 13374: 2013***. Secondo la norma, il sistema di protezione dei bordi è un insieme di componenti previsto per proteggere le persone dalle cadute dall’alto, i quali si differenziano in base al tipo di fissaggio sulla struttura. I parapetti provvisori utilizzati (cosiddetti guardacorpo) sono costituiti da aste metalliche verticali (montante prefabbricato) ancorate al supporto con ganascia a morsa o piastra tassellata sulle quali vengono montate le traverse orizzontali (correnti e fermapiedi).
La UNI 13374 “contribuisce in maniera incisiva al processo di valutazione del rischio in quanto mette in relazione i requisiti prestazionali e geometrici che i parapetti devono possedere con quelli relativi alla superficie di lavoro, esprimibili attraverso la pendenza e l’altezza di caduta”.
Marcatura. Tutti i componenti dei parapetti provvisori conformi alla UNI EN 13374 devono riportare le seguenti indicazioni:
- norma di riferimento;
- classe;
- nome del fabbricante o del fornitore;
- anno e mese di produzione o numero di serie.
- norma di riferimento;
- classe;
- nome del fabbricante o del fornitore;
- anno e mese di produzione o numero di serie.
La scelta del parapetto. La UNI EN 13374 suggerisce la classe di parapetto da utilizzare per diversi angoli di inclinazione della superficie di lavoro e per diverse altezze di caduta Hf (“la distanza verticale fra il punto in cui una persona sta in piedi e il punto più basso del parapetto”).
Anche in questo quaderno tecnico, l’INAIL offre dei consigli in ordine all’uso, al montaggio, allo smontaggio e alla manutenzione dei dispostivi.
*I parapetti provvisori devono essere utilizzati nelle lavorazioni in cui c’è il rischio di caduta dall’alto e cioè nei lavori in quota (attività lavorative che espongono il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a 2 m rispetto ad un piano stabile) e nei lavori di scavo (attività lavorative che espongono il lavoratore al rischio di seppellimento e/o di caduta all’interno dello scavo ad una quota posta ad una profondità superiore a 2 m rispetto al piano di campagna).
** “Protezione contro le cadute dall’alto, dispositivi di ancoraggio, requisiti e prove”.
*** “Sistemi temporanei di protezione dei bordi – Specifiche di prodotto, metodi di prova”.
*** “Sistemi temporanei di protezione dei bordi – Specifiche di prodotto, metodi di prova”.