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Sindrome
di Guillain-Barré, la malattia che porta alla paralisi
Provoca un’infiammazione che
colpisce in particolare i nervi motori e si manifesta con una paralisi
progressiva degli arti: stiamo parlando della Sindrome
di Guillain-Barré. Patologia
complessa e generalizzata che può colpire anche il SNC ed i muscoli
respiratori, la sindrome è il frutto di un’anomala risposta innescata dal
sistema immunitario (malattia autoimmune) che probabilmente si verifica in
seguito ad un’infezione virale o batterica. In Europa è stimata
una frequenza di 1-2 casi ogni 100.000 individui, più spesso nei soggetti
di età compresa tra i 15 e i 35 anni ed in quelli tra i 50 ed i 75 anni.
Le cause
Il meccanismo auto-immunitario della Sindrome
Guillain-Barré consiste nella produzione di auto-anticorpi che
per errore attaccano una parte del sistema nervoso, riconoscendola come
estranea e pericolosa. Nonostante non sia stato identificato con certezza
assoluta il fattore scatenante la sindrome, sembra che l’infezione da parte di
alcuni microrganismi patogeni inneschi una grave risposta autoimmune. Tra
questi batteri e virus, i più coinvolti sono:
- micoplasma;
- H. influenzae;
- EBV;
- Citomegalovirus;
- HIV I e II;
- virus responsabili dell’epatite A, B e C.
Probabilmente, anche la sarcoidosi, il lupus eritematoso sistemico e
la salmonellosi rappresentano dei fattori predisponenti allo sviluppo della
Sindrome di Guillain-Barré.
La diagnosi
La diagnosi precoce è fondamentale,
così che la terapia possa iniziare il più rapidamente possibile
dall’esordio dei sintomi. Gli strumenti utili per fare diagnosi di sindrome di
Guillain-Barré, sono:
- rachicentesi: o
puntura lombare, che consiste nel prelievo di un campio di liquido
cefalorachidiano mediante l’introduzione di un ago nelle vertebre lombari
(in genere a livello di L4-L5).
La maggior parte delle persone affette dalla malattia infatti, presenta un’elevata concentrazione di proteine nel liquor (non associata ad un aumento delle cellule che lo costituiscono); - ricerca di auto-anticorpi specifici;
- spirometria;
- ECG e studi di conduzione nervosa, che rappresentano test di conferma attendibili
per accertare la presenza della sindrome.
I sintomi della sindrome di
Guillain-Barré
La sindrome di Guillain-Barré interessa in modo
particolare:
- i nervi motori,
cioè quelli che trasmettono ai muscoli gli stimoli che governano i
movimenti volontari e automatici;
- i nervi sensitivi, quelli che inviano al cervello gli stimoli
relativi a dolore, percezione di vibrazioni, tatto e informazioni
riguardanti la posizione del corpo rispetto allo spazio che lo circonda.
Presenta in genere un decorso acuto e la progressione
dei deficit neurologici avviene nel giro di pochi giorni, massimo alcune
settimane. Alcuni dei sintomi tipici sono:
- debolezza muscolare, che spesso arriva a coinvolgere i muscoli del
volto determinando paralisi facciale;
- difficoltà respiratorie con paralisi dei muscoli coinvolti nella
respirazione;
- difficoltà di linguaggio e di deglutizione;
- alterazioni a carico della vescica;
- disfunzione del sistema
nervoso autonomo con conseguenti aritmie, ipotensione ortostatica,
alterazioni della frequenza cardiaca e della temperatura;
- parestesia,
ovvero un’alterazione della sensibilità degli arti o di altre parti del
corpo;
- paralisi progressiva degli arti, il sintomo distintivo.
I quadri più gravi della sindrome si
verificano quando sono coinvolti i nervi che controllano funzioni
come il respiro, il battito del cuore, il mantenimento della pressione
arteriosa del sangue, la digestione e la funzione sessuale. La malattia
danneggia in maniera simile i nervi localizzati in entrambi i lati del corpo e,
generalmente, i disturbi iniziano dalle mani e dai piedi.
A seconda che siano colpiti solo i nervi motori, solo quelli sensitivi o entrambi, si parla di neuropatia motoria, sensitiva, o mista.
A seconda che siano colpiti solo i nervi motori, solo quelli sensitivi o entrambi, si parla di neuropatia motoria, sensitiva, o mista.
Le complicanze
Se la terapia non è iniziata precocemente, i sintomi
della sindrome di Guillain-Barré possono accentuarsi, ed il quadro clinico può
peggiorare. Le complicanze più comuni sono:
- ansia e depressione;
- insufficienza respiratoria;
- paralisi permanente (nelle forme iper-acute la paralisi totale
insorge nel giro di 24 ore);
- ritenzione urinaria grave;
- tromboembolia;
- trombosi venosa profonda (TVP).
Inoltre, sembra esista una correlazione tra la
Sindrome di Guillain-Barré e Zika, il virus “brasiliano” di cui ultimamente si sente
tanto parlare e che ha messo allerta anche gli organizzatori dei futuri Giochi Olimpici e Paralimpici che si terranno a Rio il
prossimo settembre.
Per fortuna però, grazie alle moderne strategie
terapiche, la prognosi è buona nella maggior parte dei casi.
Come prevenirle
Per prevenire il verificarsi della TVP devono essere
messi in atto alcuni accorgimenti che garantiscano un adeguato apporto ematico
ed una circolazione valida a livello degli arti inferiori. E’ consigliato
infatti l’uso di calze elastiche, utili per favorire il ritorno del sangue al cuore ed
impedire la formazione di trombi, coaguli costituiti dagli elementi
corpuscolati del sangue che possono andare ad ostruire/occludere un vaso
sanguigno alterando la circolazione ematica locale. Particolarmente indicata
risulta anche la somministrazione di farmaci anticoagulanti come l’eparina.
Durante e dopo il trattamento della fase acuta, il
paziente deve seguire una terapia riabilitativa multidisciplinare che prevede:
- Fisioterapia, utile
per aumentare la forza muscolare, migliorare la postura e la
deambulazione;
- Logopedia, per
migliorare le difficoltà linguistiche;
- Dieta, per garantire
un adeguato supporto nutrizionale.
Terapia
Il trattamento di supporto è
essenziale per garantire una buona prognosi: i pazienti che vanno incontro ad
insufficienza respiratoria necessitano in molti casi di una tracheostomia e di
essere sottoposti a ventilazione meccanica; in altri casi possono essere
trattati con il respiratore a pressione positiva (PAP, Positive
airway pressure). La terapia per la sindrome di Guillain-Barré si
avvale di:
- plasmaferesi, una
tecnica medica che consente di separare la componente liquida del sangue
(plasma) da quella corpuscolata attraverso sistemi di centrifugazione. In
questo modo gli anticorpi vengono rimossi e filtrati dal sangue, depurando
così l’organismo.
I pazienti sottoposti a questo tipo di trattamento guariscono in tempi relativamente brevi e recuperano in fretta la respirazione spontanea e la capacità di camminare autonomamente. La plasmaferesi inoltre riduce il rischio di complicanze garantendo un’ottima prognosi anche nel lungo termine; - somministrazione di immunoglobuline per via endovenosa, al fine di neutralizzare gli
anticorpi. La somministrazione deve avvenire nel più breve tempo possibile
dalla manifestazione dei primi sintomi (il trattamento è considerato
efficace se iniziato entro i 14 giorni dall’esordio della malattia);
- farmaci steroidei, se associati alla terapia con immunoglobuline
possono accelerare il recupero del paziente.
Inoltre la terapia occupazionale/riabilitativa è indispensabile per velocizzare il recupero
dell’autonomia.
Articolo a cura di
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