Edilizia scolastica: Linee guida per garantire sicurezza sostenibilità.
Sono state rese pubbliche dal MIUR-Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, le nuove linee guida per l’edilizia scolastica, approvate ad inizio aprile dalla Conferenza Unificata Stato-Regioni su proposta dell’allora ministro Francesco Profumo. Le precedenti risalivano al 1975.
L’idea di fondo è che se la scuola cambia e si rinnova anche gli edifici e gli spazi educativi devono cambiare secondo nuovi criteri di progettazione e costruzione degli edifici scolastici. Tra gli obiettivi: garantire edifici scolastici sicuri, sostenibili, accoglienti e adeguati alle più recenti concezioni della didattica, sostenute dal percorso di innovazione metodologica intrapreso grazie alla progressiva diffusione delle ICT (Tecnologie della informazione e comunicazione) nella pratica educativa.
Cambia anche l’impostazione delle linee guida che abbandonano lo stile prescrittivo delle precedenti per abbracciare un’impostazione prestazionale. Anche se qualche indicazione prescrittiva rimane nella sedici pagine del documento così come lo conosciamo oggi quando si parla di vetri, superfici vetrate e infissi:
“Gli infissi dovranno rispondere alla recente normativa europea ed essere realizzati con vetri antisfondamento sia all’interno che all’esterno dell’infisso, di classe 2B2, come prescritto dalla direttiva UNI EN 12600, e di classe 1B1 per le superfici finestrate ad altezza parapetto fino a cm 90 da terra o comunque a pericolo di caduta”.
e
“Nelle palestre si dovrà curare in modo attento la sicurezza, utilizzando superfici vetrate di classe 2B2, come prescritto dalla direttiva UNI EN 12600, e di classe 1B1 per le superfici finestrate ad altezza parapetto fino a cm 90 da terra o comunque a pericolo di caduta”.
Non una prescrizione ma una viva raccomandazione di altezza di sicurezza è quella relativa ai parapetti:
“Per i parapetti si consiglia di mantenere una altezza superiore a quella minima di legge, ed è consigliabile utilizzare quote di cm 115-120 per evitare scavalcamenti”.
Ma vi sono altri spunti, non prescrittivi, che rendono interessante le linee guida per i mondi del vetro e del serramento. Ecco qui qualche spunto tratto in modo lineare dal documento che evidenzia i nuovi criteri di progettazione e di costruzione.
-L’uso diffuso delle tecnologie permette e richiede un’organizzazione diversa dello spazio dell’apprendimento. Di qui la necessità di una progettazione integrata tra gli ambienti che potremmo definire, mutuando un’espressione dal mondo degli ambienti on line, “interoperabili”, in cui si pratica una didattica coinvolgente che non ha paura di “pareti trasparenti” che consentono la condivisione “oltre l’aula”. La divisione dello spazio interno si concretizza in pareti con buon livello di isolamento acustico e pareti mobili, oltre alla ottimizzazione della luce naturale.
– Gli ingressi sono diversi e con diverse funzioni: ….Per evitare dispersioni energetiche è consigliabile utilizzare bussole….
– … la nuova scuola nasce da un nuovo modello di apprendimento e di funzionamento interno, dove la centralità dell’aula viene superata. Le aule/sezioni diventano un luogo di appartenenza importante ma non autosufficiente, consentono attività in piccoli e grandi gruppi ma anche individuali, pareti scorrevoli consentono di coinvolgere spazi interclasse o di allargarsi negli spazi comuni rendendo i confini della sezione sfumati e flessibili.
– La scuola dell’infanzia, che può essere considerata una metafora della società nella quale i bambini affrontano la complessità dell’apprendimento e le incognite delle relazioni sociali (la collaborazione, lo scontro, l’amicizia, l’affetto) si basa su un’organizzazione per sezioni che costituiscono il luogo di riferimento e di riunione della unità pedagogica. La sezione deve essere facilmente frazionabile e contenere spazi riservati per le attività individuali, spazi per attività motoria controllata e spazi specializzati, separati da vetrate, acusticamente protetti per attività di gruppi limitati di bambini, chiamati “mini-atelier”.
– Per la scuola media e le scuole superiori lo spazio aula sarà sostituito da ambienti a dimensione variabile, separati da pareti scorrevoli opache o trasparenti a seconda delle necessità basate su di una matrice dimensionale che consente il lavoro di piccoli gruppi così come le lezioni per 60 /70 allievi.
-Atelier:”Anche il dimensionamento può essere variato attraverso l’uso di pareti scorrevoli a scomparsa, trasparenti oppure opache che si spostano su di una matrice e programmata di guide”.
-Laboratori: “Sono spazi che richiedono la presenza di attrezzature specifiche, non sempre facilmente spostabili e la loro possibilità di cambiare è ridotta, come i laboratori di chimica, cioè tali da essere comunque legati a prestazioni e normativa di sicurezza specifiche. Possono in ogni caso essere suddivisi in modo variabile con l’uso di pareti a scomparsa e devono essere a contatto con piccoli spazi per le attività di elaborazione individuale e spazi per la lezione teorica”.
– I portici costituiscono non solo una naturale estensione dello spazio interno, ma una occasione di ombra o protezione dalla pioggia che rende utilizzabile l’esterno anche in condizioni climatiche difficili. I cortili possono diventare giardini di inverno, spazi protetti dalla pioggia e con temperature intermedie, che possono essere utilizzati per tutta la stagione fredda ricorrendo a porte scorrevoli o a soffietto ed eventualmente anche a coperture vetrate scorrevoli, ricreando la versione contemporanea degli antichi chiostri. I giardini d’inverno possono essere utilizzati come serre e fornire un guadagno termico nelle stagioni fredde.
-Nel caso di cortili o di riconversioni si può ricorrere a coperture degli spazi esterni staccate dall’edificio, in modo da proteggere la corte ed aumentarne in modo considerevole l’uso. Tutte queste estensioni reversibili e le coperture non devono essere considerate, da un punto di vista normativo, volumi chiusi e non devono incidere né sugli indici edilizi né sui criteri di valutazione igienica degli ambienti: sono da considerare semplici arricchimenti dello spazio esterno come i portici, i gazebi e i pergolati.
-In condizioni di alta densità edilizia è possibile utilizzare le coperture come spazi attrezzati dotandole di zone d’ombra, pergolati a condizione di proteggere gli spazi frequentati dagli studenti con parapetti alti almeno m 1,30 per evitare scavalcamenti.
– La qualità dell’aria primaria è una condizione di uso dello spazio. Mentre non sembra essere indispensabile nei Nidi e nelle scuole dell’Infanzia, dove la dimensione dell’edificio, il tipo di uso e altri aspetti legati all’età dei bambini consigliano di usare sistemi di ventilazione naturali, nelle scuole di ordine superiori deve essere una risorsa, uno strumento progettuale che faciliti la organizzazione degli spazi – anche a ventilazione e illuminazione artificiale – ma non un requisito obbligatorio. La ventilazione in certi edifici, concepiti secondo criteri di sostenibilità, in determinate condizioni climatiche od orografiche, a seconda della impostazione progettuale, può essere anche naturale. Si tratta di verificare la qualità dell’aerazione e non la obbligatorietà del ricambio di aria primaria.
In allegato, le Linee guida dell’edilizia scolastica in pdf
Foto: Scuola Capitanio, Bergamo
ALLEGATO: linee_guida_scuole
da www.guidafinestra.it
L’idea di fondo è che se la scuola cambia e si rinnova anche gli edifici e gli spazi educativi devono cambiare secondo nuovi criteri di progettazione e costruzione degli edifici scolastici. Tra gli obiettivi: garantire edifici scolastici sicuri, sostenibili, accoglienti e adeguati alle più recenti concezioni della didattica, sostenute dal percorso di innovazione metodologica intrapreso grazie alla progressiva diffusione delle ICT (Tecnologie della informazione e comunicazione) nella pratica educativa.
Cambia anche l’impostazione delle linee guida che abbandonano lo stile prescrittivo delle precedenti per abbracciare un’impostazione prestazionale. Anche se qualche indicazione prescrittiva rimane nella sedici pagine del documento così come lo conosciamo oggi quando si parla di vetri, superfici vetrate e infissi:
“Gli infissi dovranno rispondere alla recente normativa europea ed essere realizzati con vetri antisfondamento sia all’interno che all’esterno dell’infisso, di classe 2B2, come prescritto dalla direttiva UNI EN 12600, e di classe 1B1 per le superfici finestrate ad altezza parapetto fino a cm 90 da terra o comunque a pericolo di caduta”.
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“Nelle palestre si dovrà curare in modo attento la sicurezza, utilizzando superfici vetrate di classe 2B2, come prescritto dalla direttiva UNI EN 12600, e di classe 1B1 per le superfici finestrate ad altezza parapetto fino a cm 90 da terra o comunque a pericolo di caduta”.
Non una prescrizione ma una viva raccomandazione di altezza di sicurezza è quella relativa ai parapetti:
“Per i parapetti si consiglia di mantenere una altezza superiore a quella minima di legge, ed è consigliabile utilizzare quote di cm 115-120 per evitare scavalcamenti”.
Ma vi sono altri spunti, non prescrittivi, che rendono interessante le linee guida per i mondi del vetro e del serramento. Ecco qui qualche spunto tratto in modo lineare dal documento che evidenzia i nuovi criteri di progettazione e di costruzione.
-L’uso diffuso delle tecnologie permette e richiede un’organizzazione diversa dello spazio dell’apprendimento. Di qui la necessità di una progettazione integrata tra gli ambienti che potremmo definire, mutuando un’espressione dal mondo degli ambienti on line, “interoperabili”, in cui si pratica una didattica coinvolgente che non ha paura di “pareti trasparenti” che consentono la condivisione “oltre l’aula”. La divisione dello spazio interno si concretizza in pareti con buon livello di isolamento acustico e pareti mobili, oltre alla ottimizzazione della luce naturale.
– Gli ingressi sono diversi e con diverse funzioni: ….Per evitare dispersioni energetiche è consigliabile utilizzare bussole….
– … la nuova scuola nasce da un nuovo modello di apprendimento e di funzionamento interno, dove la centralità dell’aula viene superata. Le aule/sezioni diventano un luogo di appartenenza importante ma non autosufficiente, consentono attività in piccoli e grandi gruppi ma anche individuali, pareti scorrevoli consentono di coinvolgere spazi interclasse o di allargarsi negli spazi comuni rendendo i confini della sezione sfumati e flessibili.
– La scuola dell’infanzia, che può essere considerata una metafora della società nella quale i bambini affrontano la complessità dell’apprendimento e le incognite delle relazioni sociali (la collaborazione, lo scontro, l’amicizia, l’affetto) si basa su un’organizzazione per sezioni che costituiscono il luogo di riferimento e di riunione della unità pedagogica. La sezione deve essere facilmente frazionabile e contenere spazi riservati per le attività individuali, spazi per attività motoria controllata e spazi specializzati, separati da vetrate, acusticamente protetti per attività di gruppi limitati di bambini, chiamati “mini-atelier”.
– Per la scuola media e le scuole superiori lo spazio aula sarà sostituito da ambienti a dimensione variabile, separati da pareti scorrevoli opache o trasparenti a seconda delle necessità basate su di una matrice dimensionale che consente il lavoro di piccoli gruppi così come le lezioni per 60 /70 allievi.
-Atelier:”Anche il dimensionamento può essere variato attraverso l’uso di pareti scorrevoli a scomparsa, trasparenti oppure opache che si spostano su di una matrice e programmata di guide”.
-Laboratori: “Sono spazi che richiedono la presenza di attrezzature specifiche, non sempre facilmente spostabili e la loro possibilità di cambiare è ridotta, come i laboratori di chimica, cioè tali da essere comunque legati a prestazioni e normativa di sicurezza specifiche. Possono in ogni caso essere suddivisi in modo variabile con l’uso di pareti a scomparsa e devono essere a contatto con piccoli spazi per le attività di elaborazione individuale e spazi per la lezione teorica”.
– I portici costituiscono non solo una naturale estensione dello spazio interno, ma una occasione di ombra o protezione dalla pioggia che rende utilizzabile l’esterno anche in condizioni climatiche difficili. I cortili possono diventare giardini di inverno, spazi protetti dalla pioggia e con temperature intermedie, che possono essere utilizzati per tutta la stagione fredda ricorrendo a porte scorrevoli o a soffietto ed eventualmente anche a coperture vetrate scorrevoli, ricreando la versione contemporanea degli antichi chiostri. I giardini d’inverno possono essere utilizzati come serre e fornire un guadagno termico nelle stagioni fredde.
-Nel caso di cortili o di riconversioni si può ricorrere a coperture degli spazi esterni staccate dall’edificio, in modo da proteggere la corte ed aumentarne in modo considerevole l’uso. Tutte queste estensioni reversibili e le coperture non devono essere considerate, da un punto di vista normativo, volumi chiusi e non devono incidere né sugli indici edilizi né sui criteri di valutazione igienica degli ambienti: sono da considerare semplici arricchimenti dello spazio esterno come i portici, i gazebi e i pergolati.
-In condizioni di alta densità edilizia è possibile utilizzare le coperture come spazi attrezzati dotandole di zone d’ombra, pergolati a condizione di proteggere gli spazi frequentati dagli studenti con parapetti alti almeno m 1,30 per evitare scavalcamenti.
– La qualità dell’aria primaria è una condizione di uso dello spazio. Mentre non sembra essere indispensabile nei Nidi e nelle scuole dell’Infanzia, dove la dimensione dell’edificio, il tipo di uso e altri aspetti legati all’età dei bambini consigliano di usare sistemi di ventilazione naturali, nelle scuole di ordine superiori deve essere una risorsa, uno strumento progettuale che faciliti la organizzazione degli spazi – anche a ventilazione e illuminazione artificiale – ma non un requisito obbligatorio. La ventilazione in certi edifici, concepiti secondo criteri di sostenibilità, in determinate condizioni climatiche od orografiche, a seconda della impostazione progettuale, può essere anche naturale. Si tratta di verificare la qualità dell’aerazione e non la obbligatorietà del ricambio di aria primaria.
In allegato, le Linee guida dell’edilizia scolastica in pdf
Foto: Scuola Capitanio, Bergamo
ALLEGATO: linee_guida_scuole
da www.guidafinestra.it
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