Il 30 novembre 2019 al
Centro Anziani “Lo Scariolante”
“AVVERBI, DIVERBI E
SENTIMENTI”: UN LIBRO DI POESIE DI GIOACCHINO RUOCCO
Buonasera
a tutti e benvenuti a quest’incontro con la Poesia. Sono felice, ma anche
emozionata nel partecipare a questo Evento ideato con competenza e passione
dall’on. Gioacchino Assogna, presidente di questo spazio polifunzionale del
Centro Anziani “Lo Scariolante” .
È
un incontro che vuole far riflettere sul ruolo educativo della creatività, sia
per gli anziani che per i giovani, poiché qualsiasi
servizio educativo deve partire dai contenuti per farsi strumento di
cittadinanza, di inclusione sociale e di espressione delle diversità
culturali.
Il
libro “Avverbi, diverbi e sentimenti” del poeta Gioacchi no Ruocco, pubblicato
con Book Sprint Edizioni, è dedicato a tutti coloro che ama e che lo amano o
che l’hanno amato. È dedicato anche a coloro che, come lui, non sopportano la
nostra società, ormai in un lento stato di decadimento e priva dei valori
fondamentali di rispetto, onestà, solidarietà, giustizia, creatività e una
positiva visione del mondo. Un libro scritto con l’intelligenza del cuore, con
il meta-linguaggio della poesia e dedicato all’armonia e all’amore che dovrebbe
unire tutti gli uomini e tutti gli elementi dell’universo senza mai comprometterne
la libertà e la diversità. È un libro dedicato alle nostre problematiche
esistenziali con tutto il loro mistero di vita e di morte.
Il suo linguaggio poetico non si può
definire semplice e d’immediata comunicazione, ma pregnante nel senso che va al
di là del suo più immediato significato. È fatto
di assonanze, accenti, rime, ritmi, musicalità e conrasti dialettici
coinvolgendo l'ambito dell’emotività, dei sentimenti e di una filosofia
esistenziale con una disposizione naturale all’amore in tutte le sue più
sottili sfumature: amore verso la sua famiglia, gli amici, i luoghi dove è
nato, dove è cresciuto, dove ha studiato, dove ha lavorato, amore verso il
mare, la campagna, i paesaggi interiori ed esteriori in ogni stagione della
natura e dell’uomo, riconoscenza verso alcne persone e gli autori che più
l’hanno influenzato intellettualmente come Eugenio Montale, Robert Frost,
Cesare Pavese, Pierpaolo Pasolini ed altri.
Il libro “Avverbi, diverbi
e sentimenti” è la sua raccolta di poesie più recente, scritta tra il 2018 e
2019, ma anche quella più matura, dove si esprime attraverso versi
ostici, significativi e spesso impervi, difficili da attraversare. La poesia
che fa da incipit al libro è dedicata ad “Ostia” in
un’esplorazione del nostro territorio che sottende il degrado ambientale,
sociale ed umano del litorale romano con i periodici incendi dolosi, la perdita
di biodiversità, l’inquinamento della terra e del mare, il deterioramento della
qualità della vita. Nella poesia “Adesso” c’è tutto il dilemma dell’amore
che per sua natura non ha una sua certezza affettiva rinnovando un tema
antico e sempre nuovo, quello del desiderio di un amore autentico, che ha una
forza tale da accogliere e filtrare tutto ciò che viviamo, pensiamo e sentiamo.
Nella poesia “Per un istante almeno” il poeta rievoca i vari
momenti di un suo amore, tutti raccolti dietro un cancello che la memoria
apre e chiude a piacimento. Oltre quel cancello si ritrovano tutte le
immagini e i tesori di una stagione passata, che in uno scrigno sigillato si
difendono dalla corrosione della mente, che spesso cancella e confonde. “Venni
una notte” è una poesia dedicata alla tragica morte per aggressione, tra
dubbi e misteri, dello scrittore e regista Pier Paolo Pasolini sulla spiaggia
dell’Idroscalo di Ostia il 2 novembre del 1975. In particolare richiama la
sublime in senso spirituale ed intellettuale “Supplica a mia madre“ di Pier
Paolo Pasolini. Nella poesia “Anche oggi”, malgrado descriva una
giornata piovosa e un cielo coperto di nuvole, si avverte forte un desiderio di
primavera con semi trasportati dal vento, nuovi germogli e fermenti
sotterranei. Nella poesia “Ancora” il poeta rievoca un ricordo
dell’infanzia: il suo primo peccato per la sopravvivenza quando durante la
guerra tutti avevano una fame da lupo e le starne ed altri uccelli , stanchi
per aver attraversato il mare, si posavano nei solchi della campagna
davanti alla sua casa e il cane, come
una vera manna piovuta dal cielo, li prendeva e li portava nella stalla. La poesia
“Bene” è dedicata al poeta Eugenio Montale che,
dopo un anno dalla morte della moglie Drusilla Tanzi , nel 1964 inizia a
scrivere una serie di poesie con l'intento di omaggiarla, offrendogliele come
dono con il titolo “Xenia” che in greco indicavano i doni fatti
all’ospite. La poesia dedicata “A Robert Frost”, il grande poeta
statunitense è un omaggio allo scrittore che ha saputo cantare la natura
protettiva e generosa come un’eterna primavera in cui gli alberi fioriscono e
fruttificano e gli uomini ne assecondano l’operosità con le loro cure. Il
“Controtempo” è sempre un effetto di contrasto, una disarmonia. Il
controtempo è disarmonia anche in un amore che non si rivela pienamente e non
riesce ad addolcire la parte più aspra del cuore della sua donna. Nella poesia “Se
m’innamoro ancora?” il poeta risponde senza esitazione che è pronto ad
innamorarsi ogni giorno. Ritorna l’ottimismo e il desiderio d’amore mescolato
alla gratitudine per la vita.
Vi
sono temi universali come lo scorrere del tempo e la voglia di viverlo
appieno, istante per istante. Questa poesia è un canto d’attesa, di sogno, di
desiderio e di speranza.
Gli alberi dei “Salici piangenti”
amano l’acqua e sono piante ornamentali nei
giardini o per decorare grandi vasche, stagni e le rive dei corsi d'acqua. Secondo il Cristianesimo sono il simbolo di castità e purezza.
Inoltre, simboleggiano, dato il portamento, il giusto atteggiamento da avere
davanti a Dio: prostrati e riverenti.
In
conclusione nelle poesie vanno in scena le parole, da quelle più dolci a quelle più ardite,
da quelle più intelligenti a quelle più divertenti, da quelle più commoventi a
quelle più sentite, da quelle più banali a quelle più usate e consumate,
ma tutte con un loro efficace potere comunicativo e simbolico. Le parole,
infatti, rappresentano sempre un momento di apertura rispetto al mondo esterno
specialmente quando divengono un ricordo che proviene da lontano, un vento che
fa vibrare l’aria o una musica che nasce dal cuore.
Drs.
Anna Iozzino
(Storica
dell’Arte)
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