Macchina di Anticitera
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La macchina di Anticitera (in greco antico: ὁ μηχανισμός τῶν Ἀντικυθήρων, o
mēchanismós tōn Antikythḗrōn; in greco ο μηχανισμός των Αντικυθήρων, traslitterato in o
michanismós ton Andikithíron), nota anche come meccanismo di
Antikythera, è il più antico calcolatore meccanico conosciuto, datato tra il 150 e il 100 a.C. o, secondo
ipotesi più recenti, al 250 a.C. Si tratta di un
sofisticato planetario, mosso da ruote dentate, che serviva per calcolare il sorgere del sole, le fasi lunari, i movimenti dei
cinque pianeti allora conosciuti, gli equinozi, i mesi, i giorni della settimana e - secondo
uno studio pubblicato su Nature[5] - le date
dei giochi olimpici. Trae il nome dall'isola greca di Anticitera (Cerigotto) presso cui è stata rinvenuta
nel relitto di Anticitera, resti di un naufragio avvenuto nel
secondo quarto del I secolo a.C., contenenti, insieme
a numerosi oggetti di quel tempo, anche la "macchina". È conservata
presso il Museo archeologico nazionale di Atene.
Indice
Scoperta e prime analisi
Frammento principale
del meccanismo
Il meccanismo fu ritrovato nel 1900 grazie alla segnalazione di un
gruppo di pescatori di spugne che, persa la
rotta a causa di una tempesta, erano stati costretti a rifugiarsi sull'isoletta
rocciosa di Cerigotto. Al largo
dell'isola, alla profondità di circa 43 metri, scoprirono il relitto di una nave,
naufragata nel secondo quarto del I secolo a.C. e adibita al
trasporto di oggetti di prestigio, tra cui statue in bronzo e marmo.
Schema del meccanismo
di Anticitera
Il 17 maggio 1902 l'archeologo Valerios Stais, esaminando i reperti recuperati dal
relitto, notò che un blocco di pietra presentava un ingranaggio inglobato
all'interno. Con un più approfondito esame si scoprì che quella che era
sembrata inizialmente una pietra era in realtà un meccanismo fortemente
incrostato e corroso, di cui erano sopravvissute tre parti principali e decine
di frammenti minori.
Si trattava di un'intera serie di ruote dentate, ricoperte di iscrizioni,
facenti parte di un elaborato meccanismo a orologeria.
La macchina era delle dimensioni di circa 30 cm per 15 cm, dello
spessore di un libro, costruita in rame e originariamente montata in una
cornice in legno. Era ricoperta da oltre 2.000 caratteri di scrittura, dei
quali circa il 95% è stato decifrato (il testo completo dell'iscrizione non è
ancora stato pubblicato).
Il meccanismo è conservato nella collezione di bronzi del Museo archeologico nazionale di Atene, assieme alla sua
ricostruzione.
Alcuni studiosi sostennero che il meccanismo fosse troppo complesso per
appartenere al relitto e alcuni esperti ribatterono che i resti del meccanismo
potevano essere fatti risalire a un planetario o a un astrolabio. Le polemiche si
susseguirono per lungo tempo, ma la questione rimase irrisolta. Solo nel 1951 i dubbi sul misterioso meccanismo
cominciarono a essere svelati. Quell'anno infatti il professor Derek de Solla
Price cominciò a studiare il congegno, esaminando minuziosamente ogni ruota e ogni pezzo e riuscendo, dopo
circa vent'anni di ricerca, a scoprirne il funzionamento originario.
Nel giugno 2016, un team di scienziati, servendosi di scansioni ad alta
risoluzione con raggi X, è riuscito a leggere le lettere di un'iscrizione
incisa al suo interno, trovando indicazioni sull'uso specifico: per rilevare
eventi astronomici, eclissi e le date dei giochi olimpici.[9]
Funzione e funzionamento
Il meccanismo risultò essere un antichissimo calcolatore per il calendario solare e lunare,
le cui ruote dentate potevano riprodurre il rapporto di 223:19 necessario a
ricostruire il moto della Luna in rapporto al Sole (la Luna compie 223 rivoluzioni
siderali ogni 19 anni solari).
L'estrema complessità del congegno era inoltre dovuta al fatto che tale
rapporto era riprodotto con l'utilizzo di una ventina di ruote dentate e di
un differenziale, un meccanismo che permetteva di
ottenere una rotazione a velocità pari alla somma o alla differenza di due
rotazioni date. Il suo scopo era quello di mostrare, oltre ai mesi lunari
siderali, anche le lunazioni, ottenute dalla
sottrazione del moto solare al moto lunare siderale. Sulla base della sua
ricerca, Price concluse che, contrariamente a quanto si era fino ad allora
creduto, nella Grecia del II secolo a.C. esisteva effettivamente una tradizione di altissima tecnologia.
Contesto storico
Il meccanismo di Anticitera, nonostante non trovi eguali fino alla
realizzazione dei primi calendari meccanici successivi al 1050, rimane comunque perfettamente
integrato nelle conoscenze del periodo tardo ellenistico: vi sono rappresentati
solo i cinque pianeti visibili a occhio nudo e il materiale usato è un metallo
facilmente lavorabile.
Ad Alessandria d'Egitto infatti, durante l'ellenismo, operarono molti
studiosi che si dedicarono anche ad aspetti tecnologici realizzando meccanismi
e automi come la macchina a vapore di Erone.
Inoltre Cicerone cita la presenza a Siracusa di una macchina
circolare costruita da Archimede e ascrivibile
quindi alla fine del III secolo a.C., con la quale si rappresentavano i
movimenti del Sole, dei pianeti e della Luna, nonché delle sue fasi e
delle eclissi[10][11]. In un altro passo
Cicerone fa riferimento a un meccanismo, costruito dal suo amico Posidonio di Rodi, che riproduce in modo
esatto il moto diurno e notturno del sole, della luna e dei cinque pianeti[12]. Tuttavia l'unicità
del meccanismo di Anticitera risiede nel fatto che è l'unico congegno
progettato in quel periodo arrivato sino ai giorni nostri e non rimasto nel
limbo delle semplici "curiosità".
Il meccanismo di Anticitera è a volte citato tra i casi di OOPArt (Out of place artifacts), i
cosiddetti "manufatti fuori dal tempo", dai sostenitori dell'archeologia misteriosa, i quali non vi riconoscono un artefatto scientifico
ellenistico.
Sul numero 498 di febbraio 2010 della rivista Le Scienze, un articolo a firma
di Tony Freeth afferma che è stato ricostruito il metodo con cui il meccanismo
prediceva le eclissi e le fasi lunari e avanza
l'ipotesi che la costruzione dello stesso sia avvenuta nella città colonia
greca di Siracusa[13].
L'opera La rivoluzione dimenticata - Il pensiero scientifico greco
e la scienza moderna di Lucio Russo fornisce un approfondito studio
delle dinamiche che hanno portato a una sottovalutazione storica delle
conoscenze scientifiche della cultura greca ed ellenistica[14].
Note
1. ^ L'isola di Cerigotto o Anticitera (pronuncia: [antiʧiˈtɛːɾa]), situata a
nord-ovest (35°53'N 23°18'E) di Creta, è così chiamata perché posta di fronte
all'isola di Citera. In greco moderno si chiama
Αντικύθηρα, Andikíthira (pronuncia: [andiˈciθiɾa]), mentre in greco classico si
chiamava Ἀντιϰύϑηϱα, Antikýthera, che, senza l'accento sulla y, è anche la
grafia inglese, che alcuni usano anche in Italia. Nelle lingue neolatine la k greca
diviene invece c, coerentemente all'evoluzione fonetica del greco moderno. Il
nome del meccanismo in greco moderno è O μηχανισμός των Αντικυθήρων, O
michanismós ton Andikithíron.
2. ^ Tony Freeth, Yanis Bitsakis, Xenophon Moussas,
John. H. Seiradakis, A. Tselikas, H. Mangou, M. Zafeiropoulou, R. Hadland, D.
Bate, A. Ramsey, M. Allen, A. Crawley, P. Hockley, T. Malzbender, D. Gelb, W.
Ambrisco e M. G. Edmunds, Decoding the ancient Greek astronomical calculator known as the Antikythera
Mechanism (PDF), in Nature, vol. 444, nº 7119, 30 novembre 2006,
pp. 587–91, Bibcode:2006Natur.444..587F, DOI:10.1038/nature05357, PMID 17136087. URL consultato il 20
maggio 2014.
3. ^ Christián C. Carman e James Evans, On the epoch of the Antikythera mechanism and its eclipse predictor, in Archive for History of Exact Sciences, vol. 68,
nº 6, 15 novembre 2014, pp. 693–774, DOI:10.1007/s00407-014-0145-5. URL consultato il 26
novembre 2014.
4. ^ John Markoff, On the Trail of an Ancient Mystery - Solving the Riddles of an Early
Astronomical Calculator, in New York Times, 24 novembre
2014. URL consultato il 25 novembre 2014.
7.
^ "The Antikythera Shipwreck. The Ship,
The Treasures, The Mechanism. National Archaeological Museum, April 2012 –
April 2013". Hellenic Ministry of Culture and Tourism; National
Archaeological Museum. Editors Nikolaos Kaltsas & Elena Vlachogianni &
Polyxeni Bouyia. Athens: Kapon, 2012, ISBN 978-960-386-031-0.
8. ^ Riguardo a tale
nave, appartenente a una società nobiliare risalente al governo del
repubblicano romano Giulio Cesare e chiamata
anch'essa Antikythera, fra il 2014-2015 sono state rinvenute 36 statue in
marmo, una pedina di un'antica schiacchera, un pezzo di trono di bronzo e un
flauto osseo
9. ^ Sarah
Kaplan, Il primo computer
della storia, in The Washington Post, tradotto su Il Post, 18 giugno
2016. URL consultato il 19 giugno 2016.. Articolo originale: (EN) Sarah Kaplan, The World's Oldest Computer Is Still Revealing Its Secrets, in The Washington
Post, 14 giugno 2016. URL consultato il 19 giugno 2016.
14. ^ Lucio Russo, La rivoluzione dimenticata - Il pensiero scientifico greco e
la scienza moderna, Milano, Feltrinelli, 1996.
Bibliografia
· Lucio Russo, La rivoluzione
dimenticata, VII edizione, Milano, Feltrinelli, 2013, ISBN 978-88-07-88323-1.
· Giovanni Pastore, Antikythera e i regoli calcolatori, s.e.,
2006
· (EN) M. Allen, W. Ambrisco, e.a., The
Inscriptions of the Antikythera Mechanism (= Almagest,
7.1), Turnhout, Brepols Publishers, 2016 ISSN 1792-2593 (WC ·ACNP)
· (EN) Derek De Solla Price, The Antikythera
Mechanism, a Calendar Computer from Ca 80 B.C., 1974
· (EN) E. J. Dijksterhuis, The Mechanization of the
World Picture: Pythagoras to Newton, Oxford, 1961
· (EN) William H. Stiebing Jr., Antichi astronauti, Avverbi, 1998
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni]
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Numero 120 di Rudi Mathematici capitolo
8 Descrizione dei meccanismi dentati e rapporti matematici
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