Raccolta di normative italiane ed europee, storia della prevenzione nel mondo, fatti e misfatti del settore, Esperienze e ditettive, Cronaca del settore e fatti del giorno,Informativa sui dati tecnici e culturali,Nozionismo, Definizioni, Modulistica del settore, Esperienze, Storia della prevenzione, etc.
sabato 29 febbraio 2020
venerdì 28 febbraio 2020
Dal 1° gennaio 2020, un documento unico di circolazione prenderà il posto del certificato di proprietà e della carta di circolazione delle auto
Dal 1° gennaio 2020, un documento unico di circolazione prenderà il posto del certificato di proprietà e della carta di circolazione delle auto. Si chiamerà Duc e fonderà insieme le informazioni della Motorizzazione Civile, che consegna il libretto di circolazione, e del Pra, il Pubblico Registro Automobilistico gestito dall’Aci, che rilascia il certificato di proprietà. Cosa cambia per il cittadino? Meno carte in macchina perché il documento sarà dematerializzato sin dall’origine, e anche meno costi al momento di eseguire una pratica di amministrazione, come il passaggio di proprietà fra privati. Si pagheranno due marche da bollo anziché quattro, quindi 32 euro contro gli attuali 64 e anche il costo della trascrizione all’Aci-Pra diminuirà di 7 euro; un risparmio di 39 euro, dunque. Il nuovo documento unico di circolazione sarà rilasciato dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti e conterrà tutti i dati del veicolo, sia quelli tecnici sia quelli riguardanti la proprietà, che finora erano distinti nei due attuali documenti. Si potrà ottenere il nuovo Duc presso un qualsiasi sportello telematico dell’automobilista, oppure presso gli uffici Aci e quelli della Motorizzazione. Si eviterà, dunque, il doppio passaggio. Nulla cambia, invece, per l’imposta di trascrizione, che rimane invariata.
mercoledì 26 febbraio 2020
martedì 25 febbraio 2020
CORONA Virus -- Che differenza c’è tra focolaio, epidemia e pandemia?
Che differenza c’è tra focolaio, epidemia e pandemia? Cosa si intende per contatto stretto? Sono queste le domande più ricorrenti in piena emergenza coronavirus. L’Istituto Superiore di Sanità (Iss) pubblica sul portale un glossario con le parole chiave dell’epidemia.
Focolaio epidemico
Si verifica quando una malattia infettiva provoca un aumento nel numero di casi rispetto a quanto atteso all’interno di una comunità o di una regione ben circoscritta, come sta accadendo in questi giorni in alcune aree del Nord Italia con il SARS-CoV-2.
Epidemia
È la manifestazione frequente e localizzata, ma limitata nel tempo, di una malattia infettiva, con una trasmissione diffusa del virus. Si verifica quando un soggetto ammalato contagia più di una persona e il numero dei casi di malattia aumenta rapidamente in breve tempo. È questa per il momento la situazione di Wuhan e della regione dell’Hubei in Cina.
Pandemia
È la diffusione di una malattia in più continenti o comunque in vaste aree del mondo. È caratterizzata da una trasmissione alla maggior parte della popolazione. Al momento, quella da SARS-CoV-2 non è una pandemia.
Soggetto asintomatico
È una persona affetta da una malattia, ma che non presenta alcun sintomo apparente. Esiste un periodo chiamato “incubazione” in cui una malattia è già presente senza mostrare sintomi ma alcune malattie possono rimanere asintomatiche per sempre. Le persone con coronavirus sintomatiche sono la causa più frequente di diffusione del virus.
Quarantena
È un periodo di isolamento al quale vengono sottoposte persone che potrebbero portare con sé germi di malattie infettive. Per il coronavirus è stata fissata a 14 giorni, e si applica agli individui che abbiano avuto contatti stretti con casi confermati di COVID-19.
Contatto stretto
Possono essere gli operatori sanitari o altre persone impiegate nell’assistenza di un caso sospetto o confermato; le persone che sono state faccia a faccia o nello stesso ambiente chiuso o che vivono nella stessa casa con un caso sospetto o confermato; così come quelle che vi hanno viaggiato in aereo nella stessa fila o nelle due file antecedenti o successive.
VIRGILIO NOTIZIE | 25-02-2020 13:06
venerdì 21 febbraio 2020
Coronavirus Trasmissione, prevenzione e trattamento News
Coronavirus
Trasmissione, prevenzione e trattamento
News
Trasmissione
I coronavirus umani si trasmettono da una persona
infetta a un’altra attraverso:
·
la saliva, tossendo e starnutendo
·
contatti diretti personali
·
le mani, ad esempio toccando con le mani
contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi
·
una contaminazione fecale (raramente).
Nuovo coronavirus 2019-nCoV: il punto sui meccanismi
di trasmissione
Nel Situation Report –
12, pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) il 1 febbraio
2020 viene fatto il punto sui meccanismi di trasmissione del nuovo coronavirus
2019-nCoV.
Sulla base dei dati al momento disponibili, l’OMS
ribadisce che il contatto con i casi sintomatici (persone che hanno contratto
l’infezione e hanno già manifestato i sintomi della malattia) è il motore
principale della trasmissione del nuovo coronavirus 2019-nCoV.
L’OMS è a conoscenza di una possibile trasmissione del
virus da persone infette ma ancora asintomatiche e ne sottolinea la rarità. In
base a quanto già noto sui coronavirus (ad es. MERS-CoV), sappiamo infatti che
l’infezione asintomatica potrebbe essere rara e che la trasmissione del virus
da casi asintomatici è molto rara. Sulla base di questi dati, l’OMS conclude
che la trasmissione da casi asintomatici probabilmente non è uno dei motori
principali della trasmissione del nuovo coronavirus 2019-nCoV.
Trattamento
Non esistono trattamenti specifici per le infezioni
causate dai coronavirus e non sono disponibili, al momento, vaccini per
proteggersi dal virus. La maggior parte delle persone infette da coronavirus
comuni guarisce spontaneamente.
Riguardo il nuovo coronavirus 2019-nCoV, non esistono
al momento terapie specifiche, vengono curati i sintomi della malattia (così
detta terapia di supporto) in modo da favorire la guarigione, ad esempio
fornendo supporto respiratorio.
Prevenzione
È possibile ridurre il rischio di infezione,
proteggendo se stessi e gli altri, seguendo alcuni accorgimenti:
Proteggi te stesso
Lavati spesso le mani (dopo aver tossito/starnutito,
dopo aver assistito un malato, prima durante e dopo la preparazione di cibo,
prima di mangiare, dopo essere andati in bagno, dopo aver toccato animali o le
loro deiezioni o più in generale quando le mani sono sporche in qualunque
modo).
In ambito assistenziale (ad esempio negli ospedali)
segui i consigli degli operatori sanitari che forniscono assistenza.
Non è raccomandato l’utilizzo generalizzato di
mascherine chirurgiche in assenza di sintomi.
Proteggi gli altri
·
Se hai una qualsiasi infezione
respiratoria copri naso e bocca quando tossisci e/o starnutisci (gomito
interno/fazzoletto).
·
Se hai usato un fazzoletto buttalo dopo
l’uso.
·
Lavati le mani dopo aver
tossito/starnutito.
Amianto friabile.
Amianto friabile.
MISURE di SICUREZZA da RISPETTARE
DURANTE gli INTERVENTI di BONIFICA di MATERIALI FRIABILI.
I
lavori di bonifica di materiali friabili contenenti amianto dovranno essere
eseguiti attenendosi alle raccomandazioni contenute nei punti seguenti:
I - Allestimento
del cantiere.
Se l'ambiente in cui
avviene la rimozione non è naturalmente confinato, occorre provvedere alla
realizzazione di un confinamento artificiale con idonei divisori.
Prima dell'inizio del lavoro, la zona dovrà essere
sgombra da tutti i mobili e le attrezzature che possono essere spostati.
Se i mobili e/o le attrezzature sono coperte da
detriti o polvere, devono essere puliti a umido prima dello spostamento dalla
zona di lavoro. Tutti i mobili e le attrezzature che non possono essere
spostati devono essere completamente ricoperti con fogli di plastica di
spessore adeguato ed accuratamente sigillati sul posto.
Tutte le armature per l'illuminazione presente
devono essere tolte, pulite e sigillate in fogli dì plastica e depositate in
zona di sicurezza incontaminata. Devono essere asportati tutti gli
equipaggiamenti di ventilazione e riscaldamento e altri elementi smontabili,
puliti e tolti dalia zona di lavoro. Tutti gli oggetti inamovibili devono
essere sigillati, in modo tale che non vengano danneggiati e/o contaminati
durante il lavoro. Devono essere rimossi tutti i filtri dei sistemi di
riscaldamento, ventilazione e condizionamento. I filtri sostituiti vanno posti
in sacchi sigillati di plastica per essere smaltiti come rifiuti contenenti
amianto. I filtri permanenti vanno puliti a umido e reinstallati.
Tutte le aperture di ventilazione, le attrezzature
fisse, gli infissi e radiatori, devono essere sigillati sul posto, uno per uno,
con fogli di plastica chiusi da nastro adesivo fino a che il lavoro, pulizia
compresa, non sarà completato.
Il pavimento dell'area di lavoro dovrà essere
ricoperto con uno o più fogli di polietilene di spessore adeguato. Le giunzioni
saranno unite con nastro impermeabile; la copertura del pavimento dovrà
estendersi alla parete per almeno 500 mm.
Tulle le pareti della zona di lavoro saranno
ricoperte con fogli di polietilene di spessore adeguato e sigillate sul posto
con nastro a prova di umidità. Tutte le barriere di fogli di plastica e l'isolamento
della zona vanno mantenuti durante tutta la preparazione del lavoro. Bisognerà
effettuare ispezioni periodiche per assicurare che le barriere siano
funzionanti.
Tutti i cavedii e le altre possibili comunicazioni
per il passaggio di cavi. tubazioni, ecc. devono essere individuati e
sigillati. I bordi delle barriere temporanee, i fori e le fessure vanno
tamponati con silicone o schiume espanse. Porte e finestre vanno sigillate
applicando prima nastro adesivo sui bordi e coprendole successivamente con un
telo di polietilene di superficie più estesa delle aperture.
Deve essere predisposta un'uscita di sicurezza per
consentire una rapida via di fuga, realizzata con accorgimenti tali da non
compromettere l'isolamento dell'area di lavoro (ad es. telo di polietilene da
tagliare in caso di emergenza). Deve essere installato un impianto temporaneo
di alimentazione elettrica, di tipo stagno e collegato alla messa a terra. I
cavi devono essere disposti in modo da non creare intralcio al lavoro e non
essere danneggiati accidentalmente.
Per realizzare un efficace isolamento dell'area di
lavoro è necessario, oltre all'installazione delle barriere (confinamento
statico), l'impiego di un sistema di estrazione dell'aria che metta in
depressione il cantiere di bonifica rispetto all'esterno (confinamento
dinamico). Il sistema di estrazione deve garantire un gradiente di pressione
tale che, attraverso i percorsi di accesso al cantiere e le inevitabili
imperfezioni delle barriere di confinamento si verifi-chi un flusso d'aria
dall'esterno verso l'interno del cantiere in modo da evitare qualsiasi
fuoriuscita di fibre. Nello stesso tempo questo sistema garantisce il
rinnovamento dell'aria e riduce la concentrazione delle fibre di amianto
aerodisperse all'interno dell'area di lavoro. L'aria aspirata deve essere
espulsa all'esterno dell'area di lavoro, quando possibile fuori dall'edificio.
L'uscita
del sistema di aspirazione deve attraversare le barriere di confinamento, l'integrità delle barriere deve essere mantenuta sigillando i teli di polietilene
con nastro adesivo intorno
all'estrattore o al tubo di uscita. L'aria inquinata aspirata dagli estrattori deve essere efficacemente filtrata prima di essere emessa all'esterno del cantiere. Gli estrattori devono
essere muniti di un filtro HEPA (alta efficienza:
99.97 DOP).
Gli estrattori devono essere messi m
funzione prima che qualsiasi materiale
contenente amianto venga manomesso e devono funzionare ininterrottamente (24 ore su 24) per mantenere il confinamento
dinamico fino a che la decontaminazione
dell'area di lavoro non sia completa. Non devono essere spenti alla fine del turno di lavoro ne durante le eventuali pause. In caso di
interruzione di corrente o di qualsiasi altra causa accidentale che provochi
l'arresto degli estrattori, l'attività di rimozione deve essere interrotta;
tutti i materiali di amianto già rimossi e
caduti devono essere insaccati finché sono
umidi.
L'estrattore deve essere provvisto di
un manometro che consenta di determinare quando i filtri devono essere sostituiti. Il cambio dei
filtri deve avvenire all'interno dell'area di lavoro, ad opera di personale
munito di mezzi di protezione individuale per l'amianto. Tutti i filtri usati devono essere insaccati e trattati
come rifiuti contaminati da amianto.
2 - Collaudo del cantiere
Dopo che è stato completato l'allestimento del cantiere, compresa l'installazione dell'unità di
decontaminazione e prima dell'inizio di qualsiasi operazione che comporti la
manomissione dell'amianto, i sistemi di confinamento devono essere collaudati mediante prove di tenuta.
a)
Prova della
tenuta con fumogeni.
Ad estrattori spenti l'area di lavoro viene saturata con un
fumogeno e si osservano, dall'esterno del cantiere, le
eventuali fuoriuscite di fumo. Occorre ispezionare, a seconda delle situazioni le barriere di confinamento,
il perimetro esterno dell'edificio, il piano sovrastante. Tutte le falle
individuate vanno sigillate dall'interno.
b)
Collaudo della depressione.
Si accendono gli estrattori uno alla volta e si osservano i
teli di plastica delle barriere di confinamento: questi devono rigonfiarsi leggermente formando un ventre rivolto verso l'interno dell'area di lavoro. La direzione del
flusso dell'aria viene verificata utilizzando fialette
fumogene, II test deve essere effettuato, in
particolare, all'esterno del cantiere, in prossimità delle eventuali aperture
per l'immissione passiva di aria e nei locali dell'unità di decontaminazione, in condizioni di quiete e durante l'apertura
delle porte. Si deve osservare che il fumo venga sempre richiamato verso
l'interno dell'area di lavoro. La misura della depressione può essere
effettuata con un manometro differenziale, munito di due sonde che vengono
collocate una all'interno e l'altra all'esterno dell'area di lavoro.
3 - Area di decontaminazione
Dovrà essere approntato un sistema di
decontaminazione del personale, composto da 4 zone
distinte, come qui sotto descritte.
a) Locale di equipaggiamento.
Questa zona avrà due accessi, uno adiacente
all'arca di lavoro e
l'altro adiacente al
locale doccia. Pareti, soffitto e pavimento saranno ricoperti con un foglio di
plastica di spessore adeguato. Un apposito contenitore di plastica deve essere
sistemato in questa zona per permettere agli operai di riporvi il proprio equipaggiamento prima di passare al locale doccia.
b) Locale doccia
La
doccia sarà accessibile dal locale equipaggiamento e dalla chiusa d'aria.
Questo locale
dovrà contenere come minimo una doccia con acqua calda e fredda e sarà dotato
ove possibile di servizi igienici. Dovrà essere assicurata la disponibilità
continua di sapone in questo locale. Le acque di scarico delle docce devono
essere convenientemente filtrate prima di
essere scaricate.
e)
Chiusa d'aria.
La chiusa d'aria dovrà essere costruita tra il locale doccia
ed il locale spogliatoio incontaminato. La chiusa d'aria consisterà in uno
spazio largo circa 1.5 m con due accessi. Uno degli accessi dovrà rimanere
sempre chiuso: per ottenere ciò è opportuno che gli operai attraversino la chiusa d'aria uno alla volta.
d)
Locale incontaminato (spogliatoio).
Questa zona avrà un accesso dall'esterno (aree incontaminate) ed un'uscita attraverso
la chiusa d'aria. Il locale dovrà essere munito di armadietti
per consentire agli operai di riporre gli
abiti dall'esterno. Quest'area servirà anche come magazzino per
l’equipaggiamento pulito.
4 - Protezione dei lavoratori
Prima dell'inizio dei lavori, gli operai devono venire
istruiti ed informati sulle tecniche di rimozione dell'amianto, che dovranno
includere un programma di addestramento all'uso delle maschere respiratorie, sulle procedure per la rimozione, la
decontaminazione e la pulizia del luogo di lavoro. Gli operai devono essere
equipaggiati con adatti dispositivi di protezione individuali delle vie
respiratorie (vedi Allegato 4), devono inoltre essere
dotati di un sufficiente numero di
indumenti protettivi completi. Questi indumenti saranno costituiti da tuta e copricapo. Gli indumenti a perdere e le coperture
per i piedi devono essere lasciati nella stanza dell'equipaggiamento
contaminato sino al termine dei lavori di bonifica
dell'amianto, ed a quel punto dovranno essere immagazzinati come gli scarti
dell'amianto- Tulle le volte che si lascia la zona di lavoro è necessario
sostituire gli indumenti protettivi con altri incontaminati. E' necessario che gli indumenti protettivi siano:
• di carta o tela plastificata a perdere. In lai caso sono da trattare come rifiuti inquinanti e
quindi da smaltire come i materiali di risulta provenienti dalle operazioni di bonifica;
• di cotone o di altro tessuto
a tessitura compatta (da pulire a fine turno con accurata aspirazione, porre in contenitori
chiusi e lavare dopo ogni turno a cura della
impresa o in lavanderia attrezzata);
• sotto la
tuta l'abbigliamento deve essere
ridotto al minimo (un costume da bagno o
biancheria a perdere).
Elencare ed affiggere, nel
locale dell'equipaggiamento e nel locale di pulizia,
le procedure di lavoro e di decontaminazione
che dovranno essere seguite dagli operai.
Procedure
di accesso all 'area di lavoro.
Accesso alla zona:
ciascun operaio dovrà
togliere gli indumenti nel locale spogliatoio incontaminato ed indossare un respiratore dotato di filtri efficienti ed indumenti protettivi, prima di accedere alla zona di
equipaggiamento ed accesso all'area
di lavoro.
Uscita dalla zona di lavoro:
ciascun operaio dovrà ogni volta che lascia la
zona di lavoro, togliere la contaminazione più evidente dagli indumenti prima
di lasciare l'area di lavoro, mediante un aspiratore; proseguire verso la zona
dell'equipaggiamento, adempiere alle procedure seguenti:
• togliere tutti gli indumenti eccetto il
respiratore;
4 - Protezione dei lavoratori
Prima dell'inizio dei lavori, gli operai devono venire
istruiti ed informati sulle tecniche di rimozione dell'amianto, che dovranno
includere un programma di addestramento all'uso delle maschere respiratorie, sulle procedure per la rimozione, la
decontaminazione e la pulizia del luogo di lavoro. Gli operai devono essere
equipaggiati con adatti dispositivi di protezione individuali delle vie
respiratorie (vedi Allegato 4), devono inoltre essere
dotati di un sufficiente numero di
indumenti protettivi completi. Questi indumenti saranno costituiti da tuta e copricapo. Gli indumenti a perdere e le coperture
per i piedi devono essere lasciati nella stanza dell'equipaggiamento
contaminato sino al termine dei lavori di bonifica
dell'amianto, ed a quel punto dovranno essere immagazzinati come gli scarti
dell'amianto- Tulle le volte che si lascia la zona di lavoro è necessario sostituire
gli indumenti protettivi con altri incontaminali. E'
necessario che gli indumenti protettivi siano:
• di carta o tela plastificata a perdere. In lai caso sono da trattare come rifiuti inquinanti e
quindi da smaltire come i materiali di risulta provenienti dalle operazioni di bonifica;
• di cotone o di altro tessuto
a tessitura compatta (da pulire a fine turno con accurata aspirazione, porre in contenitori
chiusi e lavare dopo ogni turno a cura della
impresa o in lavanderia attrezzata);
• sotto la
tuta l'abbigliamento deve essere
ridotto al minimo (un costume
da bagno o biancheria a perdere.
Elencare ed affìggere, nel
locale dell'equipaggiamento e nel locale di pulizia,
le procedure di lavoro e dì decontaminazione
che dovranno essere seguite dagli operai.
Procedure
di accesso ali 'area di lavoro.
Accesso alla zona:
ciascun operaio dovrà togliere gli indumenti nel locale
spogliatoio incontaminato ed indossare un respiratore dotato
di filtri efficienti ed indumenti protettivi, prima di accedere alla
zona di equipaggiamento ed accesso all'area di lavoro.
Uscita dalla zona di lavoro:
ciascun operaio dovrà ogni volta che lascia la zona di lavoro,
togliere la contaminazione più evidente dagli indumenti prima di lasciare
l'area di lavoro, mediante un aspiratore; proseguire verso la zona
dell'equipaggiamento, adempiere alle procedure seguenti:
• togliere tutti gli indumenti eccetto il respiratore;
• sempre indossando il respiratore e nudi, entrare nel locale
doccia, pulire l'eslerno del respiratore con acqua e sapone;
• togliere i filtri sciacquarli e riporli
nel contenitore predisposto per tale uso;
• lavare
ed asciugare l'interno del respiratore. Dopo aver fatto la doccia ed essersi asciugato, l'operaio proseguirà verso il
locale spogliatoio dove indosserà gli abiti per l'esterno alla fine della
giornata di lavoro, oppure tute pulite prima di mangiare, fumare, bere o rientrare nella zona di lavoro.
I copripiedi contaminati devono essere lasciati nel locale
equipaggiamento quando non vengono usati nell'area di
lavoro. Al termine del lavoro di rimozione
trattarli come scarti contaminati oppure pulirli a fondo, sia all'intemo che
all'esterno usando acqua e sapone, prima di spostarli
dalla zona di lavoro o dalla zona di equipaggiamento. Immagazzinare gli abiti
da lavoro nel locale equipaggiamento per il
riutilizzo dopo averli decontaminati con un
aspiratore, oppure metterli nel contenitore per il deposito assieme agli altri
materiali contaminati da amianto.
Gli operai non devono mangiare, bere, fumare sul luogo di
lavoro, fatta eccezione per l'apposito locale incontaminato. Gli operai devono
essere completamente protetti, con idoneo respiratore ed
indumenti protettivi durante la preparazione dell'area di lavoro prima
dell'inizio della rimozione dell'amianto e fino al termine delle operazioni
conclusive di pulizia della zona interessata.
5 - Tecniche di rimozione.
A meno di specifiche controindicazioni tecniche, di norma, la
rimozione dell'amianto deve avvenire ad umido. Per l'imbibizione del materiale
possono essere usati agenti surfattanti (soluzioni acquose di etere ed estere
di poliossietilene) o impregnati (prodotti vinil-acrilici comunemente usati per
l'incapsulamento).
Generalmente è sufficiente bagnare l'amianto con un getto
diffuso a bassa pressione, spruzzando il materiale una prima volta per bagnare la superficie e poi una
seconda volta per ottenere la saturazione. Quando,
per lo spessore del rivestimento o per la presenza
di trattamenti di superficie, non è possibile ottenere un’impregnazione totale con questa tecnica, si praticano dei fori nel
materiale attraverso i quali la soluzione imbibente viene iniettata in profondità.
Si deve comunque evitare i! ruscellamento dell'acqua. La rimozione dell'amianto deve iniziare nel punto più lontano
dagli estrattori e procedere verso di essi, secondo la direzione del flusso dell'aria, in modo che, man mano che procede il lavoro, le fibre che si
liberano per l'intervento siano allontanate
dalle aree già decoibentate. L'amianto rimosso deve essere insaccato immediatamente e
comunque prima che abbia il tempo di essiccare.
A tal fine dovranno lavorare contemporaneamente almeno due
operai; uno addetto alla rimozione dell'amianto e l'altro addetto a raccogliere
l'amianto caduto e ad insaccarlo. I sacchi
pieni saranno sigillati immediatamente.
Dopo una prima rimozione grossolana, effettuata generalmente
con raschietti a mano, le superfici
rivestite vengono spazzolate ad umido in modo da asportare tutti i residui visibili
di amianto. Al termine delle operazioni di rimozione le
superfici decoibentate devono essere
trattate con un prodotto sigillante per fissare tutte le fibre che possono non
essere state asportate. L'imballaggio e l'allontanamento dei rifiuti dovrà
essere effettuato adottando idonee cautele per evitare una contaminazione di
amianto all'esterno dell'area di lavoro.
6 - Imballaggio dei rifiuti
contenenti amianto.
L'imballaggio deve essere effettuato con tutti gli accorgimenti atti a ridurre il pericolo di
rotture accidentali. Tutti i materiali devono essere
avviati al trasporto in doppio contenitore, imballando separatamente i
materiali taglienti. Il primo contenitore deve essere
un sacco di materiali impermeabile (polietilene), di spessore adeguato (almeno 0,15 mm); come secondo contenitore possono essere utilizzati
sacchi o fusti rigidi. I sacchi vanno riempiti per non più di due terzi, in modo che il peso del sacco pieno non
ecceda i 30 kg. L'aria in eccesso dovrebbe
essere aspirata con un aspiratore a filtri assoluti; la chiusura andrebbe
effettuata a mezzo termosaldatura o doppio
legaccio. Tutti i contenitori devono essere etichettati. L'uso del doppio
contenitore è fondamentale, in quanto il primo sacco, nel quale l'amianto viene
introdotto appena rimosso all'interno del
cantiere, è inevitabilmente contaminato. Il secondo contenitore non deve mai
essere portato dentro l'area di lavoro, ma solo nei locali puliti dell'unità di
decontaminazione.
7 - Modalità di allontanamento dei rifiuti dell'area di lavoro.
L'allontanamento dei rifiuti dell'area di lavoro deve essere effettuato in modo da ridurre il più possibile
il pericolo di dispersione di fibre. A tal fine il materiale viene insaccato
nell'area di lavoro e i sacchi, dopo la
chiusura e una prima pulizia della superficie, vanno portati nell'unità di decontaminazione.
Quando ciò sia possibile è preferibile che venga installata una distinta U.O. destinata esclusivamente al passaggio dei
materiali. Questa deve essere costituita da almeno tre
locali: il primo è un'area di lavaggio dei sacchi; il successivo è destinato al
secondo insaccamento; nell'ultimo locale i sacchi vengono depositati per essere
successivamente allontanati dall'area di
lavoro.
All'interno dell'unità operano due distinte squadre di lavoratori; la prima provvede al lavaggio, al secondo insaccamento
ed al deposito dei sacchi; la seconda entra
dall'esterno nell'area di deposito e porta fuori i rifiuti. La presenza di due
squadre è necessaria per impedire che i lavoratori provenienti dall'area di
lavoro escano all'esterno indossando indumenti contaminali, provocando così un'inevitabile dispersione di
fibre. Nessun operatore deve mai utilizzare questo percorso per entrare o
uscire dall'area di lavoro. A tal fine è opportuno che l'uscita dei sacchi
avvenga in un'unica fase, al termine delle operazioni di rimozione e che, fino
a quel momento, il percorso rimanga sigillato.
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Quando venga utilizzato per l'evacuazione dei
materiali l'U.D. destinata agli
operatori il lavaggio
dei sacchi deve avvenire nel locale doccia, il secondo insaccamento
nella chiusa d'aria, mentre il
locale incontaminato sarà destinato al deposito. In tali casi
dovranno essere previste tre
squadre di operatori:
la prima introduce i sacchi dall'area di lavoro nell'unità, la
seconda esegue le operazioni di lavaggio e
insaccamento all'interno dell'unità, la terza provvede all'allontanamento dei
sacchi. In entrambi i casi tutti gli operatori, tranne
quelli addetti all'ultima
fase di allontanamento, devono essere muniti
di mezzi dì protezione e seguire le procedure di decontaminazione per uscire
dall'area di lavoro.
I sacchi vanno movimentati evitando il trascinamento; è
raccomandato l'uso di un carrello chiuso. Ascensori e montacarichi,
eventualmente utilizzati, vanno rivestiti con teli di polietilene, in modo che possano essere facilmente decontaminati
nell'eventualità della
rottura di un sacco. Il percorso dal cantiere
all'area di stoccaggio in attesa del trasporto in discarica deve essere
preventivamente studiato, cercando di evitare, per quanto possibile, di attraversare aree occupate dell'edificio.
Fino al prelevamento da
parte della ditta autorizzata al trasporto,
i rifiuti devono essere
depositati in un'area
all'interno dell'edificio, chiusa ed inaccessibile agli estranei.
Possono essere utilizzati
in alternativa anche container scarrabili, purché chiusi anche
nella parte superiore e
posti in un'area controllata.
8 - Tecniche di
incapsulamento.
La scelta del tipo di incapsulante dipende dalle caratteristiche del rivestimento
in amianto e dagli scopi dell'intervento. A
causa della variabilità delle situazioni
che si possono presentare, prima di essere impiegato, il prodotto deve essere
testato direttamente sul materiale da trattare. Se si usano incapsulanti ricoprenti bisogna verificarne
l'aderenza al rivestimento; se si usano
incapsulanti penetranti bisogna
controllarne la capacità di penetrazione e di garantire l'aderenza al supporto
del rivestimento. In tutti i casi, bisogna sempre vcrifìcare preventivamente la capacità del rivestimento di sopportare il peso
dell'incapsulante. Preliminarmente la
superficie del rivestimento di amianto deve essere aspirata; devono essere
rimossi tutti i frammenti pendenti del rivestimento di amianto e le parti
distaccate dal substrato. L'integrità del rivestimento deve essere restaurata utilizzando materiali senza amianto che presentino
una sufficiente affinità con il rivestimento esistente
e con il prodotto incapsulante impiegato.
L'incapsulante deve essere applicato con un'apparecchiatura a spruzzo «airless», al fine
di ridurre la liberazione di fibre per
l'impatto del prodotto. Il trattamento
completo può richiedere l'applicazione di 2 o 3 strati successivi.
9 - Decontaminazione del
cantiere.
Durante
i lavori di rimozione è necessario provvedere a periodiche
pulizie della zona di lavoro dal materiale
di amianto. Questa pulizia periodica e l'insaccamento del materiale impedirà una concentrazione
pericolosa di fibre disperse.
Tutti i fogli di plastica,
i nastri, il materiale di pulizia, gli indumenti ed altro materiale a perdere utilizzato nella zona di lavoro
dovranno essere imballati in sacchi di
plastica sigillati e destinati alla discarica. Bisogna fare attenzione nel
raccogliere la copertura del pavimento per ridurre il più possibile la
dispersione di eventuali residui contenenti amianto.
I sacchi saranno identificati con etichette
di segnalazione pericolo a norma di legge.
I
fogli di polietilene verticali ed orizzontali dovranno essere trattati con prodotti
fissanti e successivamente rimossi per essere insaccati come i rifiuti di
amianto. Bisogna fare attenzione nel ripiegare i fogli per ridurre il più possibile
la dispersione di eventuali residui contenenti amianto. I singoli fogli di
plastica messi su tutte le aperture, i condotti di ventilazione, gli stipiti, i radiatori, devono rimanere la
loro posto. I fogli verticali, a copertura delle pareti devono essere mantenuti fino a che non è stata fatta una prima pulizia.
Tutte le superfici
nell'arca di lavoro, compreso i mobili, gli attrezzi ed i fogli di plastica rimasti dovranno essere puliti usando una segatura bagnata ed un aspiratore con filtri tipo Vacuum
Cleaner.
L'acqua, gli stracci
e le ramazze utilizzati per la pulizia devono essere sostituiti periodicamente per evitare il propagarsi delle
fibre di amianto. Dopo la prima pulizia, i fogli verticali rimasti devono
essere tolti con attenzione ed insaccati, come pure i fogli che coprono le attrezzature
per la illuminazione, gli stipiti, etc.
L'area di lavoro deve essere nebulizzata con acqua o una
soluzione diluita di incapsulante in modo abbattere le fibre aerodisperse. Conclusa la seconda operazione di pulizia, dovrà essere effettuata un'ispezione
visiva di tutta la zona di lavoro (su tutte le superfici,
incluse le travi e le impalcature) per assicurarsi che l'area sia sgombra da polvere. Se, dopo la seconda pulizia ad
umido, sono visibili ancora dei residui, le
superfici interessale devono essere nuovamente pulite ad umido. Le zone devono
essere lasciate pulite a vista. Ispezionare tutti i condotti, specialmente le
sezioni orizzontali
per cercare eventuali residui contenenti
amianto, e aspirarli usando un aspiratore a
vuoto.
E consigliabile accertare l'agibilità della zona entro 48 ore successive
al termine del lavoro mediante campionamenti dell'aria secondo quanto indicato
in allegato.
Una volta accertata 1a rispondenza della zona di lavoro a
quanto richiesto, si potranno togliere i
sigilli a ventilatori e radiatori e rendere
di nuovo accessibile la zona.
10 - Protezione delle zone
esterne all'area di lavoro
Nello svolgimento del lavoro dovranno
essere prese tutte le precauzioni per
proteggere le zone adiacenti non interessate alla contaminazione da polvere o
detriti contenenti amianto;
Giornalmente dovrà essere fatta
la pulizia, con aspirazione a secco o con metodo ad umido, di qualsiasi zona al di fuori dell'area di lavoro o
di passaggio che sia stata contaminata da polvere o da altri residui
conseguenti al lavoro fatto.
11 - Monitoraggio ambientale
Durante
l'intervento di bonifica dovrà essere garantito a carico del
committente dei lavori un monitoraggio ambientale delle fibre aerodisperse nelle
aree circostanti il cantiere di bonifica al fine
di individuare tempestivamente un'eventuale
diffusione di fibre di amianto nelle aree
incontaminate. Il monitoraggio deve essere eseguito quotidianamente dall'inizio
delle operazioni di disturbo dell'amianto fino
alle pulizie finali. Devono essere controllate
in particolare:
• le zone incontaminate in
prossimità delle barriere di confinamento;
• l'uscita del tunnel di decontaminazione
o il locale incontaminato dello
spogliatoio.
Campionamenti sporadici vanno
effettuati all'uscita degli estrattori, all'intemo dell'area di lavoro e
durante la movimentazione dei rifiuti.
I risultati devono essere noti in tempo reale o, al massimo,
entro le 24 ore successive.
Per questo
tipo di monitoraggio si adotteranno tecniche analitiche di MOCF.
Sono
previste due soglie di allarme:
1) Preallarme - Si verifica ogni qual
volta i risultati dei monitoraggi effettuati
all'esterno dell'area di lavoro mostrano una
netta tendenza verso un aumento della concentrazione
di fibre aerodisperse;
2) Allarme - Si verifica quando la concentrazione di fibre aerodisperse supera il valore di 50 ff/1.
Lo stato di preallarme prevede le seguenti procedure:
• sigillatura di eventuali montacarichi (divieto di
entrata e di uscita):
• sospensione delle attività in cantiere e raccolta di tutto il materiale rimosso;
• ispezione
delle barriere di confinamento;
• nebulizzazione all'interno del cantiere e all'esterno
della zona dove si è rilevato l'innalzamento
della concentrazione di fibre;
• pulizia impianto di decontaminazione;
•
monitoraggio
(verifica).
Lo stato di
allarme prevede le stesse procedure di preallarme, più:
•
comunicazione immediata all'autorità competente (USL);
•
sigillatura ingresso impianto di decontaminazione;
• accensione
estrattore zona esterna;
•
nebulizzazione zona esterna con soluzione
incollante;
• pulizia pareti e pavimento zona esterna ad umido con
idonei materiali;
• monitoraggio
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