Coronavirus, Putin blocca la Russia e lancia la tassa sugli oligarchi
Il presidente ha chiamato i russi alle armi contro l’epidemia: «Riusciremo a vincere questa sfida solo restando uniti e solidali»
di Antonella Scott
3' di lettura
«Restate a casa»: alla fine, lo ha chiesto anche Vladimir Putin. La Russia, che ha registrato due morti a Mosca, non è immune alla minaccia del coronavirus: in pochi giorni il contagio è salito a 658 casi,cifre ufficiali di cui perfino le autorità dubitano. «La situazione si sta facendo seria, i numeri reali potrebbero essere molti di più», aveva chiarito martedì scorso Serghej Sobjanin, sindaco di Mosca e ora capo dell’unità di crisi contro il virus. Le sue parole hanno segnato la svolta.
Così Putin è apparso in televisione, con volto grave ha chiamato i connazionali alle armi contro un nemico che questa volta accomuna la Russia al resto del mondo. Colto di sorpresa da questa sfida nel momento in cui stava per chiedere ai russi il consenso a restare al potere più di quanto previsto dalla Costituzione, il presidente russo ha cambiato programma. Il referendum sulle modifiche alla Costituzione, fissato il 22 aprile, è spostato a data da definirsi; il Cremlino si concentrerà sul tentativo di arginare la diffusione del virus, e di attenuare l’impatto per chi rischia di essere travolto dalla crisi economica che verrà.
In prima linea
Un’occasione o un rischio enorme per un presidente che considera la propria permanenza al potere il solo modo per mantenere stabile la Russia? Putin si offre come la guida a cui aggrapparsi: «Supereremo questa prova insieme, se resteremo uniti e solidali», ha detto nel suo messaggio. Oltre alla battaglia contro il virus, dovrà vincere quella del confronto con l’opinione pubblica. Ci riuscirà se potrà contenere al massimo il numero degli ammalati e dei disoccupati. Rischiando invece moltissimo se la crisi sfuggirà al controllo.
Un’occasione o un rischio enorme per un presidente che considera la propria permanenza al potere il solo modo per mantenere stabile la Russia? Putin si offre come la guida a cui aggrapparsi: «Supereremo questa prova insieme, se resteremo uniti e solidali», ha detto nel suo messaggio. Oltre alla battaglia contro il virus, dovrà vincere quella del confronto con l’opinione pubblica. Ci riuscirà se potrà contenere al massimo il numero degli ammalati e dei disoccupati. Rischiando invece moltissimo se la crisi sfuggirà al controllo.
In tv, Putin ha messo le mani avanti: «Ai nostri confini si trovano Stati già gravemente colpiti dall’epidemia, bloccarne la penetrazione nel nostro Paese oggettivamente è impossibile». Ma si può affrontare il problema con professionalità: «La priorità sono la vita, la salute e la sicurezza dei nostri concittadini». In particolare gli anziani. Ogni risorsa ora verrà dedicata al sistema sanitario: «Siete la prima linea nella difesa del Paese», ha detto Putin a medici, infermieri, scienziati.
«Restate a casa»
E come il resto del mondo,la Russia si ferma. Con l’eccezione dei servizi essenziali, ospedali e trasporti pubblici, la prossima settimana nessuno lavorerà, pur essendo pagato. «Credetemi, la cosa più sicura è stare a casa», ha detto Putin. E così come in gennaio aveva offerto alla nazione un lungo elenco di misure a sostegno dei più poveri, questa volta è ripartito dall’emergenza coronavirus per rilanciare l’impegno sociale delgoverno: rinnovo automatico dei sussidi e agevolazioni previste per i meno abbienti, anticipo dell’assegno deciso per i veterani della Seconda guerra mondiale, aiuti alle famiglie con bambini, sostegno per i ricoverati in ospedale e per chi perderà il lavoro, sospensione di mutui e ipoteche per chi si trova in difficoltà, agevolazione dei crediti alle imprese, in particolare piccole e medie, perché possano proseguire l’attività e mantenere i posti di lavoro: «L’economia russa, come quella degli altri Paesi, subirà pesanti ricadute negative a causa dell’epidemia», ha detto Putin. Per i prossimi sei mesi le pmi russe saranno esentate da ogni imposta, a eccezione dell’Iva, per sei mesi non sarà possibile decretare la bancarotta di un’impresa.
E come il resto del mondo,la Russia si ferma. Con l’eccezione dei servizi essenziali, ospedali e trasporti pubblici, la prossima settimana nessuno lavorerà, pur essendo pagato. «Credetemi, la cosa più sicura è stare a casa», ha detto Putin. E così come in gennaio aveva offerto alla nazione un lungo elenco di misure a sostegno dei più poveri, questa volta è ripartito dall’emergenza coronavirus per rilanciare l’impegno sociale delgoverno: rinnovo automatico dei sussidi e agevolazioni previste per i meno abbienti, anticipo dell’assegno deciso per i veterani della Seconda guerra mondiale, aiuti alle famiglie con bambini, sostegno per i ricoverati in ospedale e per chi perderà il lavoro, sospensione di mutui e ipoteche per chi si trova in difficoltà, agevolazione dei crediti alle imprese, in particolare piccole e medie, perché possano proseguire l’attività e mantenere i posti di lavoro: «L’economia russa, come quella degli altri Paesi, subirà pesanti ricadute negative a causa dell’epidemia», ha detto Putin. Per i prossimi sei mesi le pmi russe saranno esentate da ogni imposta, a eccezione dell’Iva, per sei mesi non sarà possibile decretare la bancarotta di un’impresa.
Le tasse ai ricchi
Putin dedica l’ultima parte del discorso alle risorse che contribuiranno a finanziare lo sforzo dello Stato. Tasse sui capitali all’estero e sulle rendite finanziarie: chi esporta i propri guadagni sotto forma di dividendi dovrà pagare una tassa del 15%. A questo riguardo, la Russia si riserva di interrompere le intese con i Paesi che non accetteranno revisioni agli accordi che evitano la doppia tassazione. Verranno inoltre sottoposti a una tassazione del 13% - uguale a quella per le persone fisiche - gli interessi generati da conti bancari e investimenti finanziari superiori a un milione di rubli, pari oggi a 11.600 euro circa. «Non sono decisioni facili, ma vi prego di considerarle con comprensione», ha chiesto Putin. Sono risorse che «andranno a sostenere la famiglie con bambini, i malati e le persone che resteranno senza lavoro». La forza con cui la società saprà rispondere a questa sfida, ha concluso il presidente russo, sta nella solidarietà.
Putin dedica l’ultima parte del discorso alle risorse che contribuiranno a finanziare lo sforzo dello Stato. Tasse sui capitali all’estero e sulle rendite finanziarie: chi esporta i propri guadagni sotto forma di dividendi dovrà pagare una tassa del 15%. A questo riguardo, la Russia si riserva di interrompere le intese con i Paesi che non accetteranno revisioni agli accordi che evitano la doppia tassazione. Verranno inoltre sottoposti a una tassazione del 13% - uguale a quella per le persone fisiche - gli interessi generati da conti bancari e investimenti finanziari superiori a un milione di rubli, pari oggi a 11.600 euro circa. «Non sono decisioni facili, ma vi prego di considerarle con comprensione», ha chiesto Putin. Sono risorse che «andranno a sostenere la famiglie con bambini, i malati e le persone che resteranno senza lavoro». La forza con cui la società saprà rispondere a questa sfida, ha concluso il presidente russo, sta nella solidarietà.
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