Isola d'Elba:
ritrovato sacchetto di plastica dopo quasi 30 anni
A scoprirlo sono stati i volontari di Legambiente che
stanno ripulendo dai rifiuti la spiaggia "I Salandri"
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Sull’Isola d’Elba è stato ritrovato un sacchetto di
plastica che risale a quasi trent’anni fa, al 1990.
A scoprirlo sono stati i tanti volontari di Legambiente impegnati
nei giorni scorsi a ripulire la spiaggia “I Salandri”
dell’isola toscana. Nel corso della raccolta di rifiuti organizzata
dall’associazione ambientalista, è sbucato fuori un sacchetto di patatine
disperso nell’ambiente.
Alla vista sembrava già molto datato, ma a fornire l’età precisa della
confezione di snack è stata la data di scadenza, ancora ben visibile sul
sacchetto, nonostante i tanti anni trascorsi tra l’acqua salata del male, il
sole e le intemperie. “Da consumarsi preferibilmente entro il 2 settembre 1990”
recita la scritta sulla confezione: quel pacchetto di patatine ha quasi
trent’anni.
Il ritrovamento del sacchetto di plastica non
fa altro che alimentare ulteriormente l’allarme rifiuti in
Italia come nel mondo, soprattutto quando si parla di plastica e di mare.
Secondo gli esperti, un sacchetto di plastica abbandonato nell’ambiente impiega dai cento ai mille anni per degradarsi completamente,
un arco di tempo davvero enorme.
Bisogna sensibilizzare tutti sulle regole di comportamento da adottare
sulle spiagge perché il mare, prima o poi, restituisce
sempre quello che ha raccolto.
Il sacchetto di plastica ritrovato dai volontari di Legambiente sulla
spiaggia “I Salandri” dell’Isola d’Elba potrebbe essere stato abbandonato
sulla sabbia da qualche bagnante, per poi raggiungere il mare dove è stato
trasportato a riva dopo diversi anni. In alternativa, potrebbe essere stato
gettato al largo da un’imbarcazione e aver raggiunto la spiaggia dopo
trent’anni in mezzo al mare.
La cosa certa è che il ritrovamento del pacchetto di patatine sulle coste
dell’isola in provincia di Livorno, è una testimonianza della grande resistenza
della plastica agli effetti atmosferici e la prova che abbandonare i rifiuti
nell’ambiente con troppa leggerezza provoca danni enormi alla natura, agli
ecosistemi marini e a tutti gli animali.
I tanti volontari che si sono recati
sulla spiaggia “I Salandri” dell’Isola d’Elba nei giorni scorsi hanno fatto un
prezioso lavoro di pulizia, liberando
la sabbia da qualcosa come 600 pezzi di polistirolo, 45 pezzi tra lattine e
scatolette di tonno, 10 bottiglie di plastica, 5 boe, 13 pezzi di vetroresina oltre a
diverse suole, gomma varia e anche uno stivale.
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