Il legale rappresentante di un’azienda presso la quale si è
verificato un infortunio ai danni di un dipendente, è stato condannato
perchè ritenuto responsabile dell’inosservanza, fra le altre, delle norme
degli artt. 122 e 148 del TU 81/08 per non aver adottato le misure necessarie ad evitare l’infortunio.
Alla condanna si era eccepito che l’interessato, allo scopo, aveva
delegato il RSPP.
Questo il fatto di cui si è occupata nel dicembre scorso
la Corte di Cassazione (Sez. 4, sent. n. 49031) che ha ritenuto infondata la
condanna (*).
Per la Cassazione la responsabilità del Ddl non è esclusa per il solo fatto che sia stato designato il RSPP,
perché quest’ultimo:
1) non è titolare di alcuna posizione di garanzia rispetto
all’osservanza della normativa antinfortunistica;
2)
opera, piuttosto, quale consulente del Ddl
nella materia.
Al RSPP rimane sì e
direttamente l’obbligo di “assumere le necessarie iniziative idonee a neutralizzare
le situazioni di rischio”, ma come tutti gli altri componenti del
Servizio aziendale di prevenzione e protezione va “considerato un semplice
ausiliario del datore di lavoro, e non può venire chiamato a rispondere
direttamente del suo operato, proprio perchè difetta di un effettivo potere
decisionale”.
Cosicché, i
risultati della sua attività in funzione della sicurezza “vengono fatti propri
dal vertice che lo ha incaricato sulla base di un rapporto di affidamento
liberamente instaurato e che della sua opera si avvale per meglio ottemperare
agli obblighi di cui è esclusivo destinatario”.
Ne deriva che, conclude la pronuncia della Corte, “la
designazione del RSPP… non equivale ad alcuna delega di funzioni (**) utile
ai fini dell’esenzione del datore di lavoro da responsabilità per la violazione
della normativa antinfortunistica, perché gli consentirebbe di trasferire ad
altri – il delegato – la posizione di garanzia che ordinariamente assume
nei confronti dei lavoratori”.
(*) La Corte ha
confermato il precedente orientamento (Cass., sez. 4, n. 32357/2010)
(**) Di delega delle funzioni
si parla nel TU 81/08, art. 16.
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