Lattice
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Il lattice o latice (dal latino latex = liquido, greco antico: Λάταξ =
resto del vino, che si lanciava nel gioco del kottabos)
è un'emulsione di aspetto lattiginoso e
consistenza collosa, generalmente di colore bianco, raramente giallo, arancio o
rossastro, che si trova in determinate cellule (i laticiferi) di numerose
piante superiori (euforbiacee, papaveracee,
moracee,
composite (Asteraceae), ecc.) e neifunghi del genere Lactarius.
La dizione "Schiuma di Lattice" è, invece,
utilizzata soprattutto con finalità tecniche e spesso utilizzata dagli addetti
ai lavori: i materassi, per esempio, si creano con la schiuma di lattice che è
il composto primario (miscela di lattice e aria) per cui è possibile procedere
alle fasi della vulcanizzazione per
raggiungere il prodotto finito, solitamente ma genericamente, seppur
impropriamente, denominato "materasso in lattice". I regolamenti
comunitari europei in merito fanno, effettivamente, riferimento alla sola
"schiuma di lattice" per indicare la totalità dei materassi in
lattice e quindi non vi è alcuna differenza nell'impiego dei termini tra
"lattice" e "schiuma di lattice".
Composizione
chimica
La composizione del lattice può variare a seconda della specie o
dell'individuo vegetale che lo secerne. La particolare consistenza è da
attribuire alla presenza degli idrocarburi.
Le migliori e più pregiate qualità di lattice naturale si estraggono dall'Hevea
Brasiliensis nelle foreste tropicali asiatiche, Malesia e Sri Lanka in particolare. Qualità di
lattice naturale leggermente inferiori si estraggono anche dall'Hevea Guianensis,
dall'Hevea
Benthamiana e da altri alberi produttori di lattice. Il
lattice possiede straordinarie caratteristiche antibatteriche. È in assoluto il
materiale naturale più elastico che si conosca. Fondamentale caratteristica è
la naturale e istantanea capacità di riassumere la forma originale quantunque
sottoposto a pressione o allungamento. Per tale ragione è il miglior prodotto
per produrre guanti per uso medico o materassi ergo-anatomici. Questa
straordinaria capacità si riscontra solo nella pelle umana.
Utilizzo
industriale
Il lattice ha oggi trovato larga applicazione industriale. La
maggior parte del lattice estratto dalle piante viene trasformato in gomma secca.
È però in continua crescita l'utilizzo di lattice da parte
dell'industria trasformatrice. Questa lo utilizza in combinazione con altri
materiali e per fabbricazione di una serie di prodotti uso comune (come gli
articoli igienico-sanitari: preservativi, guanti sterilizzati, materassi,
giocattoli, rivestimenti, imbottiture, pneumatici, guarnizioni, tappeti, ecc.).
Esistono particolari e pregiatissime qualità di lattice naturale,
quasi esclusivamente provenienti da Sri Lanka e Malesia,
che possono essere deproteinizzate:
con questo costoso trattamento l'insorgenza di allergie al lattice viene
decisamente ridotto. Il trattamento di deproteinizzazione viene impiegato anche
dall'industria dei materassi in lattice che, ovviamente, avranno un costo più
elevato, ma una qualità complessiva molto elevata.
Utilizzo
farmacologico
Il lattice delle piante medicinali, come quello del papavero,
viene estratto per scopi medicinali. Dove possibile si cerca di produrre per
sintesi artificiale gli stessi principi attivi contenuti nello specifico
lattice di interesse, ma in erboristeria, o in altri settori dove la
coltivazione è gestita come attività produttiva, si utilizza ancora l'estratto
della pianta. Ad esempio, il lattice della Celidonia o del fico si
usa fresco, applicato direttamente su porri
e verruche.
Reazioni
allergiche
Il lattice di gomma naturale contiene numerose proteine che
possono causare allergie. La reazione allergica può avvenire sia per contatto
sia per inalazione delle particelle e si può manifestare in vari modi che vanno
dalla dermatite allo shock
anafilattico.
L'allergia al
lattice si sviluppa soprattutto nelle persone che hanno avuto
una prolungata esposizione al lattice a causa del loro lavoro (medici,
infermieri, parrucchieri, gommisti, etc) o a causa di interventi chirurgici
multipli.
Bibliografia
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