Istituto
Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro
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ISPESL, acronimo di Istituto
Superiore per la Prevenzione E la Sicurezza del Lavoro, era un ente di
diritto pubblico del settore della ricerca, sottoposto alla vigilanza del Ministero della Salute.
Era un organo tecnico-scientifico del Servizio Sanitario Nazionale per la ricerca, sperimentazione, controllo,
consulenza, assistenza, alta formazione, informazione e documentazione in
materia di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, sicurezza sul lavoro e di promozione e tutela della salute
negli ambienti di vita e di lavoro, del quale si avvalevano gli organi centrali
dello Stato preposti ai settori della salute, dell'ambiente, del lavoro, della
produzione e le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.
Era, altresì, focal point italiano nel network
informativo dell'Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro [1].
Con l'art. 7 del Decreto Legge n. 78 del 31
maggio 2010 (convertito nella legge n. 122 del 30 luglio 2010), l'ISPESL viene soppresso e le relative funzioni, con decorrenza
dal 31 maggio 2010, sono state attribuite all'INAIL.
Cenni Storici
L'ISPESL era stato istituito con DPR 30 luglio
1980 n. 169, come previsto dall'art. 23 legge n. 833/78 istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale. Il DPR
169/1980 aveva definito anche le competenze istituzionali dell'Istituto che avevano
subito successive trasformazioni sino ad assumere la forma di ente di diritto
pubblico nel settore della ricerca. Il D.M. 23 dicembre 1982 istituiva i
Dipartimenti periferici dell'ISPESL per consentire all'Istituto di svolgere
l'attività omologativa derivatale dall'assunzione delle competenze dei
disciolti enti: ENPI - Ente
Nazionale Prevenzione Infortuni e ANCC - Associazione Nazionale Controllo
della Combustione.
Struttura
L'ISPESL aveva un Presidente,
un Direttore Generale, un Consiglio d'amministrazione, un Comitato
Scientifico e un Collegio dei revisori dei conti, tuttavia con d.P.C.M. 28
aprile 2008 la sua amministrazione era stata affidata ad un commissario straordinario;
organizzativamente era articolato in 36 Dipartimenti territoriali, 5 Centri di
ricerca e 7 Dipartimenti centrali.
Funzioni
Le competenze dell'ISPESL erano state recentemente
rivisitate dal D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 recante il cosiddetto Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro.
L'art. 9 del D.Lgs. n. 81/2008, rubricato Enti
pubblici aventi compiti in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro,
citava l'ISPESL a fianco di IPSEMA e INAIL, definendo ai commi
1, 2 e 3 i principi generali di operatività in relazione alle Istituzioni e in
relazione alla sinergia ed al coordinamento dell'azione dei tre enti
nell'ambito delle rispettive competenze. Si pensi che l'art. 71 del D.Lgs. n.
81/2008, al comma 11, individuava, ad es. l'ISPESL come titolare della prima
verifica periodica delle attrezzature di lavoro di cui all'allegato VII del medesimo
decreto. In sostanza, parallelamente alle classiche funzioni esercitate
dall'ISPESL (certificazione, controlli in molti settori impiantistici, presenza
in diverse attività di controllo in materia di impianti a rischio di incidente
rilevante) cresceva considerevolmente l'impegno dell'Istituto nel settore
strategico nella lotta alla piaga degli infortuni sul lavoro della Formazione e
Informazione, essendo l'ISPESL riconosciuto ope
legis come ente autorizzato a
svolgere l'attività di formazione in tutti i campi della sicurezza sul lavoro. Il decreto
legge n. 78/2010 al fine di unificare tutte le competenze in materia di
sicurezza e prevenzione antinfortunistica in materia di lavoro accorpava oltre
l'ISPESL anche l'IPSEMA all'INAIL[1].