FASE DI
LAVORO: IMBOTTIGLIAMENTO E INSCATOLAMENTO BOTTIGLIE
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Si
tratta di introdurre il vino in bottiglie di vetro che provengono nuove dalla
vetreria. L’operazione prevede il lavaggio delle bottiglie, il riempimento
con il vino, quindi si passa a tappare, incapsulare ed etichettare le
bottiglie per poi inscatolarle e preparare i palletts per la spedizione. Questa
fase è in genere automatizzata tuttavia, in alcune aziende più piccole,
alcune operazioni come ad esempio l’inscatolamento delle bottiglie avvengono
ancora manualmente. Il reparto imbottigliamento è in genere collocato vicino
al magazzino dei materiali utilizzati (bottiglie, tappi, etichette, capsule,
scatole di cartone) e vicino al magazzino dei prodotti finiti pronti da
spedire. Le bottiglie nuove arrivano in palletts dalla vetreria, sono
movimentati dagli addetti tramite carrelli elevatori e disposti sulle
rulliere della linea di alimentazione delle bottiglie.
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Dopo
il lavaggio, le bottiglie passano automaticamente alla macchina riempitrice e
quindi alla tappatrice. Esistono diversi tipi di tappatrici (per tappi di
sughero, per tappi a corona, per tappi a strappo, per tappi a vite con anello
di garanzia). In genere per i tradizionali vini toscani sono utilizzati tappi
di sughero che la tappatrice inserisce nel collo della bottiglia previo
soffiaggio con azoto. Le
bottiglie tappate sono quindi inviate alla incapsulatrice che ha funzione di
coprirne il collo con una capsula che può essere di stagnola, plastica o
altro. Segue la macchina etichettatrice che ha la funzione di incollare le
etichette sulle bottiglie. Tra queste due macchine è in genere prevista una
zona che funziona da polmone di accumulo delle bottiglie. A questo punto le
bottiglie sono pronte e devono essere inscatolate, in genere in confezioni da
2, 4 o 6 bottiglie.
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·
Macchine/Attrezzature
Nella
fase di lavoro oggetto della valutazione sono utilizzate le seguenti
Attrezzature/Macchine:
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Carrello elevatore
·
Macchina lavaggio bottiglie
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Riempitrice
·
Incapsulatrice
·
Etichettatrice
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Linea di inscatolamento
·
Tappatrice
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Sostanze Pericolose
Nella
fase di lavoro oggetto della valutazione gli operatori vengono esposti a:
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Azoto
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Valutazione e Classificazione dei Rischi
Descrizione
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Liv. Probabilità
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Entità danno
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Classe
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o Investimento
di persone o cose
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Possibile
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Significativo
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Notevole
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o Impigliamento
e trascinamento
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Possibile
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Significativo
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Notevole
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o Punture
abrasioni e tagli alle mani
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Possibile
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Significativo
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Notevole
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o Rumore
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Possibile
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Significativo
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Notevole
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o Irritazione
degli occhi
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Possibile
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Significativo
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Notevole
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o Irritazione
dell’apparato respiratorio
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Possibile
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Grave
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Notevole
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·
Interventi/Disposizioni/Procedure per ridurre i rischi
A seguito della valutazione dei rischi sono riportati,
in maniera non esaustiva, gli interventi/disposizioni/procedure volte a
salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori:
·
Attuare la formazione e l’informazione dei lavoratori
sulle corrette modalità di esecuzione delle attività e di utilizzo delle
attrezzature (Art. 71 comma 7 lettera a) del D.lgs. n.81/08 come modificato dal
D.Lgs. n.106/09)
·
Utilizzare macchine del tipo meno rumoroso, per ogni
macchina è necessario studiare accorgimenti e metodi che consentano la
riduzione del rumore emesso, ad esempio il sistema di trasporto delle bottiglie
con nastri a velocità variabile nelle zone di passaggio tra una macchina e
l’altra può essere ottimizzato in modo che le bottiglie vengano distanziate tra
loro e quindi si riduca il numero degli urti tra le stesse; allo stesso scopo
possono essere utilizzate viti senza fine realizzate in materiale plastico
dimensionate in modo che ogni ansa della vite trasporti una sola bottiglia
·
E’ opportuno valutare la possibilità di sostituire
elementi metallici (guide, ecc…) con elementi di materiale plastico al fine di
ridurre il rumore, sia quello generato dall’impatto vetro – metallo, sia quello
generato dalle vibrazioni delle superfici metalliche
·
Le zone dove le bottiglie si riavvicinano e quindi si
urtano (come ad esempio la eventuale zona del sistema di trasporto a nastri che
funziona da polmone di accumulo in caso di fermata temporanea delle macchine a
valle) devono essere disposte il più lontano possibile dalle postazioni
operative
·
Insonorizzare le macchine più rumorose, ciò può essere
realizzato ad esempio con schermi trasparenti avendo cura di garantire la
continuità degli stessi ed eliminando il più possibile le vie di fuga del
rumore
·
Organizzare il lavoro in modo da minimizzare i tempi di
esposizione, anche grazie ad una corretta disposizione delle macchine rumorose
nei locali produttivi
·
Segregare le macchine più rumorose in locali separati
con pannellature fonoisolanti – fonoassorbenti
·
Valutare la possibilità di attuare interventi di tipo
passivo per la riduzione del rumore, quali la progettazione acustica dei locali
ove installare le macchine rumorose; ciò può essere realizzato sia per i locali
esistenti ai fini della installazione negli stessi di strutture fonoassorbenti
(tali da ridurre la riflessione delle onde sonore), sia – a maggior ragione –
per i locali nuovi
·
Evitare la possibilità di esposizione indiretta degli
addetti ad altre lavorazioni, confinando le macchine rumorose in locali
separati, oppure confinandole in una zona specifica delimitata da pareti
fonoassorbenti e separata da altre postazioni lavorative meno rumorose
·
Quando sia necessario intervenire entro la zona chiusa e
delimitata da pareti fonoassorbenti, è necessario indossare D.P.I. (cuffie,
tappi).
·
Le parti mobili delle macchine devono essere rese
inaccessibili tramite ripari fissi o muniti di dispositivi di interblocco che
impediscano l’avviamento della macchina fin tanto che il riparo non è chiuso e
fermino la macchina se il riparo viene aperto, in luogo dei ripari possono
essere utilizzate barriere immateriali realizzate tramite fotocellule
·
Quando la pulizia o la manutenzione delle macchine (ed
anche le eventuali regolazioni iniziali, come ad esempio nel caso della
etichettatrice) richiedono l’avvio della macchina con i ripari aperti o
rimossi, può essere utilizzata una pulsantiera a uomo presente con avanzamento
ad impulsi, la quale una volta inserita escluda il quadro comando della
macchina
·
Le macchine devono essere dotate di dispositivo di
arresto di emergenza, il quale tuttavia non può essere considerato alternativo
ai dispositivi di sicurezza sopra richiamati
·
Utilizzare utensili provvisti di sicurezza antitaglio
(trincetti con lama retrattile)
·
Indossare D.P.I. (guanti e grembiuli antitaglio)
·
Le bombole di azoto devono essere provviste della
prescritta etichettatura, stoccate in un locale apposito aerato e riparato
dall’irraggiamento solare, lontano da altri materiali infiammabili o che
costituiscano un elevato carico di incendio
·
Le bombole stoccate devono essere legate in modo che sia
impossibile la loro caduta
·
Il rubinetto delle bombole deve essere protetto contro
possibili urti accidentali mediante apposito cappellotto di acciaio
·
Particolare cautela deve essere posta durante la
movimentazione delle bombole, per le quali è opportuno utilizzare appositi
carrelli.
·
E’ opportuno valutare la possibilità di sostituire le
bombole (trasportabili o fisse) con generatori in continuo di azoto
·
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione
individuali previsti (Art. 75-77-78 del D.Lgs. n.81/08 come modificato dal
D.Lgs. n.106/09)
·
Verificare l’uso costante dei D.P.I. da parte di tutto
il personale operante (Art. 77 del D.Lgs. n. 81/08 come modificato dal D.Lgs.
n.106/09)
·
DPI
In
funzione dei rischi evidenziati saranno utilizzati obbligatoriamente i seguenti
DPI, di cui è riportata la descrizione ed i riferimenti normativi:
RISCHI EVIDENZIATI
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DPI
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DESCRIZIONE
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NOTE
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Irritazione
dell’apparato respiratorio
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Maschera con filtri
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Semimascherina
FFABE1P3 in gomma ipoallergenica completa di due filtri intercambiabili per
vapori organici, gas, vapori inorganici, gas acidi e polveri, con valvola di
espirazione.
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Rif.
Normativo
Art 75
– 77 – 78 D.Lgs. n.81/08 come modificato dal D.Lgs. n.106/09
Allegato
VIII D.Lgs. n.81/08, punti 3,4 n.4,
come modificato dal D.Lgs. n.106/09
UNI EN 149(2003)
Apparecchi di
protezione delle vie respiratorie.
Semimaschera
filtrante contro particelle. Requisiti, prove, marcatura
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Irritazione
degli occhi
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Occhiali di protezione
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Da utilizzare per proteggere il lavoratore dagli schizzi di sostanze
chimiche aggressive e corrosive. Con lente unica panoramica in policarbonato
trattati anti graffio, con protezione laterale.
|
Rif.
Normativo
Art 75
– 77 – 78 D.Lgs. n.81/08 come modificato dal D.Lgs. n.106/09
Allegato
VIII D.Lgs. n.81/08, punti 3,4 n.2, come modificato dal D.Lgs. n.106/09
UNI EN 166 (2004)
Protezione
personale
degli
occhi - Specifiche.
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Impigliamento
e trascinamento
|
Tuta protettiva
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Da utilizzare per evitare l’impigliamento e il trascinamento
dovuto a capi di abbigliamento non adatti
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Rif. Normativo
Art 75
– 77 – 78 D.lgs. n.81/08 ( Testo Unico in materia di sicurezza e salute sul
lavoro ) – Allegato VIII D.lgs.
n.81/08 punti 3, 4 n.7
UNI EN 340 (2004)
Indumenti di
protezione. Requisiti generali
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Rumore
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Cuffia antirumore
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I modelli
attualmente in commercio consentono di regolare la pressione delle coppe
auricolari, mentre i cuscinetti sporchi ed usurati si possono facilmente
sostituire
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Rif.
Normativo
Art 75
– 77 – 78 D.Lgs. n.81/08 come modificato dal D.Lgs. n.106/09
Allegato
VIII D.Lgs. n.81/08, punti 3,4 n.3, come modificato dal D.Lgs. n.106/09
UNI EN 352-1 (2004)
Protettori
auricolari -Requisiti di sicurezza e prove. Parte 1: cuffie
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Punture,
abrasioni e tagli alle mani
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Guanti metallici
|
Da
utilizzare nei luoghi di lavoro caratterizzati dalla presenza di materiali
e/o attrezzi che possono causare fenomeni di taglio (industria pesante,
lavorazione di vetri, metalli o lamiere, edilizia).
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Rif.
Normativo
Art 75
– 77 – 78 D.lgs. n.81/08 ( Testo Unico in materia di sicurezza e salute sul
lavoro ) – Allegato VIII D.lgs.
n.81/08 punti 3,4 n.5
UNI EN 1082-1 (1998)
Indumenti di
protezione
Guanti di maglia
metallica
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