Covid, cosa succede con bambini e neonati: la doppia scoperta
Covid, cosa
succede con bambini e neonati: la doppia scoperta
Covid e bambini: lo studio canadese
Le età dei casi pediatrici sono state distinte in classi da 0 a 3
anni, da 4 a 8 anni, da 9 a 13 anni e da
14 a 17 anni anni.
Dallo studio, come riporta il ‘Corriere della Sera’, è emerso che i bambini
di età compresa tra 0 e 3 anni avevano le più alte probabilità di trasmettere
SARS-CoV-2 ai contatti familiari (+43%) rispetto ai bambini di età compresa tra
14 e 17 anni.
Anche i bimbi di età compresa tra 4 e 8 anni (+40%) e tra 9 e 13 anni
(+13%) avevano maggiori probabilità di trasmissione.
La probabile motivazione è legata al fatto che risulta spesso impossibile
isolarsi socialmente dai bambini malati, specie se piccoli.
Covid e bambini: lo studio tedesco
Da uno studio tedesco pubblicato sulla rivista ‘Nature’ è emerso, però, che
i bambini sono più protetti dal
Covid.
Lo stesso studio ipotizza una spiegazione: i bimbi potrebbero
avere una maggiore immunità innata delle vie aeree superiori, cioè le porte di
ingresso del SARS-CoV-2.
Tale capacità si perderebbe, poi, col tempo.
Nello studio, come riporta il ‘Corriere della Sera’, si legge: “I bimbi
hanno ridotti tassi di infezione e un rischio sostanzialmente inferiore di
sviluppare una grave malattia da coronavirus rispetto agli adulti. Il nostro
studio fornisce la prova che le cellule immunitarie delle vie aeree dei bambini
sono predisposte al rilevamento del virus, determinando una risposta antivirale
innata precoce più forte all’infezione da SARS-CoV-2 rispetto agli adulti”.
Lo studio ha confrontato campioni provenienti da persone tra le 4 settimane
e i 77 anni di età.
Gli studiosi hanno spiegato: “Mentre le cellule immunitarie sono state
rilevate raramente in campioni nasali di adulti sani, i campioni di bambini
negativi al SARS-CoV-2 contenevano elevate quantità di quasi ogni sottoinsieme
di cellule immunitarie. La maggiore capacità antivirale innata nei bambini può
spiegare perché i bimbi sono in grado di controllare meglio l’infezione in fase
iniziale rispetto agli adulti e, quindi, hanno un rischio inferiore di
sviluppare un Covid grave”.
VirgilioNotizie | 19-08-2021 13:44
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