Le vibrazioni trasmesse al corpo intero possono costituire un rischio per la salute
Sicurezza by AngelaCommenti chiusi
Le vibrazioni trasmesse al corpo intero possono costituire un rischio per la salute degli addetti ai carrelli elevatori. É stata quindi svolta una ricerca sulle vibrazioni presenti su una quantità elevata di mezzi,mirata a individuare le caratteristiche delle vibrazioni e le esposizioni dei carrellisti. Particolare attenzione è stata posta sui sedili, sulla velocità di marcia e sulle irregolarità della superficie su cui i carrelli traslano, fattori questi che possono influire in misura notevole sulle vibrazioni. Il lavoro si conclude con una panoramica degli interventi da porre in atto per ridurre il rischio .
I carrelli elevatori sono ampiamente impiegati negli stabilimenti industriali e nei magazzini per la movimentazione dei materiali e delle merci. In genere i conducenti svolgono esclusivamente la mansione di carrellista, risultando così esposti a vibrazioni spesso in misura quasi continua per l’intero turno di lavoro.
È noto che ad una esposizione a vibrazioni trasmesse al corpo intero prolungata nel tempo è associato un maggiore rischio di insorgenza di disturbi e lesioni a carico del rachide, in particolare del tratto lombosacrale. Infatti i datiepidemiologici attualmente disponibili depongono per una maggiore occorrenza di lombalgie, alterazioni degenerative precoci della colonna vertebrale,discopatie o ernie discali lombari e/o lombosacrali nei soggetti professionalmente esposti a vibrazioni rispetto ai controlli.
Anche per i carrellisti la maggior parte degli studi riportano come predominanti i sintomi riferiti al rachide lombare, mentre pochi evidenziano effetti su altri tratti della colonna vertebrale, come quello attinente le articolazioni cervicali (1). Nei carrellisti le prevalenze di disturbi o patologie a carico del rachide lombare risultano statisticamente significative rispetto ai gruppi di controllo (2, 3, 4, 5, 6, 7, 8) e crescono all’aumentare degli anni di esposizione alle vibrazioni (2, 4, 6).
Tuttavia il ruolo delle vibrazioni nell’eziopatogenesi delle alterazioni del rachide nei conducenti dei mezzi di trasporto e delle macchine semoventi non è ancora completamente chiarito; infatti solo pochi studi riportano i valori delle accelerazioni con la conseguenza che le relazioni dose-risposta si basano su dati insufficienti (9).
Inoltre la guida dei carrelli elevatori comporta non solo l’esposizione a vibrazioni, ma anche a fattori di stress ergonomico, quali ad esempio la postura assisa prolungata con mani e piedi impegnati sui dispositivi di guida, l’assenza di pause, nonché i movimenti incongrui e ripetuti del tronco e del collo (rotazione e flessione) in particolare durante la retromarcia (2, 6, 7) Da uno studio recente emerge che le posture inadeguate si riferiscono più frequentemente al mantenimento del tronco in flessione laterale e per tempi minori del collo in flessione sagittale o laterale (10).
Scarica documento G Ital Med Lav Erg 2012
I carrelli elevatori sono ampiamente impiegati negli stabilimenti industriali e nei magazzini per la movimentazione dei materiali e delle merci. In genere i conducenti svolgono esclusivamente la mansione di carrellista, risultando così esposti a vibrazioni spesso in misura quasi continua per l’intero turno di lavoro.
È noto che ad una esposizione a vibrazioni trasmesse al corpo intero prolungata nel tempo è associato un maggiore rischio di insorgenza di disturbi e lesioni a carico del rachide, in particolare del tratto lombosacrale. Infatti i datiepidemiologici attualmente disponibili depongono per una maggiore occorrenza di lombalgie, alterazioni degenerative precoci della colonna vertebrale,discopatie o ernie discali lombari e/o lombosacrali nei soggetti professionalmente esposti a vibrazioni rispetto ai controlli.
Anche per i carrellisti la maggior parte degli studi riportano come predominanti i sintomi riferiti al rachide lombare, mentre pochi evidenziano effetti su altri tratti della colonna vertebrale, come quello attinente le articolazioni cervicali (1). Nei carrellisti le prevalenze di disturbi o patologie a carico del rachide lombare risultano statisticamente significative rispetto ai gruppi di controllo (2, 3, 4, 5, 6, 7, 8) e crescono all’aumentare degli anni di esposizione alle vibrazioni (2, 4, 6).
Tuttavia il ruolo delle vibrazioni nell’eziopatogenesi delle alterazioni del rachide nei conducenti dei mezzi di trasporto e delle macchine semoventi non è ancora completamente chiarito; infatti solo pochi studi riportano i valori delle accelerazioni con la conseguenza che le relazioni dose-risposta si basano su dati insufficienti (9).
Inoltre la guida dei carrelli elevatori comporta non solo l’esposizione a vibrazioni, ma anche a fattori di stress ergonomico, quali ad esempio la postura assisa prolungata con mani e piedi impegnati sui dispositivi di guida, l’assenza di pause, nonché i movimenti incongrui e ripetuti del tronco e del collo (rotazione e flessione) in particolare durante la retromarcia (2, 6, 7) Da uno studio recente emerge che le posture inadeguate si riferiscono più frequentemente al mantenimento del tronco in flessione laterale e per tempi minori del collo in flessione sagittale o laterale (10).
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