Il programma di Google mi chiede di condividere il post con altri,
ma non si può condividere la tristezza di una morte. Ne dò testimonianza in quanto le notizie appresso denunciano una consapevole disattenzione alle norme di sicurezza e una cosciente cattiva gestione, nei luoghi di lavoro della sicurezza, della formazione ed informazione e ancora di formazione e verifica della stessa, del grado di apprendimento e della mancata sorveglianza sull'applicazione delle norme.
Le morti, è sempre così, vengono prodotte
dalla troppa confidenza col rischio,
dal sottovalutarlo,
dalla mancata adozione dei DPI,
dal non corretto utilizzo degli stessi
dal non corretto utilizzo degli stessi
dalla disorganizzazione,
dalle direzioni incongrue
dalla mancata conoscenza pratica e teorica di quello che si deve fare e di come va fatto,
dallo sfruttamento fisico dei dipendenti,
dal mancato apprendistato,
dalla mancata attenzione ai valori della propria umanità
dalla insufficiente condizione del valore sociale della forza lavoro
dall'incapacità di applicare il comandamento "ama il prossimo tuo come te stesso,
ecc. ecc.
e dalla mancata vigilanza di chi è preposto a farlo.
La prevenzione dovrebbe, a mio giudizio, passare alle assicurazioni private che in cambio del premio sono capaci di essere molto rigide nell'applicazione delle normative tecniche e molto presenti sul luogo del lavoro.
La stessa INAIL svolge il compito di gran notaio.
La stessa INAIL svolge il compito di gran notaio.
I controlli restino pure all'autorità giudiziaria per l'aspetto giuridico dei reati contro la persona.
Muore un operaio a Roma, ancora incidenti sul lavoro in Italia
ROMA – Un operaio di origine rumene è morto questa mattina a Roma, San Giovanni, cadendo da un’impalcatura dall’altezza del primo piano.
Ieri Giuseppe Gerardi, 27 anni, residente a Oliveri, in provincia di Messina, è morto in Etiopia, cadendo da un ponteggio, mentre lavorava alla costruazione di una diga.
Il 10 luglio Teresa Patteri, 54 anni è morta a Jerzu, provincia Ogliastra, cadendo da una scala in una sartoria.
Il 10 luglio a Nepi, frazione Settevene, in provincia di Viterbo, Ennio Marchizza, 45 anni è morto in un’azienda agricola, schiacciato da una pala meccanica.
Il 9 luglio a Grezzago, provincia di Milano, un uomo è morto schiacciato da un camion mentre lavorava al rifacimento del manto stradale.
8 luglio, un agricoltore di Sibano di Marzabotto, provincia di Bologna, è morto schiacciato dal proprio trattore.
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