Mancato infortunio[modifica | modifica wikitesto]
Un ruolo importante, nella prevenzione, è svolto dai mancati infortuni (near miss), la cui rilevazione è di notevole importanza nella prevenzione, per quanto gli eventi mancati non siano assoggettati a obbligo di registrazione.
Il mancato infortunio sul lavoro è definito come il manifestarsi non voluto di un evento, correlato al lavoro, che, seppur in grado di provocare danni a persone o a cose, non ha causato alcun infortunio, né malattia. Non va confuso con il rischio potenziale, previsto solo come possibilità indipendentemente dal suo verificarsi.
Il near miss può rientrare in una delle seguenti casistiche:
- incidente mancato (es.: lavoratore in altezza che maneggia strumenti privi di protezione in caso di caduta, senza, però, che l'evento si verifichi);
- incidente avvenuto che, tuttavia, non ha causato danni ad alcun lavoratore (es: caduta di uno strumento dall'alto, nella situazione lavorativa precedente, senza che l'oggetto in caduta colpisca nessuno);
- infortunio avvenuto, ma con conseguenze lievi, intendendosi, per tali , quei danni che non causano giorni di assenza dal lavoro, a parte, eventualmente, quello in cui l'incidente si è verificato: si tratta di quegli infortuni che, sebbene verificatisi, non sono oggetto dell'obbligo legislativo di registrazione (es.: nella situazione di cui al primo caso, lo strumento cade ma colpisce una persona in condizioni tali da non provocare, o quasi, danni: ad esempio, per un urto di striscio, o per l'esistenza di protezioni individuali indossate che hanno attutito o minimizzato l'urto, ecc.)
I near miss sono gli eventi che si verificano con maggior frequenza (oltre il 90% degli eventi complessivi). Per questo motivo, nonostante non siano soggetti a registrazione obbligatoria, essi costituiscono importanti indicatori di valutazione del rischio latente per un infortunio che abbia conseguenze reali. Per questo motivo, le migliori pratiche (best practices) aziendali, e le norme di legge di molti ordinamenti nazionali prevedono l'obbligo di segnalazione di questi eventi ai fini dell'aggiornamento dell'intero sistema di gestione e di controllo. Nell'ordinamento giuridico italiano, ad esempio, quest'obbligo è sancito dall Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro e dal Decreto 9 agosto 2000, intitolato "Linee guida per l'attuazione del sistema di gestione della sicurezza".
Denuncia[modifica | modifica wikitesto]
In caso di infortunio il lavoratore deve essere accompagnato al pronto soccorso dove gli viene rilasciato il primo certificato medico. Successivamente, il lavoratore deve inviare tale certificato al datore di lavoro il quale, se la prognosi supera i tre giorni di astensione lavorativa, deve presentare entro due giorni la denuncia di infortunio alla sede INAIL competente, con allegato il certificato medico. In caso di infortunio mortale, la denuncia deve essere inoltrata entro 24 ore.
In caso di infortunio lieve o di franchigia (prognosi inferiore ai tre giorni) il lavoratore deve informare il datore di lavoro dell'avvenuto infortunio, ma quest'ultimo non è tenuto a inviare la denuncia all'INAIL.
Per prognosi maggiore di 40 giorni c'è l'obbligo di referto. Tale obbligo prevede l'invio del referto da parte del medico all'autorità giudiziaria, in base agli articoli 365 e 583 del codice penale italiano e l'articolo 334 del Codice di Procedura Penale. La denuncia all'ASL (Azienda Sanitaria Locale) di malattia professionale libera dall'obbligo di referto. In ogni caso, una copia del certificato medico per la malattia professionale, con gli esiti degli accertamenti medici specialistici eseguiti, dev'essere consegnata al lavoratore.
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