Rivoluzione Draghi, addio al cashback? Ecco perché
Il Presidente del Consiglio accelera in vista del varo del Recovery Plan e alcune misure - pensate dal precedente Governo - si avviano ai saluti
La sensazione – piuttosto netta – è che il cambio di passo rispetto alla precedente esperienza di Governo targata Conte sia evidente.
Vedasi per dettaglio, la nomina di Gabrielli, il cambio al timone della Protezione Civile (dove è tornato Curcio al posto di Borrelli) ma soprattutto la sostituzione di Domenico Arcuri che da ieri non è più Commissario all’Emergenza, al suo posto arriva il Generale Figliuolo.
RIVOLUZIONE DRAGHI – Insomma, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha intenzione di stravolgere tutto, partendo dalla logistica per finire a provvedimenti più strettamente politici, in vista del varo del Recovery Plan sul quale lui stesso, di concerto con il Ministro dell’Economia Franco – suo uomo di fiducia – e Carmine Di Nuzzo, dirigente della Ragioneria di Stato, sta mettendo mano per individuare gli obiettivi strategici da perseguire nel Piano, indicandone gli effetti.
Una considerazione di fondo: che il Premier abbia intenzione di non “deludere” Bruxelles è cosa certa, di qui l’obiettivo ampiamente dichiarato di centrare alla perfezione gli obiettivi, restando. dunque, nel perimetro dei paletti fissati. E proprio in quest’ottica, cattive notizie per il cashback, a serio rischio cancellazione, misura infatti non proprio in linea con le direttive arrivate dall’Europa che per sborsare il lauto tesoretto pari a circa 209 miliardi di euro mette sul piatto alcune condizioni.
Come ricostruisce la Stampa, si fa strada con una certa insistenza l’ipotesi che il bonus cashback sia ai saluti e che i circa 5 miliardi destinati al provvedimento dal Governo Conte siano dirottati su altre misure, considerate più funzionali e che, quindi, potrebbero ottenere con maggior facilità il semaforo verde.
COS’E IL CASHBACK – Più di 3 milioni di persone raggiunte, oltre 222 milioni di rimborsi per un importo in media di 69 euro a testa. Solo al 3% di loro l’importo massimo di 150 euro. Questi i numeri della fase sperimentale del programma Cashback – dall’8 al 31 dicembre 2020 – che interessa i cittadini che, nel periodo di riferimento, hanno effettuato almeno 10 transazioni con carte e app di pagamento presso negozi, bar, ristoranti, supermercati e grande distribuzione o per artigiani e professionisti. Proprio ieri, primo marzo, in arrivo il rimborso di Stato del 10% sulle spese effettuate (entro la soglia di 150 euro), accreditato sul conto corrente.
Ma, a quanto pare, potrebbe essersi trattato di una parentesi, davvero brevissima, pronta ad essere archiviata. Come successo proprio al suo “ideatore” Conte.
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