Norme di sicurezza antincendio
ottobre 2008
Per trattare il problema della sicurezza antincendio dei ristoranti, in
primo luogo si deve puntualizzare che i ristoranti non sono elencati nel
decreto 16 febbario 1982 e che, quindi, per essi non esiste l’obbligo di
chiedere il certificato di prevenzione incendi.
Questo fatto è attestato anche dalla circolare del Ministero n. 36 del
11.12.1985, che prevede:
I ristoranti, bar e simili non rientrano tra le attività di cui al punto
83) del D.M. 16 febbraio 1982 come già chiarito con circolare 20 novembre 1982,
n. 52 e pertanto non sono soggetti alle visite ed ai controlli di prevenzione
incendi da parte dei Comandi dei Vigili del Fuoco, fatto salvo quanto previsto
all’art. 15, punto 5., del D.P.R. n. 577/1982. Sono comunque soggetti ai
controlli antincendio i relativi impianti di produzione di calore di cui al
punto 91) del Decreto ministeriale citato.
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Per quanto riguarda le misure tecniche di sicurezza, anche se non esistono
delle norme di sicurezza antincendio studiate proprio per i ristoranti,
esistono alcune norme alle quali i ristoranti si devono attenere. In
particolare, le cucine costituiscono dei locali in cui sono presenti molti
fornelli e che quindi sono assimilabili a centrali termiche. Per le centrali
termiche, fino a 35 kW le norme di sicurezza sono stabilite per l’alimentazione
a gas dalle norme UNI CIG (mentre non esiste l’analogo per le piccole centrali
termiche a gasolio).
Al di sopra dei 35 kW si applicano dei decreti ministeriali (il 12
aprile 1996 per l’alimentazione a gas e 28 aprile 2005 per
il gasolio).
Queste norme si applicano anche se i fornelli complessivamente non
superano i 116 kW (per una valutazione rapida si deve tenere conto che un
fornello domestico disolito non supera i 10 kW). Se questa soglia è superata,
la norma da rispettare non cambia ma si deve anche chiedere il certificato di
prevenzione incendi.
Un altro problema che i proprietari dei ristoranti devono controllare
è la sicurezza delle persone presenti al loro interno. A questo scopo, se i
fornelli sono a diretta presenza dei clienti, nel decreto 12 aprile 1996
(fornelli a gas di potenza supertiore a 35 kW) sono indicate le precazioni da verificare,
e cioè:
L’installazione di
apparecchi a servizio di cucine negli stessi locali di consumazione pasti, è
consentita alle seguenti ulteriori condizioni:
a) gli apparecchi utilizzati devono essere asserviti a un sistema di
evacuazione forzata ( p.e.: cappa munita di aspiratore meccanico)
b) l’alimentazione del gas alle apparecchiature deve essere direttamente
asservita al sistema di evacuazione forzata e deve interrompersi nel caso che
la portata di questo scenda sotto i valori prescritti in seguito; la
riammissione del gas alle apparecchiature deve potersi fare solo manualmente;
c) l’atmosfera della zona cucina, durante l’esercizio, deve essere mantenuta
costantemente in depressione rispetto a quella della zona consumazione pasti.
d) il sistema di evacuazione deve consentire l’aspirazione di un volume almeno
uguale a 1 m
3 /min di fumi per ogni kW di potenza assorbita dagli apparecchi ad esso
asserviti;
e) le cappe o i dispositivi similari devono essere costruiti in materiale di
classe 0 di reazione al fuoco e dotati di filtri per grassi e di dispositivi
per la raccolta delle eventuali condense;
f) tra la zona cucina e la zona consumazione pasti deve essere realizzata una
separazione verticale, pendente dalla copertura fino a quota 2,2 m dal pavimento, atta ad
evitare l’espandersi dei fumi e dei gas caldi in senso orizzontale all’interno
del locale, in materiale di classe 0 di reazione al fuoco ed avente adeguata
resistenza meccanica, particolarmente nel vincolo;
g) le comunicazioni dei locali con altri, pertinenti l’attività servita, deve
avvenire tramite porte REI 30 con dispositivo di autochiusura;
h) il locale consumazione
pasti, in relazione all’affollamento previsto, deve essere servito da vie di
circolazione ed uscite, tali da consentire una rapida e sicura evacuazione
delle persone presenti in caso di emergenza.
Per l’esodo e la sicurezza dei clienti sarebbe necessario sempre provvedere
alla segnaletica di sicurezza, all’illuminazione di emergenza se il locale è
frequentato anche di sera e ai maniglioni antipanico se l’affluenza è superiore
100 persone.
E’ anche importante evidenziare che il rispetto delle norme
sull’accessibilità aiuta molto a realizzare un ambiente sicuro per le persone
che hanno difficoltà motorie. Le norme sull’accessibilità non sono difficili da
leggere o da applicare, per la maggior parte sono regole di buon senso.
L’elemento fondamentale da ricordare per rispettare queste norme
(obbligatorie nei locali pubblici ed aperti al pubblico) è quello di eliminare
al massimo i gradini ed anche le soglie (si deve sempre ricordare che anche un
elemento in risalto di pochi cm può dare fastidio a chi usa le sedie a ruote o
i passeggini, alle persone anziane, alle persone distratte ecc.). Per questo
tema, la normativa di riferimento è il DM 236 del 1989 (che è richiamato dalla
circolare n. 4 del 2002 per la parte di sicurezza antincendio delle persone
disabili).
Bisogna anche aggiungere, però, che non sempre è possibile eliminare i
gradini e sostituirli con rampe o piani inclinati. Nei casi in cui è
impossibile farlo, la norma è abbastanza elastica e permette di prendere in
considerazione delle misure alternative, che spiegheremo in un altro post.
Se, infine, il locale è usato per manifestazioni che possono essere
classificate come di “pubblico spettacolo o intrattenimento” è probabile che
debbano essere applicate per l’esodo le relative norme e che debba essere
chiesta una specifica autorizzazione al Comune.
Molte risposte al problema di verificare la sicurezza dei ristoranti si
possono trovare in questo stesso sito, in articoli e successivi commenti, ma un
quadro complessivo specifico sui ristoranti si può trovare nella
Guida alla sicurezza dei ristoranti;
un libro poco costoso pubblicato su Lulu.
Un libro particolare perché non si tratta della solita raccolta normativa, la
cui utilità è limitata dalle conoscenze pregresse del lettore, ma di una
raccolta completa di risposte ai problemi che si pongono nella progettazione e
nella conduzione dei ristoranti, che guida concretamente all’applicazione delle
norme di sicurezza a questi locali.
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