Terremoti: la differenza tra le scale
Posted On 22 Gen 2017
Alcune nozioni per distinguere l’ entita dei terremoti
La scala Mercalli e la scala Richter sono le più importanti scale per misurare l’entità dei terremoti.
La scala Mercalli prende il nome dal sismologo Giuseppe Mercalli (Milano, 1850 – Napoli, 1914), sacerdote originario di Portici.
Questa scala fu presentata alla comunità scientifica nel 1902 ed è stata quella più utilizzata fino all’ introduzione nel 1935 della scala Richter.
La scala Mercalli si basa sull’ entità dei danni provocati dai terremoti sugli edifici e sull’ambiente, mentre la scala Richter si base sulla quantità di energia sprigionata nell’ ipocentro (punto di origine del terremoto) e non è collegata direttamente ai danni arrecati.
Per esempio un forte terremoto con epicentro (punto della superficie terrestre tracciato sulla verticale dall’ ipocentro) nel deserto ha un valore insignificante se viene misurato con la scala Mercalli perché evidentemente non arreca danni, mentre avrà un valore alto con la scala Richter.
La scala Mercalli classifica l’intensità di un terremoto in 12 gradi in base ai danni arrecati soprattutto alle costruzioni. A partire dal 4° grado le scosse sono avvertite dalla maggioranza della popolazione e provocano lesioni lievi ai fabbricati, mentre dal 6° grado i danni agli edifici diventano ingenti. Il 12° grado prevede la distruzione completa di ogni opera dell’uomo. Gli ultimi due gradi furono aggiunti da Mercalli in seguito al terremoto di Messina del 1908 che fu classificato dell’XI grado.
La scala ideata dal sismologo statunitense Charles Francis Richter (Hamilton, 1900 – Pasadena, 1985) prende come riferimento la magnitudo di un terremoto e fornisce una valutazione più oggettiva rispetto alla scala Mercalli, perchè consente di conoscere la quantità di energia liberata dal sisma. Si ottiene misurando l’ampiezza delle oscillazioni del suolo registrate dai sismografi. La magnitudo zero corrisponde ad un terremoto che produce un sismogramma di ampiezza massima pari a un millesimo di millimetro, registrato da un sismografo che si trova a 100 chilometri di distanza dall’ epicentro. Il valore zero della scala corrisponde ad un’ energia liberata pari a 1 chilogrammo di tritolo.
In pratica questa scala non fa altro che paragonare l’energia liberata dal sisma a un’equivalente esplosione di tritolo nel sottosuolo.
L’energia liberata cresce con la magnitudo: ogni unità di magnitudo in più significa un’ampiezza di oscillazione dieci volte maggiore.
Considerato quindi che le due scale si riferiscono a parametri diversi, non possono essere confrontate direttamente.
Si riportano qui di seguito le due scale.
Lorenzo Giampaglia
Scala Mercalli
1° grado: strumentale | Scossa rilevata solo dai sismografi installati sull’epicentro. |
2° grado: leggerissima | Scossa rilevata dai sismografi installati a pochi chilometri dall’epicentro. Non viene avvertita dalla popolazione. |
3° grado: leggera | Scossa rilevata dai sismografi ubicati in un raggio di circa 10 chilometri dall’epicentro. Normalmente non viene percepita dalla popolazione. |
4°grado: sensibile | Scossa percepita solo ai piani più alti delle abitazioni e rilevata dai sismografi installati ad una distanza massima di circa 100 chilometri. |
5°grado: sensibilissima | Scossa che riesce a far oscillare i lampadari e far cadere qualche soprammobile. Viene rilevata dai sismografi in un raggio di 200 chilometri dall’epicentro. |
6° grado: forte | Scossa che provoca crepe nelle case e riesce a far suonare le campane. Rilevata dai sismografi distanti fino a 600 chilometri dall’epicentro. |
7° grado: fortissima | Scossa che può far crollare qualche casa e provocare vittime.
I sismografi la rilevano anche a distanza di 1000 chilometri e più.
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8° grado: rovinosa | Scossa che provoca crepe sul terreno, il crollo di diverse case, di campanili e che può far franare grossi massi dalle montagne. |
9°grado: disastrosa | Scossa che fa crollare il 60% degli edifici. Nei laghi e nei mari l’acqua si intorbidisce e si formano onde che si infrangono con forza sulla riva. |
10°grado: disastrosissima | Scossa che provoca la distruzione totale degli edifici. Le rotaie dei treni si deformano, i ponti e le dighe possono crollare. Nel terreno si aprono larghe crepe. |
11° grado: catastrofe | Sisma catastrofico dove anche le montagne franano e si aprono piccoli crateri nel terreno |
12° grado: grande catastrofe | Scossa che distrugge tutto quanto esiste in superficie in un raggio di
20-30 chilometri dall’epicentro.
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