Glifosato
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Glifosato | |
---|---|
Nomi alternativi | |
N-(fosfonometil)glicina | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C3H8NO5P |
Massa molecolare (u) | 169,07 |
Aspetto | sostanza solida inodore |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 213-997-4 |
PubChem | 3496 |
DrugBank | DB04539 |
SMILES | C(C(=O)O)NCP(=O)(O)O |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 1,705 |
Solubilità in acqua | 10,1 g/l a 293 K (20 °C) |
Temperatura di fusione | 184,5 °C |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
pericolo
| |
Frasi H | 318 - 411 |
Consigli P | 273 - 280 - 305+351+338 [1] |
Il glifosato, o glifosate, in inglese glyphosate (N-(fosfonometil)glicina, C3H8NO5P), è un analogo aminofosforico della glicina, inibitore dell'enzima3-fosfoshikimato 1-carbossiviniltransferasi (EPSP sintasi), noto come erbicida totale (non selettivo). Il composto chimico è divenuto di libera produzione nel 2001, anno in cui è scaduto il relativo brevetto di produzione, fino ad allora appartenuto alla Monsanto Company.
Indice
[nascondi]Meccanismo di azione[modifica | modifica wikitesto]
Il glifosato è un diserbante sistemico di post-emergenza non selettivo (fitotossico per tutte le piante). A differenza di altri prodotti, viene assorbito per via fogliare (prodotto sistemico), ma successivamente traslocato in ogni altra posizione della pianta per via prevalentemente floematica. Questo gli conferisce la caratteristica di fondamentale importanza di essere in grado di devitalizzare anche gli organi di conservazione ipogea delle erbe infestanti, come rizomi, fittoni carnosi ecc., che in nessun altro modo potrebbero essere devitalizzati.
L'assorbimento del prodotto avviene in 5-6 ore, e il disseccamento della vegetazione è visibile in genere dopo 10-12 giorni. Il glifosato è un forte chelante, il che significa che immobilizza i micronutrienti critici, rendendoli indisponibili per la pianta. Ne deriva che l'efficienza nutrizionale genetica delle piante ne viene profondamente compromessa.
Scoperta[modifica | modifica wikitesto]
Il composto chimico fu scoperto nel 1950 dal chimico Henry Martin, che lavorava per la svizzera Cilag, ma non fu oggetto di pubblicazione[2]. Fu poi riscoperto, in modo indipendente, nel 1970 nell'ambito di una ricerca sugli addolcitori d'acqua condotta dalla Monsanto sugli analoghi dell'acido aminometilfosforico[2]. Alcuni di questi addolcitori destarono interesse quando mostrarono un blando potere erbicida motivo per cui la Monsanto incaricò il suo chimico John E. Franz della ricerca di altri analoghi con maggior efficacia erbicida. Il glifosate fu il terzo analogo a essere scoperto[2]. Per questa scoperta, John Franz ha ricevuto la Medaglia Perkin per l'innovazione nella chimica applicata nel 1990[3] e la National Medal of Technology and Innovation nel 1987[4], e fu inserito nella National Inventor's Hall of Fame nel 2007[5].
Impiego[modifica | modifica wikitesto]
L'uso del glifosato in agricoltura è stato approvato per la prima volta negli anni settanta del XX secolo e negli anni a seguire ha ricevuto approvazione in 130 paesi del mondo (dati 2010), tra cui l'Europa[2].
Il suo uso ha conosciuto un grande impulso per via dell'associazione con colture di cultivar transgeniche in cui era stata indotta la resistenza al glifosato[6]. Questo, in associazione con la bassa tossicità per l'uomo, hanno determinato il grande successo commerciale del prodotto e ne hanno fatto l'erbicida dall'impiego più diffuso al mondo[6].
L'Environmental Protection Agency (EPA) ha stimato negli Usa un impiego di 750.000.000 chilogrammi di glifosato nell'annata 2006/2007.
Impiego in Italia[modifica | modifica wikitesto]
In un rapporto ISPRA relativo agli anni 2011 e 2012 ed elaborato sulla base di dati provenienti dalle Agenzie Regionali per la Protezione dell'Ambiente (ARPA) e delle corrispondenti agenzie provinciali (APPA), il glifosato viene definito come uno degli erbicidi più utilizzati nell'agricoltura italiana[7]. Secondo dati parziali dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente del Veneto (ARPAV), ad esempio, si sa che nel 2007, nella sola provincia di Treviso sono stati impiegati 55.000 chilogrammi di Glifosato e 8.000 chilogrammi di Ammonio-Glufosinato.
Presunta pericolosità[modifica | modifica wikitesto]
Il successo del glifosato è dovuto alla sua bassa pericolosità, dovuta a vari fattori, tra cui la bassa tossicità per l'uomo rispetto agli erbicidi in uso all'epoca della sua introduzione[6]: ha una penetrazione molto bassa nel suolo, limitata a una profondità di circa 20 centimetri[6]; va incontro a facile degradazione in quanto facilmente attaccato e distrutto dai batteri presenti nel suolo[6] e, di conseguenza, è molto limitata la probabilità che suoi residui riescano a raggiungere le falde acquifere[6]. Questo è confermato dalla sua maggior presenza nelle acque superficiali e nella scarsa frequenza di rinvenimento nei pozzi[7]. Riduce, inoltre, il consumo e la degradazione del suolo, poiché evita di dover sottoporre ad arature profonde i terreni destinati a coltivazione[6].
Nel 2012 la rivista Food and Chemical Toxicology pubblicò uno studio di Gilles-Éric Séralini e collaboratori che evidenziava grave patogenicità e cancerogenicità nei ratti, ma la ricerca, in seguito, fu ritirata per le critiche ricevute dalla comunità scientifica in merito alle errate metodologie di utilizzo dei dati e sull'affidabilità dei risultati dello studio[6][8].
Classificazione del rischio secondo la International Agency for Research on Cancer nel 2015[modifica | modifica wikitesto]
Nel marzo 2015, l'organismo internazionale IARC (International Agency for Research on Cancer) ha classificato la sostanza e i fitofarmaci che la contengono come "probabile cancerogena per l'uomo" inserendola nella categoria 2A. Studi in laboratorio hanno dimostrato che il glifosato induce nelle cellule danni a livello genetico e stress ossidativo. Escludendo un lieve incremento di linfomi non Hodgkin tra gli agricoltori esposti, le prove di carcinogenicità sull'uomo e sugli animali sono limitate[9][10][11].
Lo IARC include nella categoria di cancerogenicità 2A, costituita da quelle sostanze per le quali risulta una limitata evidenza di cancerogenicità nell'uomo, ma una sufficiente prova di cancerogenicità nei test clinici su animali. A titolo esemplificativo, nella stessa categoria del glifosato sono annoverate sia sostanze come il DDT e gli steroidi anabolizzanti sia le emissioni da frittura in oli ad alta temperatura, le carni rosse [12], bevande assunte a temperature molto alte [13], le emissioni per la combustione di legna da ardere e biomasse in camini domestici [14][15]. La difficile comprensione pubblica delle definizioni di rischio cancerogeno da parte dello IARC viene sfruttata sia da chi è favorevole sia da chi è contrario all'utilizzo della sostanza.
Classificazione del rischio secondo l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare del 2015[modifica | modifica wikitesto]
A novembre 2015, l'EFSA, Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, con una procedura che prevede una valutazione tecnica da parte di un ente di uno stato membro, in questo caso il BfR tedesco[16], ha concluso che "è improbabile che il glifosato costituisca un pericolo di cancerogenicità per l'uomo" e ne ha proposto "nuovi livelli di sicurezza che renderanno più severo il controllo dei residui di glifosato negli alimenti".[17]
La valutazione dell'EFSA, che valuta il prodotto come "improbabile cancerogeno" a differenza dello IARC che lo valuta come "probabile cancerogeno", è stata criticata con una lettera aperta a Vytenis Andriukaitis, commissario UE per la salute e la sicurezza alimentare, sottoscritta da 90 scienziati[18] a cui l'EFSA ha replicato difendendo la correttezza delle procedure e valutazioni implementate.[19]
Valutazioni successive dell'OMS, della FAO e della ECHA[modifica | modifica wikitesto]
A maggio 2016 anche una riunione congiunta di esperti della Organizzazione mondiale della sanità e della FAO sui residui di pesticidi (JMPR) ha concluso che "è improbabile che il glifosato comporti un rischio cancerogeno per gli uomini come conseguenza della esposizione attraverso la dieta".[20].
Nel marzo del 2017 un nuovo studio della ECHA (l’agenzia per le sostanze chimiche dell'Unione) ha concluso che il glifosato non può essere considerato cancerogeno né genotossico[21] .
Legislazione[modifica | modifica wikitesto]
Il glifosato conosce un largo impiego agricolo in oltre un centinaio di paesi[2], anche se, nel tempo, sono intervenute varie restrizioni al suo utilizzo, che vanno da semplici precauzioni a veri e propri divieti di uso o produzione, relativi o assoluti.
Restrizioni legali e divieti[modifica | modifica wikitesto]
Nel mese di settembre 2013, il parlamento di El Salvador lo ha messo al bando insieme ad altri 53 prodotti dell'agrochimica, una decisione resa esecutiva a partire dal 2015[22][23][24].
Nel maggio 2015, il presidente dello Sri Lanka ha vietato l'uso e l'importazione del glifosato, con effetto immediato[25][26]. Nello stesso mese, le Bermuda hanno deliberato un blocco temporaneo delle importazioni su tutti i nuovi ordini di erbicidi a base di glifosato, in attesa dei risultati della ricerca[27].
Restrizioni in Europa[modifica | modifica wikitesto]
Nel mese di aprile 2014 la legislazione dei Paesi Bassi ne ha proibito la vendita a privati per uso casalingo; non hanno subito alcuna restrizione le vendite in ambito professionale[28].
Nel giugno 2015, il ministro francese dell'ecologia ha chiesto ai vivai e ai centri di giardinaggi di vendere il glifosato non da scaffalature aperte: si tratta, tuttavia, di una semplice richiesta che non impedisce la vendita del prodotto in Francia[29].
Restrizioni in Italia[modifica | modifica wikitesto]
Il 7 ottobre 2016 è entrato in vigore il Decreto del Ministero della salute del 6 settembre, il quale dispone la revoca dell'autorizzazione all'immissione in commercio dei prodotti fitosanitari contenenti Glifosato con il coformulante Ammina di sego polietossilata (n. CAS 61791- 26-2) a partire dal 22 novembre 2016 e del loro impiego a partire dal 22 febbraio2017[30].
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Sigma Aldrich; rev. del 17.09.2012
- ^ a b c d e Dill GM et al. Glyphosate: Discovery, Development, Applications, and Properties. Chapter 1 in Glyphosate Resistance in Crops and Weeds: History, Development, and Management, Vijay K. Nandula (Editor). Wiley, September 2010 ISBN 978-0-470-41031-8
- ^ (EN) Stong C, People: Monsanto Scientist John E. Franz Wins 1990 Perkin Medal For Applied Chemistry, in The Scientist, vol. 4, nº 10, maggio 1990, p. 28.
- ^ (EN) [http://www.uspto.gov/about/nmti/recipients/1987.jsp 1987 Recipients è of the National Medal of Technology and Innovation (dal sito dellUSPTO-United States Patent and Trademark Office)
- ^ (EN) Meet the 2007 National Inventors Hall of Fame Inductees, National Inventors Hall of Fame, 2007. (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2013).
- ^ a b c d e f g h Il glifosato è davvero così pericoloso?, in Il Post, 12 aprile 2015.
- ^ a b Rapporto nazionale pesticidi nelle acque (PDF), ISPRA, Rapporti 208/14, p. 40, ISBN 978-88-448-0681-1.
- ^ (EN) Scientists react to republished Séralini GMO maize rat study, Genetic Literacy Project, 24 giugno 2014. URL consultato il 29 giugno 2015.
- ^ http://www.wired.it/scienza/medicina/2015/03/24/diserbante-glifosato-potrebbe-causare-cancro/, wired.it.
- ^ http://www.corriere.it/ambiente/15_aprile_08/glifosato-erbicida-cancerogeno-ogm-dcc46586-dde0-11e4-9dd8-fa9f7811b549.shtml, corriere.it.
- ^ http://www.scribd.com/doc/259676962/Carcinogenicity-of-Tetrachlorvinphos-Parathion-Malathion-Diazinon-And-Glyphosate#scribd, scribd.com.
- ^ IARC, Carcinogenicity of consumption of red and processed meat (PDF), in Lancet, vol. 16, nº 16, 26 ottobre 2015. URL consultato il 30 novembre 2016.
- ^ IARC, IARC Monographs evaluate drinking coffee, maté, and very hot beverages (PDF), in Lancet, vol. 17, nº 7, 15 giugno 2016. URL consultato il 30 novembre 2016.
- ^ Household use of biomass fuels (PDF), iarc.fr. URL consultato il 30 novembre 2016.
- ^ IARC Monographs- Classifications, su monographs.iarc.fr. URL consultato il 02 giugno 2016.
- ^ BFR: Bundesinstitut für Risikobewertung - Istituto federale per la Valutazione del Rischio
- ^ Glifosato: l'EFSA ne aggiorna il profilo tossicologico
- ^ Open letter: Review of the Carcinogenicity of Glyphosate by EFSA and BfR
- ^ Replica dell'EFSA alle critiche degli scienziati
- ^ Joint FAO/WHO Meeting on Pesticide Residues (JMPR), 2016 extraordinary meeting, Ginevra, 9-13 maggio 2016
- ^ Glifosato verso il via libera, un nuovo studio UE lo scagiona
- ^ Staff, Centralamericadata.com. September 6, 2013 El Salvador: Use of 53 Chemicals Banned
- ^ Staff, Centralamericadata.com. November 27, 2013 El Salvador: Confirmation to Be Given on Ban of Agrochemicals
- ^ Legislative Assembly of El Salvador. 26 novembre 2013 Analizan observaciones del Ejecutivo al decreto que contiene la prohibición de 53 agroquímicos que dañan la salud
- ^ Staff, Colombo Page. May 22, 2015 Sri Lankan President orders to ban import of glyphosate with immediate effect
- ^ Sarina Locke for the Australian Broadcasting Corporation. Updated May 27, 2015 Toxicologist critical of 'dodgy science' in glyphosate bans
- ^ HEALTH MINISTER: IMPORTATION OF ROUNDUP WEED SPRAY SUSPENDED, Bermuda Today, 11 maggio 2015. URL consultato il 6 giugno 2015.
- ^ Staff, Sustainable Pulse. Apr 4 2014 Dutch Parliament Bans Glyphosate Herbicides for Non-Commercial Use
- ^ Reuters.Jun 14, 2015 UPDATE 2-French minister asks shops to stop selling Monsanto Roundup weedkiller
- ^ Decreto Ministero della Salute 6 settembre 2016
Nessun commento:
Posta un commento