Bonus edilizi, il governo prepara il
potenziamento nella legge di bilancio
Il “bonus casa” per i lavori edili sarà
non solo confermato dalla prossima legge di bilancio, ma anche potenziato e
allargato in varie direzioni. L'obiettivo di Palazzo Chigi, d'accordo con i
ministri interessati, a partire da Graziano Delrio e Gian Luca Galletti, è
rafforzare le finalità ambientali, energetiche e antisismiche dell'incentivo e
al tempo stesso cominciare quella trasformazione del “bonus casa” in “bonus
città” - quindi adatto ad agevolare anche forme di riqualificazione urbana -
che da anni viene indicata come potenziale sviluppo dell'incentivo fiscale. Le
modifiche dovrebbero riguardare tutti e tre i crediti di imposta esistenti:
ristrutturazioni semplici al 50%, ecobonus per il risparmio energetico al 65%,
sismabonus con punte di agevolazione all'85%.
Tra i primi passi in direzione “urbana”
ci saranno l'estensione del bonus 50% agli interventi di verde urbano
finanziati da privati, il potenziamento in chiave condominiale per favorire il
rifacimento delle facciate dei palazzi (Gentiloni ben ricorda il successo
dell'analoga operazione incassato dalla giunta Rutelli in occasione del
Giubileo romano del 2000), l'allargamento dell'ecobonus e del sismabonus
all'edilizia popolare che soprattutto nelle periferie delle grandi città
rappresenta porzioni urbane consistenti, la possibilità anche per i capannoni
delle imprese di sfruttare il sismabonus. Tutte opzioni sul tavolo e al vaglio
del Mef, come al vaglio del Tesoro ci sono le norme che dovrebbero favorire la
bancabilità e la cessione del credito di imposta, in modo da garantire,
soprattutto nei condomini, una maggiore adesione alle agevolazioni, anche da
parte di incapienti.
L'aggiornamento dei numeri sulle
agevolazioni utilizzate dagli italiani, che arriva dalla nuova edizione del
rapporto condotto dal Servizio studi della Camera con il Cresme e da un
quaderno dedicato al tema dei bonus da Symbola, conferma che anche il 2017 si
attesterà ai livelli massimi storici di investimenti incentivati: 28.030
milioni di lavori, sostanzialmente in linea con i due anni record, il 2014
(28.457 milioni) e il 2016 (28.243 milioni). I bonus lavori continuano a
tirare, tanto è che lo studio Camera-Cresme ritiene possibile il raggiungimento
dell'obiettivo dei 16 milioni di domande dal 1998 a oggi già entro la fine
dell'anno dopo che è stato centrata la uova di 15 milioni (si veda Il Sole 24
Ore del 13 agosto scorso). Tutto questo mentre ancora non decolla il sismabonus
che resta tuttavia una priorità del governo.
«Una modifica importante da fare - dice
il presidente della commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci - è
l'estensione del bonus antisismico anche alle spese necessarie per la
certificazione statica ad opera di professionisti». Un passo che potrebbe
sbloccare gli interventi e andare nella direzione del “fascicolo del
fabbricato” ma partendo dall'agevolazione per usufruire delle consulenze
professionali e non da nuovi obblighi per famiglie e imprese. Un ribaltamento
che, secondo Realacci, potrebbe contribuire notevolmente a diffondere la
cultura della prevenzione sismica necessaria al Paese e le informazioni sullo
stato effettivo del patrimonio edilizio italiano.
Realacci, che si muove in coordinamento
con i ministri competenti e negli ultimi anni ha compattato larghissime
maggioranze intorno a risoluzioni che impegnavano il governo a potenziare i
bonus, punta, oltre che al verde urbano e alla certificazione statica, su altre
due battaglie storiche: l'allargamento dell'ecobonus allo smaltimento
dell'amianto e l'inclusione degli edifici pubblici e dei capannoni delle
imprese nel sismabonus. Domani è prevista l'audizione del ministro delle
Infrastrutture Delrio che dovrebbe indicare le sue priorità più nel dettaglio.
Proprio Delrio, nel corso di un convegno
organizzato ieri dall'Ance, ha annunciato altre limature: «Riprenderemo il tema
della diagnosi degli edifici pubblici. Una ricognizione era stata affidata
qualche anno fa alla Protezione civile ma si è fermata. Bisogna ripartire».
Mentre, dal lato delle diagnosi, bisogna «arrivare alla detraibilità totale».
Altre correzioni sono state chieste dal presidente dell’Ance, Giuliano Campana.
Come la proroga fino al 2020 della detrazione del 50% dell'Iva dovuta
sull'acquisto di abitazioni in classe energetica A o B. Sul fronte del
sismabonus, invece, bisognerebbe allargare la detrazione sul prezzo di vendita
per case antisismiche in zona 1: andrebbe estesa anche alle zone 2 e 3. Qualche
intervento, poi, sarà necessario sul tema della cessione dei crediti. Lo ha
detto Delrio, ma lo ha confermato anche il viceministro dell’Economia, Enrico
Morando.
E c’è un altro tema da evidenziare: la
differenza di utilizzo fra Nord e Sud. «È la conferma - dice ancora Realacci -
di come nel centro-Nord il credito di imposta abbia dato un enorme contributo
antievasione e di come invece al Sud, dove è più forte l'evasione totale,
questo sfondamento non sia ancora avvenuto. È necessario lavorare per sfruttare
questo potenziale enorme anche nel Mezzogiorno».
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