Pubblicato da Inail il numero settembre 2019 del periodico statistico Dati che analizza questa volta l’andamento degli infortuni e delle malattie professionali nel settore delle costruzioni.
30.174 sono stati i casi di infortunio accertati nel 2018, 19,2% in meno sul 2014, flessione causata sia dal calo dell’occupazione nel settore che dal miglioramento delle condizioni di lavoro. Gli infortuni nel comparto permangono però ad alto grado di pericolosità con il 27% dei casi mortali di Industria e servizi avvenuto in cantiere. Ovvero 115 decessi su 432 nel 2017.
Morti sul lavoro aumentate quindi di 23 casi rispetto al 2017, più 16 considerando gli episodi in itinere che portano il computo generale dei decessi nelle costruzioni a 125. In generale “la quota dei casi occorsi in occasione di lavoro, inoltre, è tra le più alte tra i vari settori di attività, attestandosi per l’intero quinquennio 2014-2018 intorno al 92,9%, inferiore solo al 93,7% dell’industria del legno”.
Il 39% dei decessi ha interessato persone tra i 50 e i 59 anni, su 30.714 infortuni 8.801 hanno coinvolto persone tra i 45 e 54 anni.
98 le rendite ai superstiti nel 2018.
Cause di infortunio: 50% nel periodo 2014-2018 dovuto a controllo macchinari, scivolamento e caduta, 65% nei casi mortali.
Un terzo del totale degli infortuni del 2018 è avvenuto nelle regioni Lombardia ed Emilia Romagna, il 60% in tutto il Nord.

NOTA A COMMENTO.
Oggni vocabolo della nota va pesato e commentato con la dovuta onestà intellettuale richiesta dall'argo- mento e dalla portata succinta della nota. La realtà lavorativa cantieristica del momento é accentrata prevalentemente al Nord; che per quanto si parla e si opera nella prevenzione i cantieri sono quelle realtà lavorative  dove nel 90% dei casi la progettazione della sicurezza si sviluppa sulle opere per l'elevazione dei manufatti, tantp è vero che la nota parla di infortuni dovuti al controllo dei macchinari e caduta.
Dalla Pubblicazione del DLgs 626/94 e del successivo 081 che hanno introdotto nuove figure prevenzio- nistiche nella attività di prevenzione, mi sarei aspettato un risultato migliore andando a trovare l'infortunio nell'accidentalità delle difficoltà improvvise e non la loro istituzionalità senza i quali un cantiere non è più un cantiere.
La cura dei dipendenti deve essere estesa non soltanto alla copertura delle carenze professionali indivi- duali, ma va effettuata ora per ora, momento per momento in ogni ora del giorno anche con provvedi- menti disciplinari se non addirittura sanzionatori nei confronti dei non osservanti o non diligenti per caso.
Prima di ammaettere un lavoratore in cantiere è meglio accertarne la validità fisica sotto tutti gli aspetti.

Per.Ind./Esp Qual. Gioacchino Ruocco