giovedì 10 settembre 2020

CORRIERE DELLA SERA

OMA / CRONACA LA POLEMICA Ostia, l’allarme dei biker: «La nuova pista ciclabile non è sicura» Bitume gettato sullo scalino dei marciapiedi per evitare il «saliscendi». Proteste (e ironie) sui social. E non mancano gli esposti di Valeria Costantini Ostia, l'allarme dei biker: «La nuova pista ciclabile non è sicura»shadow La pista ciclabile sul lungomare di Ostia è «fuori norma e pericolosa». Sul lido di Roma ormai non si parla d’altro, le critiche piovono numerose sul nuovo percorso per le due ruote voluto dall’amministrazione M5S del X Municipio. Ma oltre agli esposti (sei finora) e alla forte preoccupazione dei vigili (non interpellati nell’iter), arriva anche il parere contrario di chi quella bike line la attende da decenni sul litorale, ovvero i ciclisti. Il progetto, sulla carta, è epocale per Ostia: cinque chilometri di strisce e corsie che si allungano per tutta la passeggiata della costa, rendendola così totalmente percorribile con mobilità sostenibile. Pista per ora «sperimentale», ma al centro di una vera bufera politica che potrebbe diventare anche giudiziaria. lavori sulla ciclabile del lungomare sono ancora in corso ma già sommersi da una marea di problemi. Le prime strisce bianche dipinte passavano con nonchalance sulle buche, sui sanpietrini, sulle fermate dei bus. La soluzione è arrivata dopo la satira esplosa sui social. Rattoppi di bitume sui dissesti, cancellati i sanpietrini (in realtà drenanti) e pure sulle soste del trasporto (deviato). E metti di nuovo la striscia. Che però ha incontrato altri ostacoli. Tipo lo scalino dei marciapiedi, visto che il percorso è promiscuo, su strada e non. Una gettata di bitume ed ecco la discesa. Finita qui? No. La presenza della pista ha creato intoppi tecnici sul lato mare della carreggiata, rendendo complesse due operazioni: per i mezzi Ama prelevare i secchioni sui marciapiedi degli stabilimenti, per i camion che scaricano merce arrivare alle strutture balneari. Va peggio nel tratto in cui è stata lasciata una corsia parcheggi (100 quelli cancellati): così le persone disabili, dopo aver aperto lo sportello con vista pista, deve pure invaderla per giungere al mare. Senza scontrarsi col ciclista. Tutte «situazioni di pericolo» segnalate dal Coordinamento Municipio X per la Ciclopedonalità del Lungomare» in una lettera inviata anche alla sindaca Raggi: le associazioni di biker chiedono di cancellare i parcheggi, come un tracciato più larga perché «manca il minino distacco di sicurezza». Poi c’è il tema trasparenza e il cortocircuito con il Dipartimento Mobilità del Comune che, in una nota, spiega come «l’Ufficio Ciclabilità non ha ricevuto richieste di parere» e di non esser stato coinvolto nel «Piano strategico balneare». Di documenti sulla ciclabile infatti non ce ne sono, costi o ditte esecutrici ignoti, rientra tutto in quel piano presentato a maggio dalla sindaca Raggi per stabilire le regole dell’estate per il contenimento del Covid. Tra le iniziative anti-contagio è spuntata appunto la pista, che sostituisce l’annunciata pedonalizzazione del lungomare. «Abbiamo chiesto più volte i documenti, ma non ci sono stati forniti» sottolinea Mariacristina Masi, consigliera municipale di FdI, mentre da Lega come da Sinistra Italiana sono già partiti gli esposti. In allarme anche i vigili, visto che, tra l’altro, la pista è già utilizzata. «Non ci hanno interpellato e si genera un cortocircuito operativo nelle fasi di verifica e di tutela della viabilità da parte della polizia locale» dicono Raffaele Paciocca e Andrea Venanzoni dalla Rsu Cisl-FP. «Le difficoltà operative ci sono, il Covid ci ha fatto correre, ma aspettiamo che il cantiere finisca. - difende il progetto Alessandro Ieva, vicepresidente del Decimo - Per Ama e merci ci saranno punti di raccolta. Assicuro che parcheggi disabili e strisce sono a norma. La pista è provvisoria, lavoreremo con tutti i pareri quando diventerà definitiva». 13 agosto 2020 | 07:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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