domenica 17 luglio 2016

CAPORALATO

Per il contrasto del CAPORALATO che è peggio della Sacra Corona o della Camorra che non dichiarano i loro affiliati a nessun ente e se versano contributi sono contributi di sangue che lo stato dovrebbe mettere in conto oltre ai reati che tali organizzazioni mettono in atto, occorre un provvedimento legislativo se non è stato finora emanato o rendere operativo quello esistente colpendo il fenomeno dal suo dante causa che va identificato nel proprietario dei terreni o del conduttore degli stessi.

Occorre una legge definitiva e un impegno costante delle parti sociali per accertarne, come fenomeno sociale, le sue radici sui territori dove si sviluppa, le connivenze e i responsabili fino al, come le parentele, al grado massimo di coinvolgimento a cominciare dai proprietari dei terreni  o ai conduttori degli stessi nell'affidare i lavori stagionali a persona conosciuta come caporale. 
Lo stato deve esistere in agricoltura con tutti i suoi gradi di responsabilità intervenendo dal nascere dei fenomini delittuosi che si protraggono dalla fine del 1800. L'agricoltura non può essere una terra di nessuno o soltanto quella del prendere.
I lavoratori stagiolali debbono essere schedati presso gli uffici comunali del territorio di appartenenza senza pagare dazio per avere la mappatura del fenomeno e la costante dell'evasione fiscale e legislativa degli obblighi che derivano dal fenomeno per assicurare ai lavoratori situazioni quantomeno di accoglienza che non trascendano quelle che erano le raccamandazione contenute me DPR 303 del 1956, assicurati e vigilati a livello sanitario e non vengno sfruttati fisicamente ed economicamente.

G. Ruocco

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