martedì 4 ottobre 2016

indicatori del clima in Italia nel 2015

indicatori del clima in Italia nel 2015

Generale    by Matteo Puppo Commenti chiusi

stima delle variazioni climatiche negli ultimi decenni in Italia

indicatori del clima in Italia nel 2015 Ispra 2016

indicatori del clima in Italia nel 2015L’istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e le persone che agiscono per conto dell’Istituto non sono responsabili per l’uso che può essere fatto delle informazioni contenute in questo rapporto. Luglio 2016
L’ XI rapporto della serie “Gli indicatori del clima in Italia” illustra l’andamento del clima nel corso del 2015 e aggiorna la stima delle variazioni climatiche negli ultimi decenni in Italia. Il rapporto si basa in gran parte su dati, statistiche, indici e indicatori climatici derivati dal Sistema nazionale per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione di dati Climatologici di Interesse Ambientale (SCIA, www.scia.isprambiente.it), realizzato dall’ISPRA in collaborazione e con i dati degli organismi titolari delle principali reti osservative presenti sul territorio nazionale. Complessivamente, nel 2015 gli indicatori di temperatura e precipitazione sono stati derivati da circa 1100 stazioni distribuite sull’intero territorio nazionale. Lo studio della variabilità del clima presente e passato è di fondamentale importanza per valutare gli impatti e definire le strategie di adattamento ai cambiamenti climatici. Per questo motivo, anche questa edizione del rapporto riporta le stime delle tendenze climatiche nell’ultimo mezzo secolo, attraverso indicatori rappresentativi dell’andamento sia dei valori medi che degli estremi di temperatura e precipitazione.
Temperatura
Dopo il 2014, anche il 2015 ha segnato nuovi record della temperatura media, sia a scala globale che in Italia. A livello globale (terraferma e oceani) il 2015 è stato l’anno più caldo dal 1880 ad oggi. Sulla terraferma, l’anomalia della temperatura media globale rispetto al trentennio climatologico di riferimento 1961-1990 è stata di +1.23°C ed è la più alta della serie a partire dal 1961; dal 1986 l’anomalia termica media globale sulla terraferma è stata sempre positiva. Tutti gli anni successivi al 2000 ed il 1998 sono i più caldi dell’intera serie storica. In Italia, il valore della temperatura media nel 2015 è stato il più elevato dell’intera serie dal 1961, appena superiore a quello del 2014. L’anomalia media annuale è stata di +1.58°C e va attribuita a tutte e quattro le stagioni, con l’anomalia più marcata in estate (+2.53°C). L’anomalia della temperatura media annuale del 2015 va attribuita leggermente di più alle temperature massime rispetto alle temperature minime. Dall’analisi della serie storica dell’ultimo mezzo secolo, all’inizio degli anni ’80 prende avvio il periodo con rateo di riscaldamento più elevato. La stima aggiornata del rateo di variazione della temperatura media in Italia dal 1981 al 2015 è +0.33 ± 0.06°C / 10 anni, a cui corrisponde, nello stesso periodo, un aumento di 1.12 ± 0.20°C; quello della temperatura minima è +0.30 ± 0.05°C / 10 anni, quello della temperatura massima di +0.37 ± 0.08°C / 10 anni. Distinguendo tra macro-aree geografiche, l’anomalia della temperatura media annuale è stata in media di +2.07°C al Nord, +1.70 al Centro e +1.28°C al Sud e sulle Isole. Tutti i mesi del 2015 sono stati più caldi della norma, ad eccezione di settembre al Nord e febbraio al Sud e sulle Isole; al Centro le anomalie sono state positive in tutti i mesi del 2015. Ovunque il mese più caldo rispetto alla norma è stato luglio, con un’anomalia media di +4.31°C al Nord, +4.27°C al Centro e +2.88°C al Sud e sulle Isole. Il mese meno caldo rispetto alla norma è stato settembre al Nord (-0.11°C), febbraio al Centro (+0.36°C) e al Sud e sulle Isole (-0.55°C). Anche gli indici degli estremi di temperatura caratterizzano il 2015 come uno degli anni più caldi dell’ultimo mezzo secolo. In particolare, il numero medio di notti tropicali, cioè con temperatura minima maggiore di 20°C, ha registrato nel 2015 il secondo valore più alto dell’intera serie dal 1961 (dopo il 2003), con una anomalia di +26 notti rispetto al valore normale. L’indice rappresentativo delle onde di calore (warm spell duration index, WSDI) colloca il 2015 al 4° posto della serie a partire dal 1961, con un’anomalia di +28 giorni nell’anno rispetto alla norma 1961-1990. Tra gli altri indici, il 2015 ha fatto registrare il secondo valore più basso di “notti fredde” (dopo il record registrato nel 2014) e il secondo valore più alto di notti calde dell’intera serie. Il 2015 si contraddistingue come l’anno più caldo dell’ultimo mezzo secolo anche per aver segnato il record della temperatura media annuale della temperatura superficiale dei mari che bagnano la nostra penisola: con un’anomalia media di +1.28°C, il 2015 si colloca infatti al 1° posto dell’intera serie dal 1961, superando i precedenti record del 2014 e del 2012. Negli ultimi 20 anni l’anomalia media è stata sempre positiva.


Commento.
Ognuno se ne serve per fare quello che gli pare.
I dati statistici che hanno una ricaduta sulla spesa dell'utenza dei vari servizi dove vanno ad inteferire dovrebbero essere garantiti da u soggetto responsabile  legalmente di quello che dice e giuridicamente riconosciuto come l'ISTAT.
I dati diventano moltiplicatori non occasionali di una spesa che indecentemente viene già gonfiata con calcoli stimati che guarda caso risultano sempre superiori al dato statistico  che scaturisce dai consumi dell'utenza con l'aggiunta di altri costi che indiscriminatamente gonfiano la spesa e sottraggono risorse da destinare ad altri aspetti del panorama dei consumi.

Gioacchino Ruocco  04.10.016 

Nessun commento:

Posta un commento