venerdì 22 giugno 2018

Caro Renzi...e adesso al Caro Di Maio

Era il 18/11/2015 quando con provvedimento del ministero del lavoro furono negati agli operatori professionali i diritti acquisiti che li poneva come formatori
ad uso e consumo di chi voleva conseguire un titolo professionale per esercitare un'attività lavorativa, che li qualificava soggetti attivi della prevenzione infortuni nell'ambito dei compiti a loro affidati e confortati da nomine ministeriali o prefettizie come ufficiali di polizia giudiziari nello svolgimento dei compiti ispettivi loro affidati.
Sono bastate due righe per togliere a questi operatori le capacità operative che con la loro azione per anni avevano contrastato le attività irregolari che davano luogo ad infortuni negli ambienti di lavoro. Anni di esperienza buttati via a favore di un associazionismo o cui formatori avevano mai praticato un ambiente di lavoro. I provvedimenti adottati sono ancora più penalizzanti in quanto questi nuovi non sanno fornire soluzioni progettuali come è ancora richiesto dall'atto di contravvenzione che obbliga l'operatore ispettivo ad indicare i percorsi operativi per arrivare alla rimozione della carenze accertate con soluzioni valide di cui risponde all'autorità giudiziaria.

Chi governa deve essere cosciente delle norme che fa emanare e recuperare quello che è stato tolto a chi nel tempo ha conseguito titoli ed esperienze operative certificate e convalidate da anni di servizio ed esperienze ispettive.
G. Ruocco




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