venerdì 18 dicembre 2015

Amianto, come e quando accedere alla sorveglianza sanitaria a Rovigo


Scritto il  da Redazione

ROVIGO – Attualmente sono 60 i lavoratori ed ex lavoratori che si sottopongono al programma disorveglianza sanitaria organizzato dalla Asl 19 di Rovigo a favore di chi è stato esposto in passato all’amianto. Il programma fa capo al Servizio prevenzione infortuni e sicurezza negli ambienti di lavoro che, in base a quanto stabilito dalla Regione Veneto – ma anche da altre Regioni  – si fa carico di assicurare a chi abbia svolto queste attività lavorative particolarmente a rischio un’assistenza che dovrebbe essere in grado di monitorare la loro salute e, in caso di malattia, coglierne immediatamente i sintomi segnalando i casi e avviandoli alle cure.
La Asl 19 con sede ad Adria svolge questo servizio, in via del tutto gratuita per i lavoratori ed ex lavoratori a rischio, in virtù di un accordo triennale siglato con l’Inail e che prevede anche uno scambio di dati di sorveglianza sanitaria relativa a  coloro che in passato hanno lavorato negli zuccherifici della provincia di Rovigo. I lavoratori, però, non devono credere che sia la Asl stessa a chiamarli per i controlli, non almeno se non hanno mai aderito al programma; per entrarvi, infatti, occorre fare richiesta ed avere i requisiti minimi.
Questi consistono nell’aver svolto in precedenza un lavoro – per dimostrare il quale basta una dichiarazione e non importa se come dipendenti o lavoratori autonomi – che abbia comportato  esposizione ad amianto. In questa sorveglianza speciale, che prevede anche l’esenzione dal ticket, rientrano sia coloro che abbiano ormai cessato l’attività lavorativa sia coloro che siano ancora attivi, in entrambe i casi con la condizione della residenza nella Asl 19, anche se la sede di lavoro si trova o si trovava fuori dal territorio.
L’unica condizione che non permette l’accesso a questo servizio è quella di essere attualmente impiegati in luoghi di lavoro dove sia ancora presente  l’amianto. Non perché non ci sia rischio, naturalmente, ma perché in tal caso l’onere e il dovere della sorveglianza sanitaria per il rischio specifico è in capo al datore di lavoro attuale e dunque al medico competente nell’azienda stessa.
In presenza dei requisiti appena detti si può allora fare richiesta per entrare nel programma di sorveglianza inoltrando l’apposita domanda. Questa va indirizzata all’ambulatorio di medicina del lavoro presso il  servizio Spisal di Adria – via Badini n. 23; affinché la domanda sia fatto in maniera corretta si consiglia generalmente di farsi aiutare dai servizi di un patronato che hanno esperienza in materia. Altrimenti il soggetto stesso può portare la domanda all’ambulatorio previo appuntamento ai numeri 0426/940143-144.
I controlli medici avvengono secondo un preciso protocollo: si valuta intanto con dei questionari quale sia stata la storia di esposizione, viene fatto un esame generale delle condizioni di salute, ci si sofferma in particolare sulle vie respiratorie e, dove necessario, viene fatta fare anche con una radiologia del torace. Dopo ciò si valuta se proseguire e quando con successivi controlli.
Una particolare attenzione viene poi rivolta a coloro che, oltre ad essere stati esposti alla sostanza cancerogena, siano contemporaneamente anche fumatori: è noto, infatti, che il tabagismo incide sui danni da abestesto aumentando considerevolmente la possibilità che possa insorgere il tumore al polmone. Per chi si trovasse in questa condizione, infatti la Asl 19 propone anche un eventuale corso di disassuefazione per fumatori.

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