venerdì 12 agosto 2016

FORMAZIONE professionale anno zero.

In diverse occasioni ho già scritto del mio disappunto per l'esercizio della mia professionalità conseguita prima con un titolo di studio attraverso un esameprevisto dalle leggi italiane, successivamente durante l'attività lavorativa di uomo di mare prima in marina militare fino arggiungere in 26 mesi il grado di maresciallo motorista DIPOLMATO E SUCCESSIVAMENTE
in qualità di ufficiale di macchine in marina mercantile sulla petroliera Massachussett Ghetty, e ancora come agente tecnico ispettivo di bruppo B presso l'Associazione nazionale per il controllo della combustione dove venivo impiegato come controllore delle apparecchiature a pressione in esercizio rlasciando vervali di può o non pò funzionare; attività di controllo di materiali erl costruzione di apparecchia pressione che consisteva nell'ipezione prima visiva e dimensionale delle lamiere e successivamente della verifica delle idoneitàa all'utilizzo delle stesse per mezzo di veriche con prove di resilinza, piega e trazione a temperatura ambiente o fino a -20°C e rilascio di certificati di costruzione per la commercializzazione; corsi di formazione per l'abilitazione alla conduzione di generatori di vapore a qualsiasi pressione e di qualsiasi tipo e per i conduttori di inpianti di riscldamento di ambienti di vita dopo l'entrata in vigore del Decreto del 1965; esami di progetti di costruzione di apparecchiature semplici (recipienti gas, caldaiette elettriche per la rapida preprarazione del caffè in bevanda e caladiette da stireria per il vaporissaggio dei tessuti; collaudo periodico di autobotti per il trasporto su strada di carburanti infiammabili e dei bidoni di GPL per uso domestico; esame dei radiografie di saldatura, collaudi all'estero dove esercitavano istituti di omologazione di cui sembra essere diventati dei sottomultipli.

La prima incongruenza si verificò quando qualche legislatore si accorse del nostro ente e delle norme che amministravamo in autonomia legislativa dal 1927. Ci scambiarono per un oggetto misterioso e chiesero garanzie sul nostro stato per l'esercizio alla professione che era regolamentata da una norma che non prevedeva intrusioni. Eravamo dei pastatali, ci guadagnavamo onestamente il nostro stipendio, l'Ente aveva accumulato beni, benemerenze ed esperienze riconosciute dagli altri paesi che non avevano niente da rimproverarci ed eravamo riconosciuti da tutte le università italiane che facevano studiare le nostre norme di costruzione e le nostre procedure operative. In più l'ente in un laboratorio di ricerche di proprietà conduceva da anni esperienze di studio di lunga durata sui materiali che normalmente venivano impiegati nella costruzione di apparecchi a pressione di tutto il mondo. I valori raggiunti erano effettivi e non ricavati per estrapolazione.
Ci preoccupavamo anche delle ricadute sull'ambiente circostane in quando annualmente effettuavamo indagini di rendimento (Controllo della combustione) per evitare inquinamenti ambientali e spreco dei combustibili bruciati. Ogni valvola di sicurezza che non fosse aria compressa aveva lo scarico intubato e condotto in ambienti di abbattimento del prodotto inquinante con gli accorgimenti che la scienza suggeriva.

Non ricordo infortuni derivanti dall'esercizio di apparecchi a pressione. Le contravvenzioni elevate venivano inviate al ministero del lavoro che provvedeva ad applicare le sanzioni amministrative. L'inosservanza alla prescrizione "non può funzionare" prevedeva la denuncia all'autorità giudiziaria con conseguenze molto severe ed immediate.

Passando alla riforma sanitaria incomincio a diventare un oggetto misterioso e a perdere la mia identità. Col tempo ho divuto riciclarmi senza la guida di alcuno. Studiando le norme che dovevo applicare, il codice di procedura penale, frequentare una infinità di corsi e difendermi da chi mi schermiva squalificando il lavoro precedentemente svolto e la professionalità conseguita anche con l'iscrizione all'albo dei periti meccanici, mentre ero iscritto nei ruoli della gente di mare.

Il mazziere ha continuato a mischiare le carte e a imbrogliare le poche idee che fino ad allora era chiare ed efficaci.
La privatizzazione tanto desiderata non c'è stata. Ho perso la cassa integrazione che poteva aggiungere qualche euro in più alla mia pensione e mi trovo come l'asino in mezzo ai suoni che continuano a svalutare il mio sapere  modificando le regole che hanno governato la nostra esistenza sostituendo qualche parola per fare in modo che la confusione disorientasse il popolo e i sudditi di una repubblica che stenta a decollare nonostante l'impegno dei nuovi casinisti o illusionisti. Fra poco quando sarò sicuro che le mie parole non avranno nessun senso vuol dire che  é arrivato un nuovo diluvio.
Prova ne sono le norme tecniche allegate prima al DLgs 626/94 e poi al Dlgs 81. Sono ancora quelle del DPR 547, del 303, del 164 e di tutti quegli altri per i lavori confinati o particolari.

Alcuni articoli di questi ultimi decreti sono stati ultili anche se i concetti erano espressi nel diritto privato, amministrativo, pubblico, ecc. non era necessari trascriverli. Chi  è quello che non sa chi è il datore di lavoro e quali responsabilità ha ? Soltanto un deficinte chiuso da qualche parte a godersi la pensione di inabilità.

Ma i miei titoli chi me li restituisce tento conto che ogni giorno le cose hanno un altro nome ?
Perchè dovrei andare a farmeli riconoscere ? Il legislatore odierno sa i casini che sta creando ?

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