“Dove mangiano i camionisti si mangia bene” è questa lafrase che ci risuona quando vediamo camion posteggiati davanti una trattoria. Ed è proprio lì che entriamo certi di poter trovare cibi gustosi, abbondanti ed economici. Nell’immaginario dei non addetti ai lavori i camionisti consumano pranzi smisurati e si riposano abbondantemente prima di riprendere il viaggio.
In effetti per legge non si dovrebbe guidare un camion più di 9 ore al giorno, intervallati da pause per un totale di 45 minuti ogni 4,5 ore di viaggio. Questi 45 minuti dovrebbero essere sufficienti a consumare un pasto o uno spuntino, fare qualche esercizio di stretching e una breve passeggiata per ristabilire una buona circolazione o un breve riposo per ricaricare corpo e mente. Ma spesso non è così, la concorrenza e la crisi economica impongono alle ditte dirisparmiare sui tempi di trasporto e sul costo dei pasti, costringendo i camionisti asuperare illegalmente le ore massime di viaggio, a non rispettare le pause e a ricorrere a cibo spazzatura tipo fast food.
Il tutto con l’idea che se non stanno al gioco vengono soppiantati dai concorrenti dell’europa dell’Est sempre più gettonati dalle Ditte committenti perchè più economici e con meno diritti. Oggi un camionista arriva a guidare fino a 18 ore al giorno, spesso in mezzo asmog e traffico, consuma cibo spazzatura ipercalorico e non raramente supera i limiti di velocità stabiliti per legge. Con conseguenze facilmente immaginabili: diminuzione dei riflessialla guida, aumento di sonnolenzaobesità e problemi di salute legati ad una scorretta alimentazione e sedentarietà, nonché un incremento del rischio di incidenti.
La mancanza di un numero idoneo di autogrill e di piazzole di sosta per camionisti in gran parte delle strade italiane, fa sì che questi si ritrovino a mangiare in tavolini di fortuna all’ombradei loro automezzi ed a consumare cibo con scarso valore nutrizionale come panini ricchi di salse di ogni tipo, bevande gassatee zuccherateipercalorici snack e pasti con elevati livelli di grassi saturiche impongono lunghi tempi di digestione ed inducono sonnolenza.
Lo stile di vita di un camionista, per lo più sedentario, porta spesso ad un rallentamento del metabolismo, che espone più delle altre categorie di lavoratori al rischio di obesità con conseguente frequente sonnolenza diurna e propensione all’apnea notturna(un fenomeno pericolosissimo, che porta al colpo di sonno alla guida, di cui ci siamo più volte occupati). Questa patologia mina alla sicurezza stradale al punto che la commissione europea vuole inserirla fra quelle discriminanti per ottenere l’idoneità alla guida. Inoltre la postura alla guida spesso non corretta, la mancanza di un corretto movimento e l’esposizione a smog espongono il camionista più di altri a patologie degli apparati cardiovascolare, muscolo-scheletrico e respiratorio.
Ed ecco che la dieta, così come il movimento, rivestono un ruolo fondamentale nella loro prevenzione. Ma allora quando, quanto e cosa dovrebbe mangiare un camionista per mantenersi in salute ed evitare la sonnolenza diurna?
L’ideale sarebbe avere a bordo un frigorifero (molti camion di lungo raggio ne sono dotati), magari munito di freezer per conservare cibi già preparati ed un microonde che consente di scongelare, riscaldare e cucinare cibi in breve tempo (le pause previste dalla legge, lo ricordiamo, sono in totale di 45 minuti). Come concorda la maggior parte dei nutrizionisti i pasti dovrebbero essere frequenti e leggeri, ricchi di fibre, vitamine e sali minerali e poveri in grassi. La dieta dovrebbe contenere grandi quantità di cibi detossificanti ed antiossidanti ovvero ricchi di vitamine A, C, E, B2, selenio, zinco, rame, polifenoli e carotenoidi.
Via libera dunque ad arance, mandarini, kiwi, ribes nero, fragole, mirtilli, prugne, melone, uva nera, noce brasiliana, uvetta essiccata, mandorle, pinoli, carote, zucca, broccoli, lenticchie, fagioli, cavoli, foglie di cavolo, carciofi, spinaci, pomodori, germe di grano, aglio, cipolle, latte e latticini, pesce, tuorlo d’uovo, pane e pasta integrali, riso, olio extra-vergine di oliva, olio di sesamo, e all’utilizzo di tè verde e tisane depurative a base di tarassaco, bardana,carciofo, aloe vera.
Si dovrebbero fare 3 pasti principali: colazione, pranzo e cena, intervallati da brevi spuntini a base di frutta fresca o secca, ortaggi, barrette di cereali e semi che consentono di non arrivare affamati a pranzo o a cena e di mantenere la salivazione sempre attiva, da assumere durante sempre e solo a mezzo fermo per evitare pericolose distrazioni alla guida e persino ostruzioni delle vie aeree durante l’ingestione. Si dovrebbe limitare la quantità di cibi grassi saturi (es: burro, lardo, salame, salse varie) e scegliere in preferenza i grassi di origine vegetale e, tra questi, principalmente l’olio extravergine di oliva. Al posto delle bevande frizzanti e zuccherate bisognerebbe consumare bevande come il tè, l’acqua e la limonata diluita, mai ghiacciate per evitare gravi congestioni.
Molti dietologi consigliano, specie a chi viaggia di notte, un paio di carote crude grattugiate ogni giorno, per la loro ricchezza in vitamina A, utile alle funzioni visive. E’ molto utile inoltre tenere sempre a portata di mano, dell’uvetta essiccata o del cioccolato fondente per una pronta energia nei momenti di particolare bisogno. Infine da evitare assolutamente gli alcolici durante la guida, visto tra l’altro che la normativa impone il tasso zero agli autisti professionisti.
Premesso che l’incremento del rischio di obesità per i camionisti richiederebbe la formulazione di una corretta dieta preventiva o curativa da parte di un dietologo, un esempio di alimentazione corretta per un camionista in buona salute potrebbe essere la seguente:
  • Ricca prima colazione prima della partenza con caffè, latte o yogurt, accompagnati da prodotti da forno (pane o fette biscottate integrali) o prodotti dolciari (torte secche) o uova e prosciutto crudo
  • Spuntino dopo 2 ore con succo di mirtilli o frutta fresca di stagione, o un bicchiere di latte o noci brasiliane (15 minuti)
  • Pranzo veloce con pane e formaggio (stagionato) o affettati (prosciutto crudo, bresaola, fesa di tacchino) o uova, accompagnati da ortaggi (lattuga, pomodoro, rucola) e frutta fresca di stagione. Tè verde(30 minuti).
  • Spuntino dopo 2 ore con carote o sedano o cetriolo (15 minuti)
  • Cena con una minestra di broccoli o legumi o un primo piatto di pasta o riso con condimento povero di grassi a base di verdure, pesce o carne magra , a cui far seguire della verdura fresca, condita con olio extra vergine di oliva, limone o aceto e sale in modica quantità. Oppure ortaggi come contorno a del pesce magro di lago o mare o della carne (tacchino, coniglio, pollo senza pelle) alla griglia o uova o formaggio e pane integrale. Frutta fresca di stagione. Tisana disintossicante a base di tarassaco.
Per migliorare il regolare funzionamento dell’intestino è consigliabile consumare un kiwi al giorno.
A cura della dott.ssa Maria Vittoria Cangialosi, ricercatrice ecotossicologa
Bibliografia
Teoria e pratica della sana alimentazione. Min. della Sanità;
Linee guida per una sana alimentazione italiana. Istituto Nazionale della Nutrizione;
F.Ronchese, M. Bovenzi, 2012. Rischi e malattie nei lavoratori del settore dei trasporti di merce e di persone. G. Ital. Med. Lav. Erg. 34:3, 352-359