ROMA – Prevenzione cadute dall’alto nei lavori sugli elettrodotti aerei non configurabili come lavori sotto tensione. Pubblicato da Inail una volume realizzato dal Commissione interministeriale per i lavori sotto Tensione (LST) e dalla Commissione tecnica per i lavori sotto tensione (CT-LST) dell’Inail, che riporta Indirizzi operativi per la redazione di specifiche procedure per la scalata, l’accesso, lo spostamento, il posizionamento, nonché per il recupero del lavoratore non più autosufficiente. Un volume che affronta i rischi derivanti dalle attività riguardanti la costruzione degli impianti, la demolizione, l’esercizio e la manutenzione delle linee elettriche.
Il documento presenta indicazioni per la prevenzione del rischio cadute dall’alto e le affianca alla descrizione di un metodo di calata per lavoratori non più autosufficienti. Inail negli obiettivi che aprono e presentano il testo ricorda come gli esempi e i casi trattati riguardino lavori non configurabili come “sotto tensione” (EN 50110-1 e CEI 11-27) e come di conseguenza non vengano esaminati nella trattazione i rischi di natura elettrica.
“Si evidenzia che i lavori sotto tensione vengono definiti in relazione alle distanze dalle parti attive, che in generale possono essere in tensione. Pertanto le attività non configurabili come lavori sotto tensione non implicano necessariamente che l’elettrodotto sia fuori tensione”.
Scopo del volume è fornire indicazioni per le procedure aziendali, per pianificare scalate e spostamenti, per i Dpi, per il recupero dei lavoratori, che possano essere utili nella prevenzione e nella gestione del rischio a professionisti, imprese e vigilanza.
Si ricorda che il volume presenta atti di indirizzo e che l’applicazione delle misure riportate “assume carattere volontario, non si sostituisce a quanto disposto dalla legislazione vigente, con particolare riguardo al Titolo
IV del decreto legislativo n. 81 del 2008”.
Questo l’indice del documento:
  1. “Obiettivo;
  2. Generalità;
  3. Definizioni;
  4. Metodologie per la scalata, lo spostamento sui sostegni, l’accesso e lo spostamento in campata e la calata al suolo del lavoratore non più autosufficiente;
  5. Principali cause e conseguenze del rischio di caduta a cui sono soggetti i lavoratori che
    svolgono la loro attività in quota;
  6. Posizionamento in quota tramite piattaforme di lavoro elevabili (PLE);
  7. Scalata e relativa discesa ai sostegni, piantane, pali, falconi e strutture in genere (nel
    seguito tutti denominati “sostegno”);
  8. Spostamenti sui sostegni o sugli attrezzi di accesso;
  9. Accesso e spostamento in campata;
  10. Calata al suolo del lavoratore non più autosufficiente”.