giovedì 21 dicembre 2017

Operatore socio-assistenziale

Operatore socio-assistenziale

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L’operatore socio-assistenziale in acronimo OSA (detto genericamente anche ausiliario socio-assistenziale) è una figura professionale prevista in Italia.
Nella tassonomia Istat delle "Professioni qualificate nei servizi sanitari" si legge "Ausiliario di assistenza per anziani" o "Ausiliario socio-assistenziale" che non va confuso con l'Operatore Tecnico addetto all'Assistenza né con l'operatore socio sanitario che è riferita a un "profilo", mentre quella di ausiliare è riferita ad una "qualifica".[1]
Lavora in strutture protette per [ disabili di diversa entità, gravità ] o anzianicase di riposocomunità alloggio per minori con disabilità e per tossicodipendenticentri diurni per anzianiasili nido e scuole materne.
La figura, in forza di una specifica formazione, basandosi sulla capacità di relazionarsi correttamente, attua un intervento diretto con l'utente (individuo, nucleo familiaregruppo di pari) al fine di recuperare quelle risorse necessarie all'acquisto di una propria autonomia in supporto della vita quotidiana. Inoltre svolge servizi di assistenza domiciliare ad anziani, handicappati o nuclei familiari in difficoltà.

Formazione e competenze

In Italia l'impiego dell'ausiliare socio assistenziale è demandato sia agli enti pubblici che a quelli privati, di tipo parificato, che tramite un tirocinio, svolto durante uno dei corsi di formazione tenuti presso l'ente, è accettato come referenza dal datore di lavoro. Negli enti pubblici, al contrario, è accettato solo previo concorso e solo se si dimostra di aver seguito un corso svolto presso gli enti locali e a determinate condizioni.
Obiettivi fondamentali dell'attività dell'ausiliario socio-assistenziale sono:
  1. mantenere e/o recuperare il benessere psicofisico dell'utente;
  2. evitare o comunque ridurre i rischi di isolamento e di emarginazione;
  3. supplire alle carenze di autonomia dell'utente nelle sue funzioni personali essenziali, igienico-sanitarie e relazionali attraverso interventi sia propri sia coordinati ed integrati con quelli di altri operatori (assistenti sociali, educatori, personale sanitarioamministrativi, etc.)

Normativa italiana di riferimento[modifica | modifica wikitesto]

  • D.M. Interno 09.05.1982 Rapporto della Commissione Nazionale di Studio per la definizione dei profili professionali e dei requisiti di formazione degli operatori sociali.
  • Proposta di legge Martinazzoli 14.03.1986 n. 1742.
  • Ordine di servizio degli operatori di assistenza agli alunni disabili del Comune di Parma emanato il 22.03.1995 n. 188.
  • Accordo 31.03.1999 Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo alla revisione del sistema di classificazione del personale del comparto delle “Regioni-Autonomie locali”
  • Delibera C.R. 23.11.2005 n. 1177 pubblicata nel B.U. Abruzzo 21.12.2005 n. 140.
  • Delibera Consiglio Regionale 01.08.2006 n. 171 Allegato 3 pubblicata nel B.U. Basilicata 22.08.2006 n. 51.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ [Si veda, a titolo d'esempio, le definizioni usate nella http://www.aspdeldeltaferrarese.it/gare/Mobilita%20faro/Avviso.pdf circolaredell'"Azienda Pubblica di Servizi alla persona del Delta ferrarese]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ansdipp (2002) L'Operatore Socio-Assistenziale di base nei servizi per anziani, Santarcangelo di Romagna (RN), Maggioli Editore.
  • Di Virgilio M. (2008) Manuale per OSS e ASA (Operatori socio-sanitari e ausiliari socio-assistenziali). Formazione in campo assistenziale, sociale e sanitario, Milano, Angeli.
  • Iurlaro F. (2003) L'operatore socio-assistenziale. Percorso storico, miti e pregiudizi di una figura professionale, “Animazione sociale”, 3, pp. 82–89.
  • Quadri E., (1988), Qual è il ruolo del giudice dei minori?, “Il diritto di famiglia e delle persone”, 4, pp. 1764–1800.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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