giovedì 21 dicembre 2017

Operatore socio-sanitario

Operatore socio-sanitario

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L'operatore socio-sanitario (acronimo "O.S.S.") è una figura operante nel campo dell'assistenza socio-sanitaria nata a seguito dell'accordo Stato Regioni del 22 febbraio 2001. Rientra tra le figure tecniche del comparto di sanità pubblica, nella categoria B livello BS. È una figura di supporto infermieristico le cui attività, inserite nell'allegato A e B dell'accordo istitutivo, volte al soddisfacimento dei bisogni primari della persona e al garantire il benessere psico fisico e sociale, consistono in linee generali nell'assistenza di base come l'aiuto ai pazienti totalmente o parzialmente dipendenti nelle attività di vita quotidiane, effettuazione di piccole medicazioni, aiuto per la corretta assunzione della terapia orale, prevenzione di ulcere da decubito, rilevazione dei parametri vitali, realizzazione di attività semplici di supporto diagnostico e terapeutico, osservazione e collaborazione alla rilevazione dei bisogni, trasporto del materiale biologico, attuazione interventi di primo soccorso, disbrigo di pratiche burocratiche, si occupa delle attività di sterilizzazione, sanitizzazione, sanificazione. Svolge i compiti in équipe con altre figure, in autonomia o su attribuzione medico- infermieristica, dell'educatore professionale, del fisioterapista oppure dell'ostetrica e di altre professioni sanitarie (in sostanza opera, coopera e collabora).
La formazione ed i compiti, oltre a quelli descritti in via generale, e non in maniera specifica, dall'accordo istitutivo del 2001 e 2003 (per l'OSS con formazione complementare), sono stabiliti dalle singole Regioni, in base all'art. 1 comma 2 legge n.43 del 2006: per esempio, a titolo esemplificativo, in Lombardia, in base alla delibera n. 5101 del 18 luglio 2007, l'O.S.S. svolge anche altre attività attribuite dall'infermiere come somministrazione della terapia orale preparata dall'infermiere ed in presenza di questo, effettuazione di clismi senza sonda, rilevazione parametri vitali, stick rilevazione glicemia, etc. In alcune Regioni molti compiti, possibili in altre Regioni d'Italia, potrebbero essere vietati (come per esempio la stessa rilevazione glicemica perché ritenuta invasiva). Nello specifico per capire cosa può svolgere bisogna conoscere la normativa regionale. In sostanza oltre alle attività e competenze descritte nell'accordo istitutivo, può svolgere altri compiti ulteriori autorizzati dalla normativa regionale che può variare da Regione a Regione.
Può lavorare in strutture pubbliche e private: nelle prime si accede mediante concorso per titoli e/o esami (Ospedali, Aziende ospedaliere, Istituti di ricerca, ecc); può inoltre lavorare presso enti privati, RSA, Onlus, case famiglia o altri soggetti a carattere sanitario, socio sanitario o sociale. I requisiti di accesso al corso di formazione sono indicati nell'accordo istitutivo del 22 febbraio 2001.

Cenni storici

La figura - che ha sostanzialmente sostituito le vecchie figure del personale sanitario ausiliario prevista dal D.P.R. 27 marzo 1969 n. 128 ("Ordinamento interno dei servizi ospedalieri") - venne istituita dalla Conferenza Stato-Regioni con l'accordo del 22 febbraio 2001 ("Accordo tra il Ministero della Sanità, il Ministero per la solidarietà sociale, le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano").

Caratteristiche

Ha sostituito progressivamente le precedenti figure che si occupavano di assistenza, sia nell'area sanitaria (Operatore tecnico-assistenzialeAssistente di base), che nell'area sociale (Ausiliario socio-assistenziale e Assistente domiciliare e dei servizi tutelari), integrando funzioni, compiti e competenze delle due aree, in un unico contesto.
L'OSS, quale figura tecnica di interesse sanitario, non essendo personale laureato (vedi legge n. 43/2006), ed avendo caratteristiche specifiche di ausiliarietà assistenziale, non ha potere decisionale su funzioni che non gli competono e si attiene alle indicazioni e prescrizioni dell'infermiere o altre professioni sanitarie (es. ostetrica, fisioterapista, etc) o tecnico sanitarie (es. tecnico di radiologia) assumendo mansioni di supporto.

Compiti e funzioni[

Il suo compito è quello di svolgere attività che aiutino le persone a soddisfare i propri bisogni fondamentali, finalizzate al recupero, al mantenimento e allo sviluppo del livello di benessere, promuovendone l'autonomia e l'autodeterminazione. La sua attività è orientata dalle indicazioni proprie del suo profilo professionale, ed in ambito assistenziale e sociale, opera, coopera e collabora con le altre figure ausiliarie e sanitarie.
L'ambito lavorativo, come già sottolineato, riguarda sia strutture sanitarie (come ospedali, cliniche, ASL accessibili tramite concorsi pubblici o indirettamente tramite aziende parastatali o cooperative sociali o comunque Onlus) che strutture sociali (centri diurni integrati, case di riposo, Rsa, assistenza domiciliare, comunità di recupero, case famiglia, comunità alloggio) si trova quindi a lavorare in collaborazione con professionisti dell'area sociale (assistenti sociali, educatori) e dell'area sanitaria (infermieri, medici, fisioterapisti ecc.) a seconda dell'area di intervento.
Sempre a seconda dell'area in cui si troverà ad operare, il suo sarà un intervento prettamente tecnico (in area sanitaria, ove potrà occuparsi con qualche limitato margine di autonomia, solo dell'assistenza di base al paziente, mentre può occuparsi di ulteriori attività solo dietro precisa attribuzione (non di delega) e indicazioni dell'infermiere, come stabilito dai rispettivi profili professionali nazionali e normativa regionale), oppure un intervento relazionale con l'utente (area sociale). Non può compiere attività invasive di competenza prettamente medico-infermieristica.
Un ruolo importante rientrante nella sfera dei compiti e delle funzioni dell'Operatore Socio Sanitario è il legame empatico che deve instaurare con il paziente. L'approccio del paziente con l'operatore nelle prime fasi è molto difficoltoso, poiché il paziente non accetta il suo stato fisico, riscontrando imbarazzo nel ricevere assistenza. Importante è comprendere il disagio che il paziente vive, cercando di immedesimarsi e rendere meno difficile l'approccio.

Percorso formativo

La formazione è competenza delle Regioni italiane; la qualifica di operatore socio sanitario OSS si consegue al termine di un percorso formativo della durata complessiva di 1000 ore (tra lezioni in aula, stage ed esame finale) organizzate in maniera differente a seconda dell'Ente che gestisce il corso. Le materie di studio (550 ore) sono raggruppabili in quattro aree:
Area socio-culturale, istituzionale e legislativa, che comprende materie del tipo: - Legislazione sociale, sanitaria e previdenziale - Organizzazione dei servizi sul territorio - Sociologia
Ambito professionale specifico Area psicologica e sociale, che comprende materie del tipo: - Dinamiche di gruppo - Psicologia della relazione - Pedagogia
Cenni di neuropsichiatria Area igienico-sanitaria, che comprende materie del tipo: - Aspetti medici sanitari - Igiene della persona - Tecniche di base riabilitative - Elementi di pronto soccorso
Area tecnico-operativa, che comprende materie del tipo: - Attività domestico-alberghiere, di assistenza domiciliare e tutelare - Piani di intervento - Animazione - Interventi di socializzazione - Alfabetizzazione informatica
Lo stage dura 450 ore , normalmente con impegno a tempo pieno. Al termine del corso è previsto un esame finale di fronte ad apposita Commissione d'esame, comprendente una prova scritta, una pratica ed una orale, con il superamento della quale si ottiene l'attestato di qualifica valido su tutto il territorio nazionale.[1]

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