DUBLINO – Vita in campagna e vita in città. Pubblicata da Eurofund la relazione Quality of life in urban and rural Europe, una lettura dei dati dell‘European quality of life survey, Eqls, realizzata per estrapolarne informazioni su abitudini, condizioni di benessere, differenze esistenti tra il risiedere in zone urbane o rurali.
Circa la metà della popolazione europea (51%) vive in città, il 25% in città medio grandi e il 26% in cittadine o periferie. Il restante 49% vive in aperta campagna, in paesi o piccole cittadine. Circa un terzo (il 34%) delle persone che vivono in città o periferia abita da solo, un quarto tra coloro che risiedono in campagna (23%).
Nelle aree rurali il 50% delle persone che vivono sole sono pensionati, in città il 37%. Donne over 60 vivono più frequentemente da sole in campagna (37%) che in città (27%).
Per un gruppo di Stati (Croazia, Cipro, Danimarca, Finlandia, Ungheria, Romania, Slovacchia), molti indicatori di qualità della vita sono risultati peggiori per le aree rurali che per quelle urbane. In un altro gruppo di Stati (Austria, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Svezia, Regno Unito) le condizioni di vita sono al contrario risultate migliori in campagna che in città.
Maggiore nelle aree urbane la quota di persone che ha poco fiducia nel governo locale e che si è dichiarata poco soddisfatta della sua situazione abitativa rispetto a chi risiede in aree rurali.
Chi risiede in città ha mediamente redditi più alti ma questo si scontra con il maggior costo della vita e maggiori disuguaglianze di accesso ai servizi. L’accesso ai mezzi di trasporto pubblico è risultato fondamentale sia in città che in campagna per migliorare l’accesso ai servizi sanitari, ma anche a quelli culturali e sociali. Il potenziamento dei trasporti è risultato essere una necessità più sentita nelle aree rurali.
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