mercoledì 1 aprile 2015

INFRASTRUTTURE CRITICHE ED ATTACCHI TERRORISTICI

INFRASTRUTTURE CRITICHE ED ATTACCHI TERRORISTICI
Elaborazione del DVR
Roma, 26-27-28 maggio 2015

Valido come corso di Aggiornamento per RSPP e ASPP (D. Lgs. 81/08 - Accordo Stato Regioni 26.01.06).

Questo corso vuole fornire tutte le indicazioni utili alla:
  • Valutazione delle vulnerabilità;
  • Individuazione delle varie tipologie di attacchi terroristici;
  • Valutazione delle conseguenze;
  • Messa a punto di misure di mitigazione e contrasto, oltre all'individuazione di parametri da utilizzare in fase di progetto di nuove strutture;
  • Introduzione di elementi di resistenza a possibili attacchi terroristici. 

La scuola di formazione nata  col DLgs 626/94 e proseguita col DLgs. 81/2008 negli ultimi tempi non smette di stupirci.

L' Articolo 2  che raccoglie le Definizioni della DIRETTIVA 2008/114/CE DEL CONSIGLIO dell’8 dicembre 2008 relativa all’individuazione e alla designazione delle infrastrutture critiche europee e alla valutazione della necessità di migliorarne la protezione (Testo rilevante ai fini del SEE) precisa che Ai fini della presente direttiva s’intende per: a) «infrastruttura critica» un elemento, un sistema o parte di questo ubicato negli Stati membri che è essenziale per il mantenimento delle funzioni vitali della società, della salute, della sicurezza e del benessere economico e sociale dei cittadini ed il cui danneggiamento o la cui distruzione avrebbe un impatto significativo in uno Stato membro a causa dell’impossibilità di mantenere tali funzioni; b) «infrastruttura critica europea» o «ECI» un’infrastruttura critica ubicata negli Stati membri il cui danneggiamento o la cui distruzione avrebbe un significativo impatto su almeno due Stati membri. La rilevanza dell’impatto è valutata in termini intersettoriali. Sono compresi gli effetti derivanti da dipendenze intersettoriali in relazione ad altri tipi di infrastrutture; c) «analisi dei rischi» la considerazione degli scenari di minaccia pertinenti, al fine di valutare la vulnerabilità e il potenziale impatto del danneggiamento o della distruzione dell’infrastruttura critica; d) «informazioni sensibili relative alla protezione delle infrastrutture critiche» i fatti relativi a un’infrastruttura critica che, se divulgati, potrebbero essere usati per pianificare ed eseguire azioni tali da comportare il danneggiamento o la distruzione di installazioni di infrastrutture critiche; e) «protezione» tutte le attività volte ad assicurare funzionalità, continuità e integrità delle infrastrutture critiche per evitare, mitigare e neutralizzare una minaccia, un rischio o una vulnerabilità; f) «proprietari/operatori di ECI» i soggetti responsabili degli investimenti e/o del funzionamento quotidiano relativi ad a un elemento o a un sistema specifico, o parte di questo, designato ECI dalla presente direttiva.

Tenuto conto del contenuto delle definizioni fornite si ritiene che il corso è destinato alle mento strategiche
delle guerre informatiche. Gli impianti per quanto ne so non si riducono solamente alle banche dati ma a tutta quella tecnologia di supporto che concezione strategica non viene mai raccolta in un solo sito ma in più siti che una volta alimentati diventano un tutt'uno e comparti stagni in caso di violazione di uno di essi.
Ieri, a detta della ditta che gestisce l'attività telematica nella mia zona di residenza, interpellata per l'assenza del servizio, mi informava che molte sottocentrali del territorio erano fuori servizio e di riprovare più tardi
per l'attività di esportazione dei dati che avevo elaborato e che godevano presso di me della conservazione che il mio dispositivo operativo poteva offrire. Ero rimasto isolato e per comunicare mi restava solamente il telefono o regredendo nel tempo il piccione viaggiatore o le mie gambe per arrivare presso il cliente.

La formazione sta diventando una cattedrale nel deserto da che era un oggetto misterioso della seconda specie. cresciuto a pene e prevenzione durante i corsi che ho dovuto frequentare non ho mai sentito raccontare di conoscenza dei problemi che le macchine generano nel loro agire e come pervenire alla soluzione di una prevenzione che desse i frutti che ricercava.

Una macchina progettata deve produrre un prodotto. Per sentirla sicura basta mantenersi a debita distanza si prima di avviarla, si durante, sia allo spegnimento. La sua manutenzione è un'esperienza da vivere che il progettista può suggerire solamente dopo anni di esercizio. Le rotture accidentali non dovrebbero verificarsi per i tanti controlli che vengono effettuati, ma tutto può succedere quando chi li effettua non è onesto con se stesso e non è un incompetente in quanto la competenza richiede in primis cautela e limiti nell'esercizio.

Non vado oltre. La difesa fisica è dettata dal grado di utilità dell'impianto, sulla sua posizione strategica nel mondo della comunicazione ed elaborazione. Cose che non appartengono a un comune mortale  come mi ha insegnato la vita che ho vissuta da preventore. Ognuno con le proprie competenze e uno per tutti .

 

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