domenica 22 novembre 2015

Lavoro nero e caporalato, Consiglio dei Ministri approva disegno di legge

ROMA – Lavoro nero e caporalato. Il Consiglio dei Ministri il 13 novembre 2015, nella stessa seduta nella quale ha approvato il decreto preliminare per l’attuazione 
della direttiva 2014/27/Ue, ha approvato un disegno di legge per contrastare il lavoro nero e il caporalato in agricoltura.
Varie le misure previste dal ddl. Per quanto riguarda il penale viene introdotto l’obbligo d’arresto in caso di flagranza di reato e analogamente si rende obbligatoria la confisca del prodotto e del profitto del reato. “In questa prospettiva, pertanto, nel caso di condanna il giudice ordinerà sempre la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato (a titolo esemplificativo, i mezzi utilizzati per accompagnare i  lavoratori sul luogo di lavoro, gli immobili destinati ad accoglierli per la notte) come pure delle cose che ne costituiscono il prodotto o il profitto”. Con la  possibilità inoltre dell’applicazione della confisca per l’equivalente su altri beni.
Viene aggiunto il delitto di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro nell’elenco dei reati per i quali è possibile la confisca estesa o allargata. E  lo stesso reato (articolo 603 bis Cp) viene inserito anche tra quelli che implicano responsabilità amministrativa in solido da parte degli enti che ne beneficiano.
Per quanto riguarda le vittime, queste potranno essere annoverate tra le beneficiarie dell’indennizzo da fondo anti-tratta e per prevenire il fenomeno dello sfruttamento, gli sportelli  unici per l’immigrazione, le istituzioni e gli enti addetti verranno annoverati tra i soggetti che potranno aderire alla Rete del lavoro agricolo di qualità.
Infine l’accoglienza ai lavoratori stagionali: “le amministrazioni statali saranno direttamente coinvolte nella vigilanza e nella tutela delle condizioni di lavoro nel settore agricolo, attraverso un piano  congiunto di interventi per l’accoglienza di tutti i lavoratori impegnati nelle attività stagionali di raccolta dei prodotti agricoli. L’obiettivo è tutelare la  sicurezza e la dignità dei lavoratori ed evitare lo sfruttamento ulteriore della manodopera anche straniera. Il piano sarà stabilito con il coinvolgimento delle  Regioni, delle province autonome e delle amministrazioni locali nonché delle organizzazioni di terzo settore”.
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