Nel 2010
L’ASS dipartimento di prevenzione n. 1 triestina
Con il beneplacito del Ministero della salute
E in accordo il CCM, Centro nazionale per la prevenzione e
il controllo delle malattie,
e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
diedero alle stampe un manuale tecnico per gli operatori
della prevenzione per prevenire infortuni nelle abitazioni.
L’idea non era nuova, ma non se ne può disconoscere
l’importanza e la validità per cui prendendola come riferimento proverò a
percorrerla per dare alla mia “idea” l’attuazione della prevenzione
che deve essere condotta all’interno delle abitazioni non
diversamente da quei luoghi di residenza di attività lavorative contemplate in
norme specifiche fin dalla nascita della repubblica e dai regolamenti comunali
anteguerra.
Approfitto, se mai ce ne fosse bisogno, per dare lustro ai
colleghi che hanno realizzato il lavoro che sto prendendo come traccia da
seguire. in quanto è sempre un bene non dimenticare il lavoro degli altri e i
risultati da questi raggiunti.
Infortuni
nelle abitazioni. Manuale tecnico per gli operatori della prevenzione
Coordinatore
del gruppo di lavoro:
Valentino
Patussi
Curatore
della pubblicazione:
Roberto
Michelazzi
Copertina,
progetto grafico e impaginazione:
Comunicazione
Sociale, Programmazione strategica.
Azienda
per i Servizi Sanitari n. 1 triestina
Revisione
disegni:
Gianpiero
Spangher
Resivione
foto:
Paola
Di Bella
Il
logo del gruppo di lavoro è stato realizzato da Giulia Basolu.
Finito
di stampare nel mese di giugno 2010
da
Arti grafiche Stella - Trieste
Nomi
e marchi citati nel testo sono generalmente
depositati
o registrati dalle rispettive case produttrici
“Questo
manuale è dedicato a Patrizio Erba,
quello
che abbiamo fatto sino ad ora non
sarebbe
esistito se lui non ci avesse creduto,
anche
nei momenti in cui parlare di una
gestione
complessiva di questi problemi
sembrava
visionario,
grazie”
Nello specifico esistono manuali tecnici di natura
professionale riferiti a questa o quell’altra professione che di volta in
volta sono chiamati ad intervenire o per costruire o per ammodernare nel
tempo le case di abitazione.
La normativa è tanta, ma se malamente utilizzata non basterà mai.
Quello che manca è una educazione dedicata
specificatamente a chi le abita nella certezza di un corretto utilizzo per se
stessi e per i suoi vicini per evitare quei disastri di cui le cronache
riportano gli esiti senza mai fornire gli elementi di comprensione dei fenomeni
infortunistici che si verificano in quanto anche il cronista è digiuno della
materia di cui scrive.
Scriveva il ministro Ferruccio Fazio che il lavoro “È un
punto di partenza, un riferimento ad uso degli operatori delle aziende sanitarie
che si occupano di prevenzione e sicurezza negli ambienti di vita prodotto
sulla base dell’esperien-za maturata
negli ultimi anni.
Il testo è un punto di riferimento per progettisti,
impiantisti e manutentori oltre che per gli operatori del sociale e i
referenti degli enti locali che hanno titolo ad autorizzare e valutare i
progetti edilizi, nello stesso vengono approfonditi gli aspetti dei rischi
presenti nelle abitazioni,prevalentemente infortunistici e vengono proposte
idonee misure di prevenzione e protezione.
Gli infortuni domestici comportano ogni anno in Italia un
numero di morti superiore a quello conseguente a incidenti stradali o ad
infortuni sul lavoro. Se certamente il domicilio è inviolabile per principio
costituzionale,non si deve accettare che rappresenti un rischio per la salute
degli individui che vi abitano.”
Cercherò con un linguaggio semplice di arrivare allo scopo
che mi sono prefisso per dare in maniera chiara e semplice a chi vi abita gli
elementi di comprensione per condurre la propria esistenza in condizioni di
sicurezza nella propria abitazione a qualunque titolo la occupi, proprietario o
inquilino, condomino o autonomo.
Gli appuntamenti per chi vorrà seguirli saranno quindicinali.
Non rilasceremo attestati. Se mai sarete voi a darceli con la vostra frequenza.
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