giovedì 13 marzo 2014

Carrelli elevatori

Introduzione

I carrelli elevatori rappresentano un mezzo di trasporto e di sollevamento molto diffuso, per la loro capacità di trasportare, in modo rapido, una gamma svariatissima di materiali per forma e dimensioni. Essi consentono di sfruttare bene gli spazi e facilitano le operazioni di immagazzinamento e di prelevamento.
Il saper condurre con perizia e precisione un carrello elevatore costituisce una parte vitale nella velocità di smistamento dei materiali: peraltro la rapidità di esecuzione dei lavori non implica assolutamente gli eccessi di velocità del veicolo, la precipitazione e l’audacia della manovra.
Un buon carrellista deve saper restare calmo e riflessivo.
Egli deve tener conto dei percorsi che gli sono stati affidati, poiché sono i più sicuri, i meno faticosi ed i più rapidi.
Normalmente in un’azienda esistono uno o più carrelli a motore, chiamati anche „muletti" appunto per tutti quei lavori di sollevamento e trasporto utili alle lavorazioni delle linee di produzione e degli immagazzinamenti.
L'uso di queste macchine non sempre è affidato a persone che hanno conoscenze e capacità professionali tali, da garantire un proficuo ed appropriato utilizzo del mezzo in condizioni di sicurezza.
E' necessario quindi parlare del „mestiere del carrellista" appunto per definire requisiti e compiti richiesti per lo svolgimento di queste mansioni e per l’esecuzione, in modo corretto, di tutte quelle operazioni tecniche e di comportamento, che sono determinanti ai fini dell’incolumità propria e della sicurezza delle persone che operano nelle aree dello stabilimento.
Vi sono alcune qualità che le persone che vengono incaricate di svolgere queste mansioni devono avere. Esse possono essere accertate mediante un autoesame della persona stessa o possono risultare da osservazioni sul modo di operare anche in altri campi e infine possono emergere da un colloquio da effettuare prima di decidere l’attribuzione dell’incarico di conducente del carrello.
E' opportuno comunque che venga adibito alle mansioni di „carrellista", personale addestrato da tecnici qualificati.


  • La formazione del carrellista

    E' consigliabile che il carrellista abbia conseguito la patente di categoria „B" o che almeno sia in possesso dei requisiti fisici e psicofisici ritenuti necessari per la guida dei veicoli cui tale patente abilita.
    Ad esempio:
    • possedere acutezza visiva non inferiore a 12/10 complessivi, con non meno di 4/10 per l’occhio che vede meno;
    • possedere campo visivo, senso cromatico e senso stereoscopico normali;
    • percepire per ciascun orecchio, la voce di conversazione con fenomeni combinati a non meno di 2 metri di distanza;
    • non presentare in uno o più arti alterazioni anatomiche e/o funzionali invalidanti;
    • possedere tempi di reazione sufficientemente rapidi e regolari;
    • possedere normali reazioni della personalità.
    E' inoltre necessario che il carrellista conosca a fondo il mezzo affidatogli. Per questo è consigliabile, prima dell’utilizzo intensivo dello stesso, che l’operatore possa godere di un periodo di addestramento la cui durata verrà definita caso per caso.
    Durante la guida di un mezzo di trasporto tra le linee dei reparti, nei magazzini, sui piazzali, i comportamenti da tenere devono essere chiari, per avere garanzie oltre che di un servizio corretto anche di condizioni di sicurezza rispettate.
    Le operazioni di carico e scarico del proprio mezzo, se non coordinate da persone responsabili, sono autonomamente decise dal carrellista: egli deve perciò essere in grado di eseguire diverse valutazioni riguardanti il posizionamento del mezzo, le sue capacità di sollevamento, le condizioni di staticità del carico, le aree di manovra e l’esecuzione di queste in condizioni di stabilità, tenuto conto del „traffico" delle aree di transito e di deposito.
    E' quindi da evitare qualsiasi comportamento che possa condizionare in modo negativo la sicurezza, come ad esempio l'uso improprio del mezzo o l’esecuzione di azioni o manovre non di competenza (ad. es. spingere altri carrelli o asportare e manomettere dei dispositivi di sicurezza), che comunque possano compromettere la sicurezza delle persone.
    Il carrellista deve invece mantenere efficiente il mezzo, usare i mezzi protettivi e segnalare le manchevolezze ed ogni incidente accaduto durante il servizio.
  • La responsabilità del carrellista

    Ogni lavoratore ha le proprie responsabilità; quelle del carrellista sono:
    La sicurezzaIl carrello elevatore non è pericoloso, lo diventa per errori o deficienze commesse dal conducente. Il carrellista è responsabile della propria sicurezza e di quella dei suoi compagni di lavoro.
    Il caricoIl carrellista non deve mai dimenticare che dall’abilità delle sue manovre dipende la protezione del carico che gli è stato affidato. Una curva troppo stretta o una frenata brusca possono causare la caduta ed il danneggiamento del carico.
    Il carrelloIl carrello elevatore è un mezzo di grande valore; è necessario trattarlo con i dovuti riguardi. Un buon carrellista deve trattare il carrello elevatore come se fosse un mezzo proprio.
  • Tipi di carrelli elevatori

    I tipi di carrelli elevatori maggiormente impiegati sono i seguenti:
    • trasportatore,
    • trattore,
    • elevatore,
    • elevatore accatastatore,
    • carrello con forca a sbalzo,
    • carrello con piattaforma ricoprente a forte sollevamento,
    • carrello con posto guida sollevabile,
    • carrello a presa laterale,
    • carrello a piattaforma.
    Il mezzo più diffuso è certamente il carrello elevatore a piattaforma o a forche.
    Carrelli elevatori a forcheIl carrello elevatore a forche è un mezzo autonomo, studiato per movimentare carichi disposti al di fuori della propria base di appoggio.
    Il carico è sistemato, di solito, su una pedana chiamata pallet, che dispone di aperture nelle quali si introducono le forche.
    Poiché il carrello elevatore si basa sul principio fisico della bilancia, una brusca frenata o una curva presa troppo velocemente possono pregiudicarne la stabilità. Date le particolari caratteristiche della sterzata sui carrelli, è bene che il conducente prenda delle precauzioni:
    • fare massima attenzione a non urtare contro depositi di materiali, colonne, macchinari o persone;
    • curvare lentamente per avere la perfetta padronanza della macchina;
    • non sterzare mai su un piano inclinato.
    I movimenti di sollevamento ed inclinazione sono comandati da leve situate a destra del conducente. La velocità di discesa del carico dipende dal peso dello stesso: è necessario spostare la leva delicatamente, al fine di ottenere una discesa lenta e dolce ed un arresto graduale e senza scosse.
    Un bravo carrellista deve sempre saper sollevare e far discendere un carico dolcemente.
    L'equilibrio dei carrelli elevatori a forcheLe cause principali che portano i carrelli elevatori alla instabilità si verificano quando essi sono in movimento. Le due cause principali, che possono provocare il ribaltamento del carrello sono:
    • il sovraccarico
    • lo spostamento del baricentro.
    La perdita dell’equilibrio in senso trasversale non può essere causata dal carico, ma solo da una manovra sbagliata: la più frequente è costituita dall’errore di frenare il carrello mentre esso sta percorrendo una traiettoria curvilinea. Tanto più alto è il baricentro del carrello, tanto più facilmente si può ribaltare, per cui durante la marcia in curva del carrello, sia a vuoto che a carico, è assolutamente necessario marciare con forche a 15-20 cm da terra.
    Il movimento in pendenza dei carrelli elevatori a forchePercorrere una discesa in marcia avanti equivale a marciare in condizioni di massimo pericolo, sia con il carico sollevato da terra, sia con il carico in posizione regolamentare di 15-20 cm da terra (aumento della distanza del baricentro del carico dal punto di appoggio delle ruote anteriori, diminuzione del peso gravante sulle ruote posteriori). Percorrendo invece una discesa in marcia indietro, tutte le variazioni sopra riportate avvengono in senso contrario e quindi a vantaggio della sicurezza.
    Controllo della messa in moto dei carrelliPrima di iniziare il lavoro il carrellista deve assicurarsi quanto segue:
    • se si tratta di un mezzo con gomme pneumatiche, controllare che esse siano in buone condizioni e convenientemente gonfiate;
    • che le forche siano correttamente posizionate e agganciate alla piastra porta forche;
    • sui carrelli termici controllare che ci sia carburante e l’antigelo durante la stagione invernale;
    • verificare inoltre il livello dell’olio nei vari organi e che il filtro dell’aria sia perfettamente pulito;
    • sui carrelli elettrici controllare che la batteria sia caricata e sistemata;
    • controllare il buono stato dei freni, l’efficienza del freno a mano e che non ci sia alcun rumore anomalo nella parte meccanica.
    Regole di condotta e di circolazioneE' necessario rispettare quanto segue:
    • guardare sempre verso la direzione di marcia, conservando la visibilità di percorso;
    • tenere sempre conto delle altezze di passaggio libero sotto le porte; evitare le curve troppo accentuate e gli arresti bruschi;
    • in caso di fermata di una certa durata, spegnere il motore e scegliere un posto libero per il parcheggio del carrello;
    • intraprendere le salite ad una velocità sufficiente e le discese a bassa velocità;
    • non circolare mai con carichi sollevati, ma sempre a 15-20 cm di distanza dal pavimento;
    • anche a vuoto le forche devono essere sempre a 15- 20 cm da terra.
    Prelievo di un carico da una catastaPer il prelievo di un carico rispettare quanto segue:
    • brandeggiare il montante fino a che risulti verticale;
    • alzare le forche fino all’altezza di inforcamento;
    • avanzare con il carrello fino a che la piastra non tocchi il carico;
    • sollevare lentamente;
    • brandeggiare indietro;
    • retrocedere con il carrello;
    • abbassare immediatamente il carico fino a 15-20 cm
    Il testo unico sulla sicurezza del lavoro (decreto legislativo del 9 aprile 2008, n. 81) che recepisce alcune direttive e che avrà grande influenza sull'organizzazione del lavoro, tratta, in alcuni articoli, anche l'uso delle attrezzature di lavoro. In particolare l'articolo 71, comma 4, lettera a), punto 2 e comma 7, afferma che il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché le attrezzature di lavoro siano mantenute correttamente e siano corredate, ove necessario, da apposite istruzioni d’uso. L'uso di attrezzature di lavoro che richiedono conoscenze o responsabilità particolari deve essere riservato a lavoratori qualificati, anche per i lavori di riparazione, trasformazione e manutenzione. Il datore di lavoro provvede altresì, affinché i lavoratori che utilizzano attrezzature di lavoro, dispongano di informazioni e di istruzioni d’uso necessarie (art. 73). Inoltre i lavoratori incaricati di usare attrezzature di lavoro devono ricevere una formazione adeguata (art. 73).
    Alcuni esempi di infortuni occorsi con i carrelli elevatoriL'infortunio avviene in una segheria. Il conduttore di un muletto meccanico a forche trasporta un carico di travi in legno dal piazzale della segheria al suo interno. Il carico di travi ha dimensioni complessive di 120 cm di altezza, 130-140 cm di larghezza e lunghezza variabile da 4 a 8 metri. Le travi vengono sollevate con le forche del muletto, avendo accortezza di bilanciare il carico circa a metà della sua lunghezza. Varcata la soglia della segheria, il carico rovina a terra, investendo un lavoratore, che in quell’istante si trova proprio al di sotto, intento a liberare lo spazio dove collocare le travi. Il lavoratore subisce ferite mortali. Il carico non era stato preventivamente legato, in modo da evitarne lo scivolamento o la caduta. Durante l’esecuzione delle indagini si rileva che il datore di lavoro non ha provveduto a fornire al conduttore un’istruzione adeguata per la guida del carrello.
    Il lavoratore vittima dell’infortunio è impiegato presso un’impresa di costruzioni edili ed è incaricato della lavorazione del ferro per le armature. Sul piazzale antistante il magazzino della ditta erano stati trasportati dei fasci di ferro tondino. Egli si appresta a rimuovere alcuni fasci di ferro per prelevare quelli del diametro a lui necessario per la lavorazione. Per spostare i fasci in ferro, del peso di circa 25 ql. ciascuno, egli utilizza un carrello elevatore: aggancia una fune ad una forca del carrello ad un’estremità e all’altra al fascio da spostare. Egli solleva le forche del carrello tentando di smuovere il fascio di ferro. Il tiro della fune è però obliquo rispetto all’asse di lavoro del carrello; ciò provoca il rovesciamento del carrello, a causa della forza esercitata su di esso. Il lavoratore rimane intrappolato sotto il carrello e viene schiacciato dal montante della tettoia di protezione del posto di guida.
    Le norme di prevenzione infortuni prescrivono che i mezzi di sollevamento e di trasporto devono risultare appropriati alla natura, alla forma e al volume dei carichi al cui sollevamento e trasporto sono destinati. In questo caso il carrello elevatore è stato utlizzato in modo improprio.
    In un’officina meccanica un lavoratore specializzato si accinge a riparare un carrello elevatore che perde dell’olio da un tubo del comando idraulico. Egli intende eseguire la saldatura del tubo: poiché esso si trova nella parte bassa del carrello egli decide di far sollevare il carrello per poi smontare il tubo e ripararlo più facilmente. A questo scopo egli si infila con la testa e le spalle nello spazio tra la ruota posteriore sinistra e il passaruote corrispondente, largo circa 20 cm. Poiché la macchina non era stata posta in sicurezza, allorché il lavoratore svita il raccordo gommato del tubo metallico, la macchina cade sul proprio asse e schiaccia il lavoratore sotto un peso di circa 4000 kg. Le lesioni sono tali da provocarne la morte pressoché istantanea. Poiché il lavoratore era persona esperta non sono state ravvisate responsabilità a carico di terze persone.
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