Documenti da conservare
Ultimi aggiornamenti: 2012
I documenti da conservare per un certo periodo di tempo sono numerosi; le scadenze di conservazione però non sono tutte uguali; esistono infatti documenti che possono essere cestinati dopo periodi relativamente brevi (alcuni mesi), mentre altri vanno conservati per sempre.
La conservazione dei documenti è una questione di notevole importanza perché se si seguono le giuste regole si eviteranno spiacevoli equivoci e fraintendimenti; capita spesso infatti che vengano richiesti determinati documenti per mandare avanti una certa pratica oppure ci vengano sollecitati pagamenti che siamo certi di aver effettuato. Una corretta archiviazione di documenti e ricevute di pagamento ci risparmierà quindi notevoli seccature e, ancor meglio, ci eviterà di dover corrispondere nuovamente importi già versati magari gravati di sanzioni e interessi.
Scopo di questo articolo è quello di fornire un pratico vademecum per poter fare un po' d'ordine nei nostri archivi che, con il passare degli anni, rischiano di diventare inutilmente ingombranti e più difficili da consultare. Abbiamo pensato di suddividere le varie documentazioni facendo riferimento al tempo necessario di conservazione delle stesse.
Gli stessi termini valgono per le fatture, le notule o le parcelle di avvocati, commercialisti o altri professionisti, elettricisti, idraulici, meccanici ecc.: tre anni se non vengono utilizzate a fini fiscali, 5 anni in caso contrario.
Nel caso di lavori coperti da garanzie valide per periodi superiori a quelli sopra riportati, i documenti vanno conservati fino al momento in cui tali garanzie non giungono a scadenza, pena la perdita di tale diritto.
Vanno conservate per 5 anni anche le bollette di gas, luce e telefono fisso (per la telefonia mobile i termini sono diversi). Il periodo in questione inizia dalla data di scadenza prevista per il pagamento.
Anche le ricevute di pagamento relative alle rate dei mutui vanno conservate per 5 anni di tempo. Trascorso tale periodo l'istituto bancario non può più contestare un eventuale mancato pagamento di una rata. Molti consigliano comunque, in via precauzionale, di conservare tutte le ricevute di pagamento relative ai mutui ipotecari fino al momento in cui l'ipoteca sul bene a garanzia non sarà stata cancellata.
Va conservata per 5 anni anche la Certificazione unica dei redditi (più nota come CUD); il CUD è un documento che tutti gli anni viene ricevuto dai lavoratori dipendenti, da quelli assimilati e dai pensionati; il periodo di conservazione inizia dalla data prevista per la presentazione della dichiarazione dei redditi dell'anno in questione (i redditi 2012, per esempio, vengono dichiarati nell'anno 2013; è da questo ultimo anno, in questo specifico caso, che si iniziano a conteggiare i 5 anni).
Tempo di conservazione di 5 anni anche per le ricevute di pagamento relative a multe subite per una contravvenzione al Codice della strada; le contravvenzioni cadono in prescrizione trascorsi 5 anni dalla data di notifica della multa.
I 5 anni di conservazione valgono anche per le ricevute dell'ICI e dell'IMU (l'Imposta Municipale Unica subentrata all'ICI); le ricevute di versamento (siano esse rappresentate da bollettini di conto corrente o da quietanze di pagamento del modulo F24) vanno conservate fino al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui doveva essere effettuato il pagamento oppure a quello in cui è avvenuta la presentazione della dichiarazione dei redditi.
Nel caso in cui si voglia usufruire delle detrazioni fiscali del 36% per i lavori di recupero il cui pagamento è stato effettuato, tramite bonifico, entro il 31/12/2011, il periodo di conservazione può allungarsi notevolmente e arrivare addirittura a 29 anni; tale allungamento del periodo di conservazione è dovuto sia al fatto che una delle condizioni per godere dell'agevolazione è la dimostrazione del pagamento dell'ICI dall'anno 1997 in poi sia al fatto che sono possibili accertamenti fiscali.
Stesso periodo di conservazione per gli estratti conto bancari e quelli postali.
La conservazione dei documenti è una questione di notevole importanza perché se si seguono le giuste regole si eviteranno spiacevoli equivoci e fraintendimenti; capita spesso infatti che vengano richiesti determinati documenti per mandare avanti una certa pratica oppure ci vengano sollecitati pagamenti che siamo certi di aver effettuato. Una corretta archiviazione di documenti e ricevute di pagamento ci risparmierà quindi notevoli seccature e, ancor meglio, ci eviterà di dover corrispondere nuovamente importi già versati magari gravati di sanzioni e interessi.
Scopo di questo articolo è quello di fornire un pratico vademecum per poter fare un po' d'ordine nei nostri archivi che, con il passare degli anni, rischiano di diventare inutilmente ingombranti e più difficili da consultare. Abbiamo pensato di suddividere le varie documentazioni facendo riferimento al tempo necessario di conservazione delle stesse.
Documenti da conservare per 6 mesi
Rientrano in questa categoria le ricevute relative ai pagamenti effettuati nei confronti delle strutture turistiche quali alberghi e pensioni; entro 6 mesi infatti i titolari di tali strutture possono richiedere il pagamento di servizi che risultino non pagati sia parzialmente che totalmente.
Documenti da conservare dai 12 ai 18 mesi
Vanno conservate per 12 mesi le ricevute di spedizionieri o trasportatori relative a spedizioni in Paesi europei; se il trasporto è iniziato o è terminato in Paesi extraeuropei, tale limite viene innalzato a 18 mesi.
Documenti da conservare da 1 a 5 anni
Si devono conservare per un anno le ricevute relative a rette scolastiche o iscrizioni a corsi di attività sportive (palestre, scuole calcio ecc.); il periodo di conservazione passa a cinque anni nel caso in cui tali ricevute siano state utilizzate a fini fiscali (spese detraibili).
Documenti da conservare da 2 a 5 anni
Il periodo di conservazione degli scontrini degli acquisti varia a seconda dell'utilizzo che se ne deve fare. Nel caso di scontrini che valgano come garanzia del prodotto acquistato, il periodo di conservazione è pari a due anni; se invece tali scontrini si riferiscono ad acquisti di medicinali e siano stati utilizzati ai fini fiscali (detrazione), il periodo di conservazione è superiore: 5 anni.
Documenti da conservare da 2 a 5 anni
La ricevuta di pagamento del bollo auto va conservata per 3 anni; è questo infatti il periodo di tempo in cui la Regione, l'ente al quale viene versata la tassa di circolazione, può contestare la mancata effettuazione del pagamento. Se anche nel frattempo l'automobile fosse stata venduta, l'obbligo di esibizione della ricevuta non decade. Una recente sentenza della Cassazione ha allungato il termine previsto di 4 mesi. In via precauzionale, quindi, può essere consigliabile conservare il documento per 4 anni. Il periodo di conservazione passa comunque a 5 anni se il costo sostenuto è stato scaricato (anche se solo in parte) dalle imposte.Gli stessi termini valgono per le fatture, le notule o le parcelle di avvocati, commercialisti o altri professionisti, elettricisti, idraulici, meccanici ecc.: tre anni se non vengono utilizzate a fini fiscali, 5 anni in caso contrario.
Nel caso di lavori coperti da garanzie valide per periodi superiori a quelli sopra riportati, i documenti vanno conservati fino al momento in cui tali garanzie non giungono a scadenza, pena la perdita di tale diritto.
Documenti da conservare per 5 anni
Rientrano in questa categoria diverse tipologie di documenti: spese condominali e canoni di locazione in primis.Vanno conservate per 5 anni anche le bollette di gas, luce e telefono fisso (per la telefonia mobile i termini sono diversi). Il periodo in questione inizia dalla data di scadenza prevista per il pagamento.
Anche le ricevute di pagamento relative alle rate dei mutui vanno conservate per 5 anni di tempo. Trascorso tale periodo l'istituto bancario non può più contestare un eventuale mancato pagamento di una rata. Molti consigliano comunque, in via precauzionale, di conservare tutte le ricevute di pagamento relative ai mutui ipotecari fino al momento in cui l'ipoteca sul bene a garanzia non sarà stata cancellata.
Va conservata per 5 anni anche la Certificazione unica dei redditi (più nota come CUD); il CUD è un documento che tutti gli anni viene ricevuto dai lavoratori dipendenti, da quelli assimilati e dai pensionati; il periodo di conservazione inizia dalla data prevista per la presentazione della dichiarazione dei redditi dell'anno in questione (i redditi 2012, per esempio, vengono dichiarati nell'anno 2013; è da questo ultimo anno, in questo specifico caso, che si iniziano a conteggiare i 5 anni).
Tempo di conservazione di 5 anni anche per le ricevute di pagamento relative a multe subite per una contravvenzione al Codice della strada; le contravvenzioni cadono in prescrizione trascorsi 5 anni dalla data di notifica della multa.
I 5 anni di conservazione valgono anche per le ricevute dell'ICI e dell'IMU (l'Imposta Municipale Unica subentrata all'ICI); le ricevute di versamento (siano esse rappresentate da bollettini di conto corrente o da quietanze di pagamento del modulo F24) vanno conservate fino al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui doveva essere effettuato il pagamento oppure a quello in cui è avvenuta la presentazione della dichiarazione dei redditi.
Nel caso in cui si voglia usufruire delle detrazioni fiscali del 36% per i lavori di recupero il cui pagamento è stato effettuato, tramite bonifico, entro il 31/12/2011, il periodo di conservazione può allungarsi notevolmente e arrivare addirittura a 29 anni; tale allungamento del periodo di conservazione è dovuto sia al fatto che una delle condizioni per godere dell'agevolazione è la dimostrazione del pagamento dell'ICI dall'anno 1997 in poi sia al fatto che sono possibili accertamenti fiscali.
Documenti da conservare per 6 anni
La documentazione relativa ai modelli UNICO e 730 va conservata per almeno 6 anni di tempo (le autorità fiscali possono effettuare accertamenti entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello della dichiarazione dei redditi in questione). Nel caso si abbia diritto a un credito di imposta, la documentazione va conservata fino al momento in cui l'Agenzia delle Entrate non effettua il rimborso.
Documenti da conservare per 10 anni
Sono documenti da conservare per 10 anni le ricevute di pagamento relative a bollette di telefonia mobile, tassa sui rifiuti e canone RAI. Per quanto riguarda il pagamento del canone RAI esistono due correnti di pensiero; alcuni ritengono che debba essere applicato l'articolo 2948 del Codice Civile; in base a tale articolo cade in prescrizione tutto ciò che deve essere pagato periodicamente ad anno o in termini più brevi; altri ritengono che il canone RAI, in quanto tributo, abbia una prescrizione decennale, a meno che non sia espressamente disposto diversamente da una qualsiasi norma. Nel dubbio, è sempre opportuno fare riferimento al periodo più lungo. Per quanto riguarda i crediti tributari iscritti a ruolo, viene applicata la prescrizione ordinaria decennale.Stesso periodo di conservazione per gli estratti conto bancari e quelli postali.
Documenti da conservare per 14 anni
Vanno conservate per 14 anni le fatture dei lavori che usufruiscono di sconti fiscali per ristrutturazioni edilizie o per interventi relativi al risparmio energetico. Dal momento che il fisco effettua rimborsi a rate (solitamente in 10 anni), è consigliabile avere a portata di mano tutta la documentazione inerente alla questione per i 4 anni successivi a quello di presentazione dell'ultima dichiarazione dei redditi nella quale le spese in questione sono state inserite.
Documenti da conservare fino al pensionamento
Si devono conservare fino al momento in cui non si va in pensione tutti quei documenti validi a dimostrare un rapporto dipendente e il relativo pagamento dei contributi pensionistici (buste paga, cedolini ecc.).
Documenti da conservare per sempre
Vanno tenuti archiviati per sempre gli atti notarili, i rogiti, gli atti di matrimonio, gli atti di separazione e quelli di divorzio.
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