Sicurezza, si rischia la confisca se si ripetono le violazioni?
MILANO – Cosa succede se un imprenditore prosegue la sua condotta lavorativa in violazione delle norme del Testo Unoco 81 in tema di sicurezza sul lavoro? Cosa rischia? Anche la confisca dell’attività d’impresa?
A rispondere al quesito ci pensa una nuova normativa, inserita nel recente decreto legge Sicurezza, che è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 265.
A rispondere al quesito ci pensa una nuova normativa, inserita nel recente decreto legge Sicurezza, che è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 265.
Se infatti il titolare di un’azienda o impresa artigianale prosegue nella violazione delle norme in materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, rischia la confisca degli impianti e dei prodotti realizzati.
La nuova norma parla chiaro: la confisca scatta quando si «reiterano» violazioni in materia di «tutela del lavoro, di igiene sui luoghi di lavoro e di prevenzione degli infortuni sul lavoro». Inoltre è prevista una forte sanzione amministrativa. Si rafforza, dunque, l’impegno del legislatore per disincentivare ogni forma di elusione della normativa in materia di sicurezza sul lavoro, spingendo le imprese ad una più accurata valutazione dei rischi a cui vanno incontro.
La nuova norma parla chiaro: la confisca scatta quando si «reiterano» violazioni in materia di «tutela del lavoro, di igiene sui luoghi di lavoro e di prevenzione degli infortuni sul lavoro». Inoltre è prevista una forte sanzione amministrativa. Si rafforza, dunque, l’impegno del legislatore per disincentivare ogni forma di elusione della normativa in materia di sicurezza sul lavoro, spingendo le imprese ad una più accurata valutazione dei rischi a cui vanno incontro.
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