storia della sicurezza del lavoro: le prime forme di tutela assicurativa per gli infortuni in agricoltura
I WORKING PAPERS DI O L Y M P U S 38/2014
Maria Morello
Maria Morello
SOMMARIO: 1. Considerazioni introduttive. – 2. Caratteri generali e natura giuridica dell’assicurazione contro gli infortuni in agricoltura secondo la disciplina del 1917. – 3. Estremi dell’infortunio agricolo: causa violenta e occasione di lavoro. – 4. La denuncia d’infortunio. – 5. Organi giurisdizionali e procedura nelle controversie sugli infortuni in agricoltura: le Commissioni arbitrali compartimentali e la Commissione arbitrale centrale.
L’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro è stata “estesa” ai lavoratori del settore agricolo con circa vent’anni di ritardo rispetto all’omologa assicurazione degli operai dell’industria. Il primo provvedimento, specificamente ed interamente dedicato al lavoro agricolo è infatti il d.lgs.lgt. 23 agosto 1917, n. 1450, che inaugura un’organica e specifica normativa per la tutela degli infortuni in agricoltura ,integrata dal relativo regolamento approvato con d.lgs.lgt. 21 novembre 1918, n. 1889 .
Come già la l. 17 marzo 1898, n. 80, che ha introdotto nel sistema legislativo italiano l’obbligatorietà dell’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, anche il d.lgs.lgt. n. 1450/1917, non ha avuto carattere occasionale ed immediato, rispondendo ad un’esigenza profondamente avvertita da tempo .
Un esauriente esame degli Atti parlamentari ci conferma che l’esclusione del settore agricolo, fino a questo momento, non è certo dovuta ad una dimenticanza:
il problema era stato più volte posto e dibattuto ma, il legislatore aveva preferito provvedere, sin dall’inizio, solamente, a quelle lavorazioni nel corso delle quali
risultava essersi verificato il maggior numero di infortuni, riproponendosi di estendere gradualmente la tutela anche ad altre, così come è avvenuto all’estero e specialmente nella Germania di Bismarck, ovvero il modello al quale si guardava con maggiore attenzione .
I progetti che seguirono l’introduzione dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni nel settore industriale erano improntati a grande cautela per non penalizzare persone, come gli agricoltori ed i proprietari di fondi rustici, per le quali il relativo onere si sarebbe rivelato troppo gravoso .
In un secondo momento, altre proposte di legge, a cominciare da quella presentata al Senato da Francesco Guicciardini nella seduta del 28 maggio 1896, non avrebbero più fatto alcuna menzione del settore agricolo, neanche per precisare che esso rimaneva fuori dalla copertura assicurativa: segno evidente che una tale esclusione dall’ambito di applicabilità della futura legge sull’assicurazione obbligatoria veniva ormai considerata incontrovertibile.
L’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro è stata “estesa” ai lavoratori del settore agricolo con circa vent’anni di ritardo rispetto all’omologa assicurazione degli operai dell’industria. Il primo provvedimento, specificamente ed interamente dedicato al lavoro agricolo è infatti il d.lgs.lgt. 23 agosto 1917, n. 1450, che inaugura un’organica e specifica normativa per la tutela degli infortuni in agricoltura ,integrata dal relativo regolamento approvato con d.lgs.lgt. 21 novembre 1918, n. 1889 .
Come già la l. 17 marzo 1898, n. 80, che ha introdotto nel sistema legislativo italiano l’obbligatorietà dell’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, anche il d.lgs.lgt. n. 1450/1917, non ha avuto carattere occasionale ed immediato, rispondendo ad un’esigenza profondamente avvertita da tempo .
Un esauriente esame degli Atti parlamentari ci conferma che l’esclusione del settore agricolo, fino a questo momento, non è certo dovuta ad una dimenticanza:
il problema era stato più volte posto e dibattuto ma, il legislatore aveva preferito provvedere, sin dall’inizio, solamente, a quelle lavorazioni nel corso delle quali
risultava essersi verificato il maggior numero di infortuni, riproponendosi di estendere gradualmente la tutela anche ad altre, così come è avvenuto all’estero e specialmente nella Germania di Bismarck, ovvero il modello al quale si guardava con maggiore attenzione .
I progetti che seguirono l’introduzione dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni nel settore industriale erano improntati a grande cautela per non penalizzare persone, come gli agricoltori ed i proprietari di fondi rustici, per le quali il relativo onere si sarebbe rivelato troppo gravoso .
In un secondo momento, altre proposte di legge, a cominciare da quella presentata al Senato da Francesco Guicciardini nella seduta del 28 maggio 1896, non avrebbero più fatto alcuna menzione del settore agricolo, neanche per precisare che esso rimaneva fuori dalla copertura assicurativa: segno evidente che una tale esclusione dall’ambito di applicabilità della futura legge sull’assicurazione obbligatoria veniva ormai considerata incontrovertibile.
WORKING PAPERS DI OLYMPUS 38/2014
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