ROMA – Pubblicato dalla rivista scientifica Prevention&Research (Volume 3, Numero 3) lo studioGlicemia e volo aereo, indagine sulla relazione tra glicemia, volo aereo e rumore, sul rapporto tra fattori di stress legati al volo, esposizione al rumore e variazione del tasso di glucosio nel sangue.
La ricerca è stata realizzata da membri del Dipartimento di neurologia e psichiatria, “Sapienza” Università di Roma; Dipartimento di anatomia, istologia, medicina Legale e ortopedia, Unità di medicina del lavoro, “Sapienza” Università di Roma; Ufficio generale per la salute e la difesa militare General Staff, Roma; Wolfson Institute of Preventive Medicine; Queen Mary’s school of medicine & fentistry.
“Un aumento della glicemia in attesa del volo ed una diminuzione statisticamente significativa della glicemia alla prima ora di volo (p<0.001) che persiste anche alla seconda ora (p<0.001)” . Questi sono stati i risultati in sintesi. E ancora “non sono state riscontrate modificazioni significative della glicemia per i tre prelievi effettuati in ufficio“.
La sperimentazione è stata condotta su 6 soggetti, 4 maschi e 2 femmine, non diabetici e non abituati al volo aereo e selezionati tra lavoratori generalmente non esposti a rumore, che preliminarmente sono stati sottoposti a visita medica generale e hanno compilato un questionario anamnestico.
Nella prima fase della sperimentazione si è proceduto alla determinazione della glicemia in occasione di volo. I prelievi sono stati effettuati in tre diversi momenti: alle ore 8, su un aereo da trasporto a turboelica a motore spento, prima del decollo, dopo 60 e dopo 120 minuti di volo.
Dopo un mese da questa misurazione i prelievi sono stai ripetuti durante l’attività lavorativa in ufficio, il primo a digiuno, un secondo dopo 60 minuti e il terzo dopo 120 minuti.
Per quanto riguarda la prima misurazione i dati hanno mostrato un rilevabile aumento della glicemia in attesa del volo e una “diminuzione statisticamente significativa della glicemia alla prima ora di volo che persiste anche alla seconda ora”. In questa situazione quindi i soggetti esaminati hanno mostrato “un’iniziale risposta iperglicemica, seguita da una persistente e moderata riduzione della glicemia” Al contrario i tre prelievi effettuati in ufficio non hanno mostrato modificazioni significative della glicemia.
Per quanto riguarda la prima misurazione i dati hanno mostrato un rilevabile aumento della glicemia in attesa del volo e una “diminuzione statisticamente significativa della glicemia alla prima ora di volo che persiste anche alla seconda ora”. In questa situazione quindi i soggetti esaminati hanno mostrato “un’iniziale risposta iperglicemica, seguita da una persistente e moderata riduzione della glicemia” Al contrario i tre prelievi effettuati in ufficio non hanno mostrato modificazioni significative della glicemia.
Nell’opinione degli autori “l’innalzamento della glicemia in fase di pre decollo e in assenza di rumore è riconducibile ad una risposta a fattori di stress quali l’ansia da attesa del volo” mentre la riduzione della glicemia che si registra dopo 60 e 120 minuti di esposizione al rumore e allo stress del volo “è verosimilmente legata all’intervento di diversi meccanismi: parziale fenomeno di adattamento-esaurimento della risposta neuroendocrina allo stress; effetto ipoglicemizzante del rumore, CCK-mediato e VIP-mediato con conseguente liberazione di insulina e riduzione della glicemia; sinergismo dei due meccanismi”.
I risultati preliminari fanno quindi pensare che l’esposizione agli stressors del volo aereo ed in particolare al rumore possa determinare una risposta ipoglicemizzante. L’assenza di variazioni della glicemia durante il lavoro in ufficio avvalora questa ipotesi in quanto in ufficio i soggetti non sono esposti né a rumore né ai fattori stressogeni correlati al volo.
Con questa ricerca viene quindi approfondito un ulteriore effetto dell’esposizione a rumore, rischio ben noto ai medici del lavoro e ai medici in generale.
Con questa ricerca viene quindi approfondito un ulteriore effetto dell’esposizione a rumore, rischio ben noto ai medici del lavoro e ai medici in generale.
Inail, in un suo articolo di ieri riguardante la ricerca, segnala come l’inquinamento acustico può compromettere la salute delle persone interferendo con la comunicazione, il riposo, il sonno e lo studio e l’esposizione al rumore è uno dei grandi rischi fisici cui sono esposti milioni di lavoratori. Settori in cui la problematica è particolarmente rilevante sono l’industria ( manifatturiera, metallurgica e metalmeccanica), l’edilizia e i trasporti ma il problema è serio anche per chi opera sugli aerei, in particolare i piloti per cui al rumore ambientale si somma il rumore in cuffia.
Al tema della protezione da questo rischio, l’Istituto ha dedicato il manuale Metodologie e interventi tecnici per la riduzione del rumore negli ambienti di lavoro, approvato dalla Commissione Consultiva Permanente, che raccoglie indicazioni normative e pratiche e traccia lo stato dell’arte sugli aspetti tecnici della prevenzione dei rischi da esposizione a rumore, con particolare attenzione al tema della bonifica e alla progettazione acustica ex novo degli insediamenti produttivi.
Info: Glicemia e volo aereo.
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