BRUXELLES – Martedì 22 ottobre 2013 il Parlamento europeo ha approvato una misura di legge destinata a fermare il beaching, la pratica dell’arenamento e quindi dello smantellamento senza controlli di vecchie navi sulle spiagge dei Paesi emergenti.
La relazione approvata con 591 voti a favore, 47 contrari e 32 astensioni prevede che le navi registrate in UE dovranno essere smantellate in impianti di riciclaggio approvati dall’UE stessa, certificati e sottoposti a ispezioni. A loro volta le società di riciclaggio dovranno operare in strutture stabili e sicure per l’ambiente, drenare e smaltire i rifiuti pericolosi e documentare infine tutto il ciclo del trattamento.
Anche le navi non UE saranno interessate dal provvedimento ed entrando nei porti comunitari saranno obbligate a produrre un inventario dei materiali pericolosi.
Per quanto riguarda i tempi, il regolamento verrà applicato non prima di due anni e al più tardi cinque anni dopo l’entrata in vigore, che dipenderà dal momento in cui la capacità di riciclaggio degli impianti nell’elenco UE supererà i 2,5 milioni di tonnellate. Per quanto riguarda invece gli impianti stessi, le disposizioni diverranno attive un anno dopo l’entrata i vigore del provvedimento.
La Commmissione europea dovrà presentare infine, un prossimo studio di fattibilità su finanziamenti atti ad agevolare le corrette forme di riciclaggio.
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